Il Generale diede un pugno contro il secrètaire di mogano finemente intarsiato, facendo cadere a terra in mille pezzi le pregiate statuine di Sevrés che vi erano sopra in bella mostra.
Camminava nervosamente avanti e indietro con i pugni chiusi, mente Oscar, seduta vicino al tavolino basso, lo seguiva in silenzio con lo sguardo.
Si aspettava quella reazione, era preparata da una vita a quelle esplosioni d'ira paterna che non batté ciglio.《Oscar, che cosa stai dicendo? Sei forse impazzito? Vorresti buttare via la tua vita per... farne cosa? Di queste tue folli idee non ne farai parola con nessuno è chiaro? Tantomeno con sua maestà la Regina, fino a quando io non deciderò cosa fare di te.
Ora vai a riposare è un ordine!》
Detto questo si fermò e si voltò di spalle rimirando fuori dalla grande vetrata, un modo esplicito e reiterato da anni per far intendere che la discussione era chiusa.
Oscar lo guardò tristemente , poi si alzò dalla sedia dello studio e stancamente si trascinò verso le sue stanze.Una volta distesa nel letto cercò invano di chiudere gli occhi e lasciarsi andare finalmente nelle braccia di morfeo , ma l' immagine di quella maschera nera e degli occhi che aveva intravisto dietro di essa continuava a sconvolgerla.
Suo padre non riusciva a comprendere, come sempre del resto, quello che le tormentava l' animo.
Solo una persona riusciva sempre a percepire ogni suo più piccolo turbamento, ma purtoppo non era più vicino a lei da molto tempo.
Chissà cosa avrebbe detto André, come l'avrebbe portata a capire quello che le scuoteva le viscere.
Lui era così, non cercava mai di far prevalere le sue idee convincendola ma la faceva ragionare con le sue parole sagge e gentili.Cominciò a piangere in silenzio, oramai ogni notte da mesi piangeva per ore fino ad addormentarsi esausta sperando di incontrarlo in qualche sogno.
Quella sera continuava a sentire una strana sensazione , il ricordo pressante di quelle dita estranee strette sul suo polso esile la turbava .
Con la mano prese a carezzarsi il polso distrattamente mentre cercava di capire se la decisione di lasciare la vita militare fosse per lei effettivamente la miglior cosa da fare.
Suo padre era stato chiaro non l'avrebbe permesso tanto facilmente e lei ne era tristemente consapevole.Avrebbe potuto scappare via , ma avrebbe rovesciato l' onta della diserzione su tutto il casato, oppure poteva
convolare a nozze con Victor Girodelle il quale l'aveva chiesta in moglie insistentemente da tempo.
《No mai!》 sibilò.
Il suo cuore non poteva amare altri che lui...
Lui che era oramai solo un dolce ricordo di quello che avrebbe potuto essere, ma che purtroppo non sarebbe più potuto accadere.
《Oh André aiutami tu》singhiozzò mentre raggomitolata ancora vestita, un sonno greve la rapiva facendola piombare in un dormiveglia popolato da incubi e da uomini nascosti dietro maschere nere che la circondavano beffandola.
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Inferno (flammes de Paris)
Fanfictionl'inferno ti penetra dentro senza lasciarti scampo.