17.

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L'ultima tappa da visitare per i due, fu proprio quella del Central Park, si fermarono lì verso le quattro del pomeriggio e finalmente potettero mangiare entrambi in santa pace.
Presero un paio di hotdog al chiosco e si sederono su una delle panchine libere che si trovavano li sparse un po' in giro.
Il posto era più grande di quanto non avesse mai visto in foto, anche perché era l'unico luogo di new York in cui c'era ancora di verde e si respirava aria pulita, fuori dal fumo tossico dello scarico delle auto.
Davanti a loro si estendeva una grossa stesa d'acqua che rifletteva il cielo azzurro e i raggi di sole.

"Non ti facevo un tipo da hotdog."
Mormorò Hawks, ancora con la bocca piena di cibo.
Touya, intanto, era ancora concentrato sul suo panino e non l'aveva toccato. Era la prima volta per lui che mangiava un hotdog con salsa barbecue e aveva paura di sporcarsi, quindi cercava di andare cauto. A differenza sua, il biondo invece sembrava sapere il fatto suo e non si interessava proprio se si fosse sporcato o meno con la sua maionese. Invidiava quella sua spensieratezza, forse di era innamorato di lui perché prendeva tutto alla leggera e non se ne fregava di nulla.

"Infatti è la mia prima volta."
Brontolò il corsivo, facendo un sospiro e abbandonando da subito l'idea di assaggiare quel cibo.
Si arrese.
Aveva vinto quel dannato panino.

"Sei in difficoltà ?"
Chiese l'altro e fece un sorrisetto malizioso.
Una volta, quel sorrisetto gli faceva venire voglia di prenderlo a pugni in faccia, ma in quel momento lo affascinava solo.
"Guarda me."
Lo stava già facendo: alche Hawks posizionò il panino in modo trasversale e se lo portò davanti alla bocca, spalancando quest'ultima e tirando un morso al panino.
"Facile no ?"
Continuò poi, masticando quel boccone.

Il corvino annuì e fece così come l'altro aveva fatto; prese il panino, lo posizionò come aveva fatto e diede un morso.
Era un'esplosione di gusto, un termine riduttivo ma comunque le sue papille gustative ne erano felici. Si sentì soddisfatto con un solo morso, tanto che ne diede subito un altro.
"Così ?"
Mormorò, con la bocca piena.

L'altro annuì:
"Esatto, anche se hai combinato un casino."
Disse indicando con un cenno della testa le gambe del corvino.

Subito gli occhi chiari di quest'ultimo si spostarono sui jeans: una grossa macchia scura che spiccava sul pantalone scuro anch'esso faceva capolino lungo la sua coscia.
Strinse i denti e ringhiò:
"Merda. Vaffanculo."
Poi sentì il biondo ridere forte e giurò con tutto se stesso che quello era il suono più bello che avesse mai sentito.

-•-

Il pomeriggio passò in fretta, avevano finito di mangiare e entrambi avevano deciso di fare un giro per immergersi nel verde di quel parco, visitarlo da cima a fondo.
Alla fine, verso sera asi erano appoggiati all'ombra di un pino, a osservare le dolci onde del lago che si muovevano con il leggero venticello che c'era in quel momento.

"Hawks."
Sussurrò il corvino dopo un po', spezzando quel silenzio che gli era parso così imbarazzante.
L'altro era impegnato a lanciare delle ultime molliche di pane che non aveva finito alle anatre a terra e, quando lo sentì, si girò verso di lui.

"Dimmi."
Disse, guardandolo con quegli occhi così profondi, tanto da perdercisi in essi.
Ebbe un colpo al cuore e le sue mani stavano iniziando a sudare freddo: glielo doveva dire. Si doveva completamente svuotare prima che i suoi pensieri potessero prendere il sopravvento su di lui.

"Io..."
A quel punto, venne interrotto da parte dello squillo del cellulare del biondo.
Quest'ultimo prese l'aggeggio e lo guardò: sullo schermo apparve il nome di Mirko.

"Scusami."
Si allontanò un po', accettando la chiamata e portando il cellulare all'orecchio.
Lo vide parlare con la sua collega, mentre intanto si appoggiò con la schiena contro l'albero.

Quando l'altro ebbe terminato la chiamata, lo vide di nuovo avvicinarsi a lui.
"Stasera inizia la nostra missione. Dobbiamo prepararci."

Circus for a Psycho ( Dabihawks )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora