cap 5

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L'immensa sala da ballo della reggia di Versailles era avvolta dalla musica e spaventosamente affollata  di nobili  e cortigiani,  che  danzavano e  parlottavano dietro i ventagli aperti rumoreggiando senza sosta.
André si sentiva fuori luogo e irritato,
i profumi forti e invadenti mischiati con il tanfo degli umori  lo nauseavano,  mentre le luci e i colori sgargianti  gli facevano girare la testa non essendo più abituato a tanto e inutile chiasso.

Il cuore continuava a martellargli nel petto ,e scosse di adrenalina lo facevano sudare freddo sotto l' odiata parrucca incipriata.
La maschera di seta nera, che gli celava gran parte del viso lasciando scoperti solo gli occhi e la bocca, lo faceva sentire come  in una trappola e nello stesso tempo tranquillo e al sicuro da sguardi indagatori e  curiosi.

Si era fatto crescere una leggera barba che riusciva in parte a coprire le cicatrici,  se la carezzava con le dita guantate pensieroso.
Ormai molti conoscevano la  disavventura accaduta ai marchesi de Fresson, divenuta per un periodo il pettegolezzo ufficiale a corte.
Le persone rimanevano
sconvolte e ,nella stesso tempo ,morbosamente affascinate dalla figura
dell' uomo che si celava dietro la maschera di seta.
Il marchese Maurice de Fresson infatti era stato in un passato non molto lontano un 'affascinante uomo molto corteggiato ,  dai modi sfacciatamente  ambigui  e lascivi a cui nessuna dama riusciva a resistere , mentre ora
sembrava decisamente cambiato nei modi e nel carattere,  più pacato e riflessivo emanava comunque un certo mistero   ,anche se in un modo diverso agli occhi dei nobili che imputavano questo cambiamento all'incidente accadutogli.

Sabìne lo guardò cercando di infondergli coraggio prima di essere annunciati alla presenza  dei reali.
André si aggiustò la maschera  sul viso nervosamente
"Forza, comincia la recita! ma non m'importa di sopportare tutto questo se potrò vederla anche per un solo istante" pensò tra sé.
Le tende scarlatte si aprirono  lentamente mentre un servitore declamava il loro titolo nobiliare presentandoli a gran voce.
《Il marchese e la marchesa de Fresson 》

Con passo cadenzato si fecero largo tra la folla e si inchinarono davanti alle loro Maestà che erano sedute su delle poltrone color oro in un piccolo palco rialzato.
《Oh marchesi de Fresson,  sono lieta di vedervi di nuovo a corte  dopo quello spiacevole  incidente.  Spero che questa serata possa rallegrare un pò il vostro spirito 》disse sua maestà la Regina Maria Antonietta con un dolce sorriso, mentre il Re era intento a mangiare alcuni dolcetti.
《È per noi un grande onore essere al cospetto delle loro  maestà 》rispose la marchesa chinando il capo ossequiosa.
Fecero un 'inchino e dopo alcuni convenevoli di rito, lentamente si mischiarono alla folla .

Quanti ricordi alla vista della Regina gli si accavallarono nella mente malinconicamente!
Maria Antonietta era sempre la stessa che lui ricordava,  dolce e spontanea propio come  l'aveva conosciuta giovanissima tantissimi anni fa insieme ad Oscar.
Prese un calice di vino dal vassoio di un  cameriere e lo bevve tutto d'un sorso.
《Caro , cerca di non esagerare, non vorrai attirare attenzioni sgradite vero? E mi raccomando abbiamo inteso che puoi dire solo piccole frasi con voce contraffatta》disse Sabìne da dietro il ventaglio turchese.
Lui la guardò in tralice attraverso la seta nera.
《Mia cara moglie sono qui per osservare la splendida luce che un tempo illuminava la mia vita,  solo per quello》sussurrò in un tono basso .

Si bloccò di colpo , quando intravide il padre di Oscar chiacchierare con  alcuni cardinali seminascosto da alcune colonne.
Strinse gli occhi per mettere bene a fuoco quando gli sembrò di intravedere dei lunghi capelli biondi propio dietro alla colonna.
Stava per correre da lei,  quando la mano di Sabìne sul braccio lo fermò
《Caro, ti devo presentare alcune persone vieni con me》
André a malincuore la seguì e perse tempo con tutte le presentazioni che lui riteneva da sempre cose futili,  "salamelecchi vari tra persone di dubbio gusto" come diceva Oscar....sempre lei nei suoi pensieri , si scoprì    a sorridere a quel ricordo che sembrava di una vita fa.
Libero per un momento da Sabìne, che era intenta a parlare con alcuni invitati,  cercò di ritrovarla tra la folla e dopo alcuni minuti
infine la vide.
Sentì il respiro mancare per un momento...non potevano ingannarsi i suoi occhi e nemmeno il suo cuore !
Senza pensare alle conseguenze ,con passo spedito la seguì  fuori sul grande terrazzo deserto, stavolta nessuno lo fermò e la raggiunse  silenzioso alle spalle.

Inferno (flammes de Paris)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora