12- Ora o mai piu.

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Sfiorò con la punta delle dita la lapide di marmo, su cui vi erano sigillati i nomi dei defunti Riddle

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Sfiorò con la punta delle dita la lapide di marmo, su cui vi erano sigillati i nomi dei defunti Riddle.
Lacrime salate le rigavano freneticamente le guance, confondendosi con le gocce di pioggia. Si accasciò sul terreno fangoso e prese a singhiozzare ancora più forte. «Perché...Perché...PERCHÉ?!» Serrò i pugni, tremando dalla rabbia. «Fottuto Potter! Hai rovinato tutto!» Sbraitò con odio.
Nessuno avrebbe potuto sentirla, perché al funerale di Tom Marvolo Riddle non venne nessuno. C'era solo lei in quel cimitero. «In questo mondo dove tu non ci sei... Non merita di esistere.» Da qualche altra parte, stavano festeggiavano l'addio di Lord Voldemort e osannavano il suo assassino.
Non poteva sopportarlo. Non era giusto. Dovevano pagarla!
La sua collera era talmente forte da mettersi a strillare. Voleva che quel mondo andasse in pezzi, così come lo era il suo cuore. Ma all'improvviso il suo naso aveva iniziato a sanguinare e in lontananza, vide apparire un violento e spaventoso tornado.
Antartica si alzò rimanendo a fissarlo con gli occhi spalancati dall'incredulità. Sangue e pioggia si mischiarono sul suo viso, mentre attese che quel tornado la rapisse.
Quando riaprì gli occhi, scoprì di essere finita nel 1944.

Antartica si svegliò nel cuore della notte, tutta sudata e col fiato corto.
Scossa da forti brividi, si alzò dal letto e infilò -da sopra il pigiama- un maglione nero per riscaldarsi. Mise le scarpe e raggiunse in punta dei piedi l'uscita della sala comune dei Serpeverde.
Quel sogno l'aveva turbata, per questo motivo non poteva rimanere a rimuginarci tra le lenzuola fino a farsi venire un crollo nervoso. Decise di fare una "passeggiata" notturna, che l'avrebbe portata dritta dritta all'ingresso della camera dei Segreti.
Incurante di essere seguita, adempì tutti i passaggi per entrare là dove riposava il Basilisco.
Il luogo era debolmente illuminato, quasi spettrale, proprio come ricordava. Nonostante fosse un posto da brividi, Antartica si sentiva stranamente confortata, sapeva di casa.
Si mise a pensare improvvisamente a tutto quello che era successo da quando era tornata indietro nel tempo, a ciò che aveva tentato di cambiare. Si domandò se fosse stata una buona idea... Di evitare che Tom Riddle diventasse Lord Voldemort.

«Non dovresti essere qui.» La voce gelida di Tom la fece voltare immediatamente verso di lui.
Era lì, avvolto nella solita divisa di Serpeverde; postura rigida e composta, nonchè semplicemente affascinante.

Antartica sogghignò, avvicinandosi a lui con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni. «Sei venuto ad assicurarti che non risvegli il Basilisco?»

«Se le tue intenzioni sono quelle di aizzarlo contro i nati babbani, allora in quel caso avresti tutta la mia stima.» Disse colui che possedeva un padre babbano.

«Sai, Tom... Io sono tornata indietro nel tempo solo per assicurami che tu viva. Il destino degli altri non m'interessa.» Aveva mentito spudoratamente a Silente per assicurarsi di entrare nelle sue grazie e, ovviamente, di non venire denunciata al Ministero della Magia. Questo la rendeva una persona subdola? Beh, dopotutto era la figlia di Tom Riddle. «Le persone non sono state crudeli solo verso di te...
Vedi, è qui che mi blocco sempre. Una parte di me vorrebbe che soffrissero, ma l'altra -forse il mio caro buonsenso- mi ricorda che, a questo mondo, l'odio non può essere combattuto con altro odio.» Ed era ciò che voleva insegnare anche a lui.

Rise - Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora