Cap9
Le vecchie dita rugose macchiate d' inchiostro, strinsero avidamente la sacca contenente le monete d'oro, mentre un uomo nascosto da un mantello riceveva in cambio delle carte arrotolate con un sottile nastro rosso.
Egli avrebbe più tardi
chiuso il tutto con il sigillo di ceralacca con lo stemma del casato, in modo da renderle esattamente uguali all'originale.L'ombra avvolta dal mantello scuro sparì dentro un fiacrè dove una dama lo attendeva in trepidante attesa.
Le mani di lei, una volta vicino , lo attirarono veloci al propio viso baciandolo con grande passione accesa come fuoco da quella situazione di pericolo, lui la strinse tra le sue forti braccia sussurandole all'orecchio
《Ti amo Sabìne... mia adorata 》
Lei gli offrì il collo nascosto dai lunghi capelli rossi e sospirò affrettando il cocchiere con dei pugni sul tettino ad arrivare presto a destinazione.
Ella si sentiva ottenebbrata dal desiderio carnale di averlo, propio come la prima volta poco più di un mese prima quando lui le aveva dichiarato il suo sincero amore .
Si accorse di aver in cuor suo sempre desiderato accanto un uomo così dolce e devoto ed ora poteva essere totalmente felice .
Era persuasa che tutto era risolto ed era giunto il tempo di vivere l'amore come non aveva mai fatto fino ad allora.Luìs continuava a baciarla e con malizia si intrufolò sotto la gonna ,soffocando
un gemito di lei tra le labbra.
Non sarebbero arrivati in tempo a casa ,la passione era troppa ed esplose tra i due come un uragano protetta dalle pareti dell'umile fiacrè.* * *
Oscar con estrema lentezza si infilò i lunghi stivali bianchi.
Era passato del tempo dal suo colloquio con il padre e lei alla fine aveva ceduto al suo volere, era rimasta a capo dei soldati della guardia.
La serata era afosa e la cosa la faceva sentire senza forze, l'estate era giunta al culmine quando ricevette l' ordine dal Generale Bouillè
di perlustrare la Senna in cerca del cadavere di un nobile, a quanto pare suicida.La vedova aveva scoperto una lettera insieme ai carteggi del testamento lasciato in bella mostra nello studio padronale.
Era una straziante lettera d'addio in cui il marito spiegava di non poter più vivere in quelle condizioni e la lasciava libera da ogni costrizione chiedendole scusa per il dolore procuratole.
Faceva poi riferimento alla purificazione dei suoi peccati nell' acqua della Senna e altre farneticazioni religiose.
Non sapeva altro, il Generale Bouillè non
volle dirle il nome della vedova, cosa che lei non comprese, ma non chiese spiegazioni si limitò ad obbedire come aveva sempre fatto.
Radunò velocemente un paio di soldati della guardia, tra cui Alain, e si recò sul posto per controllare.
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Inferno (flammes de Paris)
Fanfictionl'inferno ti penetra dentro senza lasciarti scampo.