cap 11

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Percepiva le membra pesanti come se nuotasse in un mare di fango  scuro e limaccioso, sentiva di essere risucchiata da sabbie mobili e di cadere sempre più giù senza riuscire a liberarsi da quella sensazione di lento soffocamento.

Un brivido lungo la schiena la scosse e Oscar aprì  gli occhi di scatto fuggendo  da quell' orribile  incubo , la camicia completamente intrisa di sudore.
Seduta nel  letto,la mano tremante portata alla fronte a tergere il sudore , il suo sguardo spaziò nella stanza e si posò tenero sulla piccola figura  di nanny, che premurosa come sempre , si era addormentata  sulla poltrona ai piedi del letto vegliandola come quando da piccola era convalescente per qualche piccolo malanno.

Oscar respirava ancora velocemente e, col tumulto nel petto, ricordò in fretta tutto quello che era successo quel giorno;
La notizia del ritrovamento del  cadavere del marchese de Fresson  e il suo inaspettato mancamento davanti alla prova dell'anello , infine Alain che l'aveva soccorsa e portata a casa.
Dopo la dipartita di André   lui era stato la sua roccia  l'unico di cui si poteva fidare , l'unico che sapeva quello che celava il suo cuore.

Quella faccenda continuava a ronzargli nella mente...il marchese si era suicidato, perché lei ne era così turbata?
Lo aveva visto solo una volta ad un ballo...non riusciva a comprendere cosa tormentava il  suo animo.
In un battito di ciglia decise che non poteva più continuare così...doveva cambiare tutto per non impazzire, doveva farlo assolutamente,  allora si alzò  si mise una vestaglia  e in silenzio per non rischiare di svegliare nanny scese le scale a piedi nudi fino ad arrivare allo studio del padre, sicura di trovarlo come sempre a lavoro.
Avvicinandosi cautamente intravide la luce dei candelabri accesi sotto lo spiraglio della porta dello studio padronale, allora come presa da una sorta di ansiosa impazienza   bussò
nervosamente alla porta , ma non aspettò la risposta come di consueto era solita fare ma si precipitò dentro come una furia.

《Padre ho preso una decisione,  e vi prego di accettarla se avete a cuore  il bene di vostra figlia》le parole, come una valanga da troppo contenuta, uscirono da sole dalle sue labbra.
Gli occhi cerulei di suo padre così simili ai suoi ,si alzarono dalle carte che stava studiando e  lentamente la fissarono, le mani intrecciate sotto il mento.
《Ti ascolto Oscar, parla pure》
Lei rimase in piedi,  aveva timore che se anche si fosse mossa di un centimetro avrebbe perso il coraggio che ora la pervadeva come una furiosa febbre.
《Padre , io non sono più me stessa  da molto tempo.
Non posso più restare qui a Parigi , ho bisogno di una nuova vita...Voi dovete comprendere il mio forte dolore!
Ho deciso di partire per  l'America  ,so che molti  francesi si sono arruolati per aiutare la loro causa e poi sono rimasti lì a vivere.  Padre, vi prego di accettare  questa mia scelta perché  dovete sapere che anche senza il vostro consenso io lo farò ugualmente 》
La mano di lei  aperta sui documenti che il padre stava leggendo, lo costrinsero a continuare a guardarla in volto.
Il generale con voce calma rispose
《Oscar, io capisco il tuo stato d'animo non sono cieco come tu credi.
Ti ho visto deperire sempre di più dopo la morte di André...ed è per questo che ti lascio libera.
Sei libera figlia mia, sappi che se ho fatto alcune scelte le ho fatte convinto di fare solo il tuo bene.
Io e tua madre ti abbiamo sempre amato, questo non lo devi mai mettere in discussione...e ti prego di perdonarmi se puoi 》

Oscar non riusciva a credere di aver udito quelle parole uscire dalla bocca del padre, rimase per un momento come paralizzata poi prese la sua grande mano e la strinse forte《grazie padre, grazie di tutto》
Si alzò e si diresse di corsa verso le stalle , cèsar la accolse con un nitrito gioioso.
Si stese di fianco raggomitolandosi sul fieno odoroso e chiuse gli occhi,  finalmente si sentiva in pace con se stessa per la decisione presa e, in quel posto familiare dove André una volta passava molto del suo tempo , si sentiva protetta e cullata dai dolci ricordi.
Non riusciva a spiegarsi però la costante sensazione di non essere sola al mondo come nei mesi passati, percepiva il suo cuore  pacificato come da molto non le accadeva.

Il giorno dopo avrebbe dato le dimissioni e parlato con Bouillè per terminare di compilare le inevitabili scartoffie che l'avrebbero  arruolata nel contingente francese per l' America.
Oscar non sapeva quanto sarebbe stata via ma era cosciente  che ora le era necessario per la sua salvezza fisica e mentale.
Non aveva nemmeno certezze del suo futuro lì nel "nuovo mondo" ma era impellente in lei il voler andare avanti e dimenticare tutto il dolore il prima possibile,  prima che la follia la prendesse definitivamente con sé.
Si addormentò tranquilla sul fieno fragrante , con l'animo colmo di speranza ed il cuore più leggero.

Inferno (flammes de Paris)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora