11- Devo lasciarti andare.

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Silente le si avvicinò, tenendo le mani dietro la schiena

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Silente le si avvicinò, tenendo le mani dietro la schiena. «Pensavo avresti capito quando fermarti.
Ma ti sei spinta troppo oltre.»

Antartica lo guardò tra lo stupore e il fastidio. Sentiva che si sarebbe messo in mezzo tra lei e Tom. Ovviamente, non glielo avrebbe mai permesso. Nè a lui, nè a nessun altro.
Tuttavia, non c'era tempo per le spiegazioni e sicuramente non avrebbe capito.
Le sue intenzioni, per quanto avventate, erano nobili. «Non so di cosa sta parlando.» Scelse - a malincuore- di non fidarsi di lui.

«Oh io penso che tu sappia perfettamente cosa intendo.» Alzò un sopracciglio. «Sono vecchio, non stupido.»

«No, le assicuro che-...»

«Purtroppo quando le persone sono fatte in un certo modo, c'è sempre un motivo... E non sempre possono essere cambiate.» Le lanciò un'occhiata comprensiva ma -allo stesso tempo- persuasiva, avrebbe voluto che lasciasse perdere tutta quella faccenda. Si stava immischiando in qualcosa di molto più grande di lei e Silente, aveva l'impressione che non sapesse cosa stava facendo.

La ragazza dai capelli blu abbassò lo sguardo.
Sapeva benissimo a chi si riferisse. Lentamente il volto di Tom Riddle riaffiorò nella sua mente; sembrava un dipinto, per quanto fosse bello. Ogni volta che i suoi occhi incontravano quei lineamenti perfetti, il suo cuore batteva come un tamburo contro le costole. Poteva rimanere ad ammirarlo per ore. Quei folti capelli scuri, quelle lunghe ciglia nere, le labbra carnose dal dolce sapore peccaminoso e per finire: quei suoi profondi ed ipnotici occhi verdi, capaci di ammaliare chiunque. Non c'era una via d'uscita, nessuno era immune al fascino che possedeva quel ragazzo dalle doti a dir poco prodigiose. Era, in poche parole, l'emblema della perfezione.
Ma Antartica sembrava essere l'unica ad aver notato quanto lui fosse perfettamente imperfetto. Sì, perchè, la sua era solamente una questione di facciata. Un modo per ingannare, più che altro, chi lo circondasse. Anzi, finora aveva sempre pensato di godere di quell'esclusiva, ma Silente lo aveva inquadrato sin dal loro primo incontro. Era dell'idea che fosse solamente imbottito di malignità, cercava un modo per incastrarlo e far uscire allo scoperto il vero demonio.

Antartica si irrigidì, guardando in cagnesco l'uomo di fronte a sè. L'ennesima persona pronta a puntare il dito contro Tom Riddle e etichettarlo per quello che sceglieva di essere. Ma non sapeva che, in realtà, molto in fondo, sepolto nelle zone più arse del suo essere, c'era ancora un cuore che batteva. Un cuore che poteva accogliere ancora qualcosa di buono.
Quella era la reale missione di Antartica, oltre che strapparlo dalle braccia della Morte. «Lei si sbaglia.
Chi agisce seguendo il male è mosso da forti dolori e delusioni» I suoi occhi cristallini divennero lucidi. Ma al contempo, ardevano di determinazione. «In altre parole, chi sceglie di essere cattivo, ha sempre una motivazione ben precisa. Non si decide di passare al lato oscuro per niente, lei non crede?
E se quelle poche persone smettono di credere che c'è del buono in ognuno di noi e voltano la faccia dall'altra parte, ignorando il problema, esso rischia di diventare più grande, più forte. Dunque, perchè aspettare...Se si può agire sin da subito per prevenire morti e guerre inutili?»

Rise - Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora