Quella notte, aspettò che suo padre fosse uscito fuori a svolgere delle commissioni accompagnato dalla sfilza di suoi protettori che erano sempre con lui e che avevano, prima, trascinato via Hawks dalla torre, per poter uscire silenziosamente dalla sua stanza per immergersi in quel buio immenso nella quale era immerso quel lungo corridoio che conduceva al piano inferiore.
Tutte le luci erano spente e lui sperava vivamente di non cadere giù per le scale e rischiare qualche brutta frattura. Voleva andare da Hawks.
Voleva salvarlo.
Avrebbe accettato di tutto per lui, per far sì che suo padre non lo sottoponesse alle stesse torture che lui aveva subito.
Non lo avrebbe augurato a nessuno, ne tantomeno al biondo.
Non faceva nulla se era incazzato con lui, amareggiato per averlo incastrato, ma lo voleva proteggere soprattutto perché in quel momento il suo cuore stava battendo solo ed esclusivamente per il biondo.
Gli aveva dato una ragione per vivere, per non sottostare ai voleri di suo padre e di ribellarsi a tutto quello che diceva.
Vedeva come Hawks fosse una spia, ma allo stesso tempo anche libertino che faceva sempre ciò che gli pareva e gli piaceva.
Lo aveva sempre pensato, dal primo momento in cui il suo sguardo si era posato nel suo: lo invidiava.Prima di dirigersi verso il seminterrato, però fece una deviazione verso l'ufficio di suo padre.
Sapeva che li vi nascondeva le armi più potenti, costose e precise che un comune mortale non avrebbe mai potuto permettersi.
Li dentro, dietro la grossa libreria che era eretta al fianco della sua scrivania, vi era un vasto armamentario di armi belliche che avrebbe fatto invidia alla Russia.
Sapeva qual'era il libro che garantiva alla libreria di riverargli quel ripostiglio: il piccolo principe.
Lo trovò il libro, avvolto nella sua copertina, dalla rilegatura nera; nonostante fosse immerso nel buio.
Riuscì a riconoscere la scrittura oro del titolo anche nonostante ciò.
Lo abbassò e la libreria si mosse sul lato sinistro.
Le armi infisse sulla parete erano molteplici, ma lui si limitò a prendere una Beretta semiautomatica, che infilò nell'elastico dei pantaloni.Uscì fuori dallo studio e, sempre con passo lento e silenzioso, si diresse verso la porta dello scantinato.
Questa si trovava nella cucina, faceva da limite tra essa e il seminterrato; il corvino appoggiò una mano sulla maniglia e la girò, poi accese una piccola luce che era lì presente.
Davanti a lui vi era una scala che conduceva al piano inferiore, lui la scese lentamente fino ad arrivare alla fine di essa e vedere dove effettivamente si trovasse il biondo.
Ricordava che quel posto fosse adibito a un'enoteca, dato che l'ambiente umido era perfetto per mantenere e fare stagionare il vino. O almeno da piccolo pensava che fosse così.
E invece di ciò, si ritrovò davanti a una sorta di gabbia in vetro dove al centro di essa vi era Hawks.
All'interno della gabbia, c'era solo un cuscino e una coperta che fungeva da materasso e poi un secchio che pensava fosse per i suoi bisogni.
Il biondo era al centro della gabbia; aveva lo sguardo smarrito, ma come se da una parte fosse sollevato nel vedere un viso consociuto."Hawks."
Sussurrò Touya, avvicinandosi al vetro della grande gabbia, l'altro fece un passo all'indietro, come se tra l'altro non ci fosse quella barriera, e lo guardò in modo distaccato."Che diavolo ci fai qui ?"
La voce che aveva utilizzato il biondo era fredda e distaccata. Gli fece accapponare la pelle, non lo aveva mai sentito parlare in quel modo.
Il corvino appoggiò una mano sulla maniglia della porta ma non si apriva, era come bloccata da qualcosa."Ti sto aiutando."
Sussurrò, muovendo la mano sulla maniglia, cercando di sbloccarla ma non c'era niente da fare, essa continua a essere bloccata."Non ho bisogno di un aiuto da un traditore."
Disse il biondo, stando a debita distanza.
Gli occhi fissi su ciò che stava facendo il corvino."Hawks non abbiamo tempo, ti spiegherò tutto con calma, ma devi credermi. L'odio per mio padre è stato reale."
"Ma non tutto quello che c'era intorno, Touya!"
L'altro alzò la voce, stringendo i pugni e a qual punto il corvino cessò di forzare la porta per guardarlo."Io volevo aiutarti, sei stato tu che non mi hai dato l'opportunità di farlo."
Ringhiò Touya, appoggiando il palmo della mano.
"Ti prego, guardami negli occhi. Ti sto parlando con tutta sincerità."Hawks guardò il corvino negli occhi; i loro sguardi si incrociarono. L'altro sembrava davvero pentito. Come avrebbe mai potuto fidarsi di lui ?
"Capisco che non vuoi fidarti. Ma fammi dare una dimostrazione."
Si allontanò dalla gabbia, si tolse la pistola dal pantalone e la appoggiò per terra, dopodiché si calò il pantalone: sulle sue cosce vi erano dei segni violacei e rossi, che percorrevano tutta la pelle e sembravano essere stati dolorosi.
I due rimasero in silenzio, poi il corvino parlò:
"È stato mio padre. Quando ero piccolo e io dovevo sempre sottostare a ciò che diceva lui. Ora capisci perché il mio odio per lui è reale ?"Il biondo buttò fuori il respiro, come se lo avesse trattenuto per molto tempo, spostò lo sguardo; non ce la faceva a vedere tutto quello, a pensare che quel mostro aveva toccato in quel modo un bambino.
"Le chiavi sono sulla parete dall'altra parte."Il corvino annuì, riprese la pista mettendola nei pantaloni e prese le chiavi, poi andò ad aprire la porta.
"Hawks...io..."
I due erano vicini, uno di fronte l'altro. I loro occhi si fusero in in solo colore, anche i loro respiri ne divennero uno solo."Mi chiamo Keigo."
Sussurrò il biondo."Keigo...io provo qualcosa per te."
Disse il corvino, appoggiando una mano sul viso dell'altro e avvicinandosi a lui, senza dargli modo di farlo parlare, fece scontrare le sue labbra con quelle dell'altro.Il cuore di Touya esplose, nel momento in cui le mani del biondo si appoggiarono sul suo petto e percepì le sue dita sottili stringere la sua maglia, mentre il bacio venne ricambiato.
"Anch'io provo qualcosa per te."
Disse il biondo, sussurrando sulle sue labbra."Lo so. Dobbiamo andare via da qui, ora."
Prese la sua mano, ma nel momento in cui uscirono fuori, Touya vide suo padre, lì in cima alle scale.
Quest'ultimo aveva chiuso la porta alle sue spalle e aveva tra le mani dei cavi elettrici."Voi non andrete via da qui."
Fine.
Spazio autrice
Si l'ho concluso con quello che amo definire un finale aperto.
Magari potrebbero essere sopravvissuti perché Touya ha sparato a suo padre. Oppure la pistola che aveva non aveva le munizioni ed Enji li ha incastrati.
Magari Mirko ha fatto irruzione e ha salvato tutti quanti.
Ho lasciato il spazio a molti finali, ma mi piacerebbe sapere anche voi cosa ne pensate !
A parte ciò: per chi ancora non lo fa, seguitemi sul mio profilo IG: wormhole10_ per eventuali novità sulle storie, io vi aspetto anche lì 💓
STAI LEGGENDO
Circus for a Psycho ( Dabihawks )
Fanfic✓sono presenti: linguaggio scurrile, scene di sesso e violenza. ✓non adatto ai più sensibili. ✓ i personaggi non sono i miei ma sono frutto dell'opera di Kōhei Horikoshi, io li ho solo presi in considerazione ma la storia sarà del tutto diversa. ✓...