Quando il giorno dopo si svegliò e vide che il biondo non fosse lì con lui, il suo lato razionale gli andò a suggerire che quello fosse il momento giusto per scappare via, lontano da lì, ma qualcosa nella sua testa gli suggeriva di non muoversi di lì, era più forte primo siccome lo teneva bloccato in quel letto, anche se percepiva dentro di sé qualcosa che non aveva mai provato prima. Percepiva inattività su tutto il corpo, soprattutto dove vi fossero situati gli arti ed era bloccato, come se un blocco di cemento fresco fosse caduto su di lui e lo avesse cementificato sul quel dannato letto.
Percepiva quella quella sensazione di perdita, di mancanza, di vuoto e di malinconia che lo andava a travolgere. Eppure, tutto quello per la persona che odiava di più al mondo.
Lui, Touya Todoroki era triste per uno come Hawks, uno che non avrebbe mai e poi mai visto e frequentato.
Quell'ultimo pensiero del corvino gli diede la forza e il coraggio necessario per alzarsi da quel letto e considerare la fuga come la principale priorità da mettere al centro di tutto in quei minuti, non aveva bisogno di Hawks fin quando c'era lui stesso a farsi compagnia.
Scivolò dal letto, inforcando gli anfibi neri tra due dita e, nel momento in cui se li stava infilando, sentì proprio la sua voce alle spalle."Ben svegliato dormiglione, stavo aspettando proprio te per fare colazione, ma penso che il buffet a quest'ora sia chiuso."
Un'altra sensazione, nuova per il corvino, si fece spazio nel suo corpo.
Questa volta, si sentiva invece molto attivo avrebbe svolto qualsiasi attività che il biondo avesse proposto, perfino andare in un altro locale a ballare.
E avrebbe ballato insieme a lui, avrebbe bevuto con lui e si sarebbero divertirti.
Ma cosa stava mai pensando ?
Si sentiva un idiota.
Sbuffò, stringendo i lacci e alzandosi dal letto."Non penso che siamo affari che ti riguardano, mi sveglio quando voglio."
Sibilò, afferrando poi il giacchetto di pelle dalla poltrona e infilandoselo.L'altro alzò le mani al cielo, in segno di resa:
"Va bene, ma non picchiarmi, sono ancora troppo debole e ho il post sbornia. A parte, ti sei svegliato dal lato sbagliato del letto questa mattina ? Hai anche i capelli tutti arruffati."
Ghignò poi, abbassando le braccia lungo i fianchi e vide il corvino che, con un secondo sbuffo, si avvicinò allo specchio di fronte al letto e si aggiustò con le mani i capelli scuri, imprecando probabilmente verso di lui.-•-
Il buffet della colazione era chiuso, loro erano rimasti tagliati fuori, quindi l'unica scelta che era rimasta a entrambi era quella di andare fuori e fra colazione con un bel cornetto e un caffè americano, per il biondo.
Un nero espresso e senza zucchero, per il corvino.
Era questo il loro ordine.
Si erano seduti in un bar davvero molto carino, accogliente e con un personale gentile e attento al dettaglio. Tutti i camerieri erano vestiti di una camicia bianca, pantaloni neri e indossavano anche un grembiule dello stesso colore. Vi erano più o meno quattro di loro: uno alla cassa, uno al bancone e altri due in giro, sparsi per i tavoli, siccome c'era parecchio casino."Beh, com'è ti è sembrata la serata ieri ?"
Chiese Hawks.
Indossava un paio di occhiali da sole, avvea detto che erano per nascondere le occhiaie, ma per il corvino sembravano semplicemente ridicoli da indossare; prima di tutto, perché non c'era un tempo così tanto bello e il sole era coperto dalle nuvole grigie tanto che sembravano in procinto di lanciare una tempesta, e poi erano all'interno del bar. Quindi inutile il doppio."No. Affatto. Ti sono stato dietro perché eri troppo ubriaco e non riuscivi nemmeno a reggerti in piedi."
Il corvino, infilò le braccia contro il petto e assottigliò gli occhi così tanto da lanciargli un'occhiata gelida.
Un'occhiata che Hawks non so filò nemmeno di striscio, in quanto era impegnato ad afferrare un paio di bustine di zucchero dal cestello al centro del tavolo e ad attendere il suo caffè con cornetto."E comunque dobbiamo trovarti ancora un soprannome. Ci hai pensato su ?"
Gli occhi sottili di Hawks, questa volta erano seri, si diressero dalle bustine di zucchero agli occhi blu del corvino, il quale annuì."Sì, Dabi."
"Dabi ?"
"Mh. In giapponese vuol dire cremazione, no ? Questo sarà il mio nome."
L'altro fece un sospiro e aprì la bocca per parlare, ma ben interrotto dalla voce della cameriera la quale, che aveva il vassoio pieno della loro roba tra le mani, annunciò che le loro cose fossero pronte e le posizionò davanti ai due.
"Pagherai tu vero ?"
Chiedo Hawks prendendo il suo cornetto, che aveva l'odore così buono e penetrante. Era un concentrato di calorie e ripieno fino all'orlo, tanto che la crema a cioccolato fuoriusciva da qualsiasi poro del cornetto.Touya, o meglio Dabi, fece un sospiro e scosse la testa, prendendo dei soldi dalla tasca e lasciandoli alla cameriera.
"Tieni pure il resto."
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Circus for a Psycho ( Dabihawks )
Fanfiction✓sono presenti: linguaggio scurrile, scene di sesso e violenza. ✓non adatto ai più sensibili. ✓ i personaggi non sono i miei ma sono frutto dell'opera di Kōhei Horikoshi, io li ho solo presi in considerazione ma la storia sarà del tutto diversa. ✓...