5- Dove lo hai preso il cervello? Al supermercato?

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Un fulmine squarciò il cielo notturno, ne susseguì un forte boato che fece tremare persino la terra

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Un fulmine squarciò il cielo notturno, ne susseguì un forte boato che fece tremare persino la terra. La pioggia imperversava senza sosta e ad accompagnare il tutto, come se non fosse abbastanza, si alzò un vento impetuoso. Antartica si era trascinata fino al suo dormitorio ancora sotto shock. Non poteva essere successo davvero... Lui non... Come aveva potuto farle una cosa del genere?
Il viso esangue, gli occhi vitrei, gonfi, i capelli tutti scompigliati e l'uniforme sgualcita. Mujika e Charlie rimasero profondamente turbate nel vederla in quello stato.

«Antartica! Cosa ti è successo?!» Esclamò Mujika con occhi velati di lacrime. Era sempre stata una persona altamente sensibile.

Antartica sentiva un magone in gola. «Vado a fare una doccia.» Disse con voce flebile, ridotta ad un sussurro.

«Ma non l'avevi già fatta prima?» Ribattè Charlie, indispettita.

«Mi sento... Sporca.» Riuscì solamente a dire.
Arraffò le sue cose ed uscì velocemente dalla stanza, lasciando sospese la raffica di domande che le sue compagne di stanza le rivolsero.

Aprì il rubinetto e lasciò l'acqua scorrere sul suo corpo come per lavare via i suoi peccati. Poi a strofinare la spugna con talmente tanta foga da arrossare, graffiare e irritare la pelle. I suoi singhiozzi echeggiavano nel bagno deserto delle ragazze; cadde in ginocchio e si prese il viso tra le mani, tirandosi i capelli con forza, in preda ad una crisi isterica. Perchè quelle immagini non volevano lasciare la sua mente? Non faceva che rivivere l'atto con disgusto, con orrore, con disperazione... Non si era limitato solamente a Cruciarla, ma aveva fatto molto di più. L'aveva violata. Lei che mai aveva permesso a nessun ragazzo di andare oltre, con l'intento di aspettare quello giusto, quello che poi avrebbe amato per sempre.
E non c'era amore in quello che Riddle le aveva fatto, anzi, era stata una tortura bella e buona. Antartica si chiedeva come potesse aver agito in quella maniera con tanta naturalezza. Era devastante.

Essendo un prefetto, Tom stava svolgendo il suo turno di ronda notturna. Qualora avesse beccato dei trasgressori, li avrebbe puniti senza battere ciglio.
Ma, al contrario delle sue aspettative, era tutto molto tranquillo e silenzioso da dare quasi un senso di smarrimento. Nonostante trovasse rilassante quella quiete, al contempo iniziò ad innervosirlo. Il fatto stesso che ci fosse quel silenzio assordante, permise alla sua mente di formulare degli strani pensieri. Il volto impaurito di Antartica, che guardava il mostro che era con occhi sbarrati, lo fece sentire strano. Avvertì un leggero fastidio ardente nel petto, ma non capiva che sensazione fosse. Non l'aveva mai provata prima o forse non ci aveva mai fatto caso.
Tom era una persona con sentimenti molto, molto limitati. Non aveva spazio per nient'altro che non fosse la determinazione o l'ambizione, la bramosia di essere migliore di tutti quanti e diventare il più grande mago oscuro di tutti i tempi.

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Passò del tempo e Antartica seguì il consiglio di Tom di stare lontana da lui alla lettera. Mujika e Charlie le rimasero accanto, ma non seppero mai la verità. D'altronde, se aveva nascosto loro la sua identità, come avrebbe potuto dire che il suo pseudo padre era un deviato stupratore? Peggio ancora se il soggetto in questione era il famoso Tom Riddle.
Ah... Faceva ancora male. Ricordare era molto doloroso. Involontariamente la sua mente le rimandava quelle immagini. Di conseguenza, se stava mangiando perdeva l'appetito, restava sveglia di notte, altre volte ancora era in un completo stato di trance e si perdeva a guardare il vuoto.
Tom ogni tanto le lanciava occhiate furtive quando si riunivano nella sala grande per i pasti o durante le lezioni, compiacendosi dello stato in cui l'aveva ridotta. Ma, tempo qualche giorno, e Antartica tornò esattamente quella di sempre. Tom non riuscì a capacitarsene.

Rise - Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora