11.

314 19 18
                                    


L'aereo atterrò con delicatezza, andando ad accarezzare delicatamente  l'asfalto sotto quelle piccole ruote del carrello, sentì Hawks muoversi al suo fianco, il quale fece  un mugolio: si era appena svegliato, dopo quasi oltre mezza giornata passata in volo.

Immaginava quanto il suo lavoro gli potesse togliere delle ore essenziali che avrebbe potuto usare per dormire e, come aveva fatto in quel momento, si riduceva con il riposarsi su qualsiasi superficie che potesse essere utile per un bel pisolino.
E per fortuna, avrebbe aggiunto, anche perché non aveva nessun argomento da condividere con lui, a parte il profondo odio e rancore che provava per suo padre.

"Siamo arrivati ?"
Bisbigliò con voce ancora impastata dal sonno, gli occhi ancora chiusi e le mani incrociate al petto, come se stesse dentro a una bara.

"Sì, e tu non sei morto. Alzati, che sei inquietante."
Brontolò Touya, alzandosi dal sedile dopo aver afferrato la sua borsa da sotto di esso.

"Dopo aver affrontato quella turbolenza sorvolando l'Alaska, credevo di morire. Quindi sì, sono morto per un po'."
Non poteva credere alle sue orecchie: nonostante sembrava avesse dormito per tutto il tempo, in realtà era rimasto vigile, più attento di lui che non si era nemmeno reso conto di star sopra proprio quello stato.

Quando l'hostess passeggiò in mezzo al corridoio stretto, avvisando a tutti i passeggeri che l'aereo fosse atterrato e quindi potevano alzarsi anche tutti quanti, Hawks e Touya erano già fuori dall'aereo. Il biondo stava dando alcune dritte all'altro.

"Prima di tutto, dobbiamo trovarti un nome, per non fare trapelare la tua vera identità."
Il corvino, intanto aveva indossato un paio di rayban per proteggersi dai forti raggi solari che incombevano nel cielo in quel momento, spaccando a metà le nuvole e che gli andavano a distruggere le iridi e aveva anche un cappello verde militare, per non farsi riconoscere da eventuali scagnozzi di suo padre.

"Voglio pensarci dopo aver mangiato. Non riesco a pensare a un nome a stomaco vuoto."

I due giunsero in albergo in taxi, fecero il check in ma qualcosa andò storto.
Il personale  addetto alla reception, aveva riscontrato delle eventuali problematiche con la loro prenotazione.

Dietro la scrivania vi era una ragazza dai capelli biondi, che sembrava fin troppo giovane per svolgere un lavoro che era così carico di responsabilità.
"Come sarebbe a dire che le nostre stanze in realtà ne è una sola ?"
Intervenne il biondo.
Cercava di essere il più pacato possibile ma era evidente che fosse irritato.
La ragazzina cerca di scusarsi, ma non poteva fare nulla contro la furia incombente del biondo.

"La donna che ha chiamato aveva parlato di una coppia ! E quindi le abbiamo dato una camera singola, pensavamo che ci fosse anche lei."
La ragazzina passò lo sguardo da uno all'altro, non sapendo cosa dire.
Il biondo, dal canto suo, era più irritato che mani ed era un vulcano pronto a esplodere.

"Cosa vuol dire ?!?"
Quella volta, alzò la voce più del dovuto e non si era nemmeno reso conto di aver fatto girare la testa degli inservienti verso di loro, che assisterono tutti curiosi alla scena.
Un tic gli andò a fare vibrare una palpebra e una mano si chiuse in un pugno.

Toccava lui entrare in gioco, per non destare nessun sospetto.
"Amore."
Disse Touya, avvicinandosi al biondo, tirandogli una pacca sul sedere, così forte che non solo il rumore di propagò per tutto l'ambiente, ma fece anche congelare il biondo sul posto e inoltre sussultò anche.

"La nostra cara amica ha prenotato per noi."
Sibilò il corvino, girando poi i glaciali occhi ghiaccio nella direzione della ragazza, la quale anch'essa sembrava essersi congelata sul posto.
"Ora, se non ti dispiace, possiamo avere le chiavi ?"

-•-

Giunsero in camera, Hawks aveva gettato tutte le sue cose alla rinfusa sul letto.

"Che imbarazzo."
Aveva fiatato, gettandosi sul materasso con la faccia premuta sul cuscino.

"Dovevo farlo, ci stavano guardando tutti."
Disse il corvino, mettendosi seduto dall'altro lato del letto con la schiena rivolta nella stessa direzione del biondo.

Lo sentì sospirare, poi il materasso di mosse sotto il suo peso.
"Ordiniamo da mangiare ?"
Lo sentì dire, dopo un breve silenzio.

Circus for a Psycho ( Dabihawks )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora