Ti proteggerò io

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"Ste stai calma, respira con me"
"Gio non ce la faccio"
"Ste no, devi calmarti. Respira con me"
BUIO
Torniamo un attimo indietro, che dite?
La mattina mi alzo e faccio colazione con alcuni dei miei compagni. Passo un po' di tempo a chiacchierare con Samu e poi mi metto ad ascoltare della musica in camera. Parte una canzone, la chiamerei LA CANZONE, che non credevo neanche di avere in playlist. Driver License di Olivia Rodrigo. Questa canzone mi ricorda un momento buio del mio passato che nessuno sa, a parte Ale. Decido di non skipparla e inizio ad ascoltare le sue note. Non l'avessi mai fatto. Tutti i ricordi di quegli orribili 10 giorni tornano nella mia mente come se non se ne fossero mai andati, come se fossero sempre stati lì pronti a farmi soffrire ancora. Inizio a respirare affannosamente, mi manca il respiro. Mi reco in bagno e inizio a passarmi dell'acqua gelida sui polsi e sulla fronte, ma il tappo che ho in gola non si muove. Mi accascio a terra con gli occhi lucidi, vedo una figura entrare e avvicinarsi a me di corsa
"Ste calma, respira con me"
"Gio non riesco" mi sforzo di dire
"Ste devi calmarti, respira insieme a me, inspira ed espira"
"Non riesco Gio" i miei occhi si chiudono con calma
"Stella rimani con me, respira"
BUIO
BUIO
BUIO

"Ciao Stella, io sono Laura, l'infermiera" apro gli occhi e mi ritrovo sdraiata su un lettino
"Cos'è successo?" chiedo confusa. Mi fa male la gola
"Hai avuto un attacco di panico. Ti era mai capitato in passato?" mi chiede dolcemente
"No, mai"
"Lo pensavo, posso sapere cosa l'ha scatenato?"
"Non ne ho mai parlato con nessuno e non mi va"
"D'accordo, allora puoi tornare in casetta" esco dall'infermeria e mi dirigo dai miei compagni

Samu

Stella ha avuto un attacco di panico in bagno ed è svenuta, Giovanni ha chiamato subito la produzione che l'hanno portata velocemente in infermeria. E sapete cos'è la cosa che mi fa più male? Che io non c'ero, ero con Paky e Gianma a fare i coglioni in stanza blu. Ora sono seduto con questi sulla panchina vicino all'entrata aspettando che lei torni
"Mi sento stra in colpa compa'" dico facendo un tiro alla mia heets
"No fra non è colpa tua" dice Paky
"Dovevo starle vicino, lei c'è sempre quando ho bisogno e io, quando lei ha bisogno, faccio il coglione"
"Fra vedrai che starà bene"
"La voglio solo abbracciare" voglio anche capire cos'ha provocato l'attacco di panico, non credo che siano per le parole di Rudy perchè mi sembrava abbastanza tranquilla. Penso sia stato scatenato da qualcos'altro e voglio scoprire cosa. La mia piccola stella. Sento il cancello aprirsi e subito mi alzo e le corro incotro
"Piccola mi hai fatto spaventare" la stringo a me e le lascio dei baci tra i capelli
"Ora sto bene Samu, stai tranquillo"
"Com'è successo?" le prendo le mani tra le mie
"Mi sono tornati dei pensieri"
"Non per l'aspetto vero?"
"No per una cosa successo tempo fa"
"Se avrai voglia di raccontarmela io sarò pronto ad ascoltarti sappilo"
"Grazie Lele" le lascio un bacio sul naso e, prendendola per mano, andiamo dentro. Faccio per andare in camera, ma lei mi trascina verso il retro, dal nostro divanetto.
"Ho bisogno di parlarne con qualcuno e penso tu sia la persona più adatta" dice quasi sussurrando
"Te l'ho detto, sono qui per ascoltarti tutte le volte che vuoi" mi sorride leggermente e si avvicina al mio corpo
"Circa 3 anni fa, pochi mesi dopo la morte di papà, ho conosciuto questo ragazzo, Federico. Con lui stavo bene, mi faceva stare bene e pensavo di aver trovato finalmente il mio principe azzurro. Peccato che ero ancora troppo piccola per accorgermi di quello che mi stava facendo. Io avevo all'incirca 13 anni, lui ne aveva 17. Un giorno mi disse che dovevo staccare la testa da tutto, dovevo andarmene per un po' dal mio paese perchè continuava a ricordarmi papà e io gli diedi retta. Organizzammo insieme una vacanza in Toscana, in un piccolo campeggio molto carino in cui Federico passava le vacanze ogni anno. Ale e mamma non volevano lasciarmi andare, non si fidavano di lui e cercavano di convincermi a rimanere, ma io sono scappata da casa di notte per raggiungere Fede. Appena saliti sul treno lui mi chiese di dargli il mio cellulare, in modo che non potessero ricontattarmi e così da staccarmi completamente da tutto. Lo spensi e glielo consegnai. Appena arrivammo in quel piccolo campeggio mi sentivo la ragazza più felice del mondo, passammo la mattina in spiaggia a rincorrerci nell'acqua e il pomeriggio andammo in centro a fare shopping. Ancora non sapevo che da lì le  cose non sarebbero state più le stesse" si ferma cercando di trattenere le lacrime
"Piccola ci sono io, non ti può più succede nulla" la abbraccio
"Quella sera iniziò a baciarmi in modo molto esplicito, mi toccava e io, ancora bambina, non sapevo come reagire. Mi obbligò a toccarlo e poi a succhiarlo. Lo implorai di non farmelo fare e lui mi tirò uno schiaffo, e continuò così tutta la sera, tra schiaffi e suoi orgasmi. Quando andammo a dormire pensavo che finalmente fosse finita ma la sera dopo ci fu lo stesso teatrino. Mi tolse i pantaloni e le mutandine e inizio a toccarmi, per poi mettermi tre dita dentro e spingere. Mi faceva male, tanto, ma appena apri la bocca per urlare mi tiro uno schiaffo e mi tappo la bocca. 'Guai a te se lo dici a qualcuno hai capito?' mi diceva. Tutto questo continuò per 10 giorni, i giorni più brutti di tutta la mia vita. Una sera mi spogliò del tutto e si mise sopra di me. Si è preso la mia verginità con prepotenza, speravo che la prima volta l'avrei vissuta con il ragazzo perfetto, un ragazzo di cui ero innamorata, ci ho sempre creduto, anche in quel momento, ma tutto questo che provavo mentre mi penetrava era disgusto e dolore" inizia a piangere, la mia piccola stellina è stata violentata. La stringo a me lasciandole dei baci leggeri sulle guance
"Ogni giorno cercavo di scappare, ma ogni volta mi ricevevo uno schiaffo o un calcio. Ero stufa di tutto questo e, una notte, dopo che lui si era addormentato, sgattaiolai silenziosamente fuori dalla casetta in cui alloggiavamo. Si accorse che ero scappata dopo poco e lo sentii urlare il mio nome, iniziai a correre senza una meta all'impazzata, credo di non aver mai corso così tanto in vita mia. Lui mi stava alle calcagna urlandomi insulti come 'puttana', 'fai schifo', 'bocchinara di merda'. Le lacrime mi offuscavano la vista, appena vidi un negozio aperto mi ci infilai dentro e mi rifugiai tra le braccia della negoziante. Lui entrò poco dopo, la donna gli chiese di andarsene via, ma lui non si mosse. Arrivò il marito della negoziante che gli si mise davanti, lui inventò delle scuse, disse che ero la sua ragazza e che mi ero ubriacata troppo, mi voleva solo portare a casa. Nessuno se la bevve, l'uomo lo spinse fuori con la forza, mentre la donna si avvicinò a me per farsi spiegare la situazione. Le dissi tutto quello che quel pezzo di merda mi aveva fatto e lei, sconvolta, mi abbracciava. Non ringrazierò mai abbastanza quelle due persone, quella donna e quell'uomo mi hanno salvato la vita. Nel negozio risuonava una canzone, Driver License di Olivia Rodrigo, decisi che sarebbe diventata la mia canzone preferita. Passai la notte a casa dei due negozianti e la mattina tornai a casa. Arrivata a casa mamma non c'era, corsi in camera di Ale e lo abbracciai forte. 'Mi dispiace di essere scappata, scusa' gli dicevo e poi gli raccontai tutto, tutto quello che era successo. Lo implorai di non dire niente alla mamma, stava già male per la morte di papà e non volevo che stesse male anche per me" tipico della mia stellina, tiene i suoi problemi per se per non far star male le persone vicino a lei. Le lacrime scendono senza preavviso dai miei occhi
"Stellina mi dispiace per tutto quello che hai passato, vorrei tanto menare quel pezzo di merda. D'ora in avanti non devi più avere paura, ti proteggerò io, da tutto e da tutti. Te lo prometto" le asciugo le lacrime con i pollici
"Questa storia non l'ho mai raccontata a mia madre, e tuttora gli unici a saperla siete tu, Ale e quei due angeli scesi dal cielo"
"Sono felice che tu ne abbia voluto parlare a me"
"So che mi avresti aiutata. Sta mattina ho avuto l'attacco di panico proprio per questo, stavo ascoltando la musica e quando è partita Driver License tutte le scene mi sono ritornate davanti agli occhi. Non avevo mai avuto un attacco di panico e non sapevo come gestirlo"
"Avrei dovuto starti vicino e invece ero a fare lo scemo" abbasso la testa ma lei me la solleva prontamente
"Non prenderti colpe che non hai Samu"
"Non sei più sola piccola, ora ci sono io"
"Lo so Lele, e sono grata per questo" mi sorride e la abbraccio. Rimaniamo in questa posizione per non so quanto tempo, le passo i polpastrelli tra i capelli e le lascio dei baci leggeri in testa
"Ragazzi dobbiamo andare sulle gradinate, è un video per te Samu" dice Paky mettendo fine al nostro momento. Mi alzo, prendendo per mano la mora
"Lele" mi richiama. Mi giro verso di lei
"Grazie" mi abbasso verso di lei e le lascio un dolce bacio a fior di labbra
Ci sediamo sul gradino più basso, lei mi avvolge le braccia al corpo e si accoccola al mio petto
"Bene ragazzi adesso vedremo il nuovo sfidante di Samu" dice Maria. Vediamo il video e appena appare il ragazzo lo riconosco ed è veramente bravo pure lui
"è anche lui un mio amico, lo stimo tantissimo. Penso sia tanto tanto forte, ha un movimento super particolare e personale" dico
"Ha un modo tutto suo di ballare" dice Aaron
"Degli avengers mi state portando, se supero anche questa penso che mi sentirò Hulk" sento Stellina ridacchiare alla mia affermazione
"Mi piace l'idea di essere forte e grosso come Hulk, invece sono piccolino. Boh non lo so, io ho paura di andarmene" concludo. Prendo Stella in braccio e mi dirigo verso la stanza verde, dove ci raggiunge anche Paky
"Vuoi parlarne?" mi chiede la piemontese
"Lui è forte, se io fossi un giudice a me quello piacerebbe un casino" commento
"Ai giudici piace anche quello che fai tu" dice lei
"Non lo so, ho paura" mi lascia un bacio in fronte e poi mi prende il viso tra le mani
"Tu sei fortissimo, sei il mio Hulk, ricordatelo" le sorrido e poi mi dirigo a lezione insieme a Paky
"Fra spacca" dice lui
"Ci provo compa'" l'ora di lezione passa velocemente, provo la coreografia assegnata per la sfida e poi torno in casetta dove trovo Angelina
"Come va?" mi chiede la cantante
"Non ho la forza di parlare" le dico
"Ma... non sei triste" continua lei
"Un po'. Sono confuso" mi siedo sul divanetto e mi metto le mani sul viso. Dopo poco mi alzo e vado in camera, seguito da Paky
"Mamma mia" dico togliendomi la giacca
"Non mi sto gestendo più in questo momento, ho accumulato un po' troppo" mi corico sul letto e lascio uscire le lacrime, coprendomi gli occhi con le mani
"Samu oh" dice Vanessa, togliendomi le mani dal viso. Mi alzo dal letto, mi sistemo un attimo ed esco dalla stanza
"Tranquillo" dice la ballerina di Emanuel posandomi una mano sulla spalla. Arriviamo in cucina dove tutti stanno già mangiando, vedo Stella e vado ad abbracciarla, nascondendo il viso nel suo collo
"Dai Hulk mangia qualcosa" mi passa un hamburger che afferro. Mi siedo su una sedia mentre lei prende posto in quella vicina. Appoggio la testa sulla sua spalla e inizio a mangiare, mentre lei mi fa i grattini. Dopo un po' mi alzo, lei fa per seguirmi ma le dico di finire di mangiare, dato che ha ancora mezzo panino da finire. Aaron mi segue
"Tu ti rendi conto che è da tre settimane?" dico al biondo
"Scusa fratellino vorrei stare un po' da solo ad ascoltare un po' di musica" gli dico
"Se hai bisogno io sono di là"
"Grazie" lo abbraccio
"Ma te sei Hulk mi hai detto"
"Eh lo so"
"E perchè non sei Hulk adesso?"
"Perchè sono Bruce per ora, e Bruce è molto stanco"
"Bella Samu" chiudo la porta scorrevole della camera
"Ti voglio bene fra"
"Anche io" mi corico sul letto, indosso le cuffie e inizio ad ascoltare la musica. Sento la porta aprirsi e sono pronto a mandare via chiunque sia entrato, ma appena vedo il viso della mia piemontese apro le braccia. Mi ruba una cuffia e si accoccola al mio petto
"Ho un deja-vu della prima volta che siamo stati insieme" sussurra lei
"Quanto vorrei tornare a quella sera e non ripetere gli stessi errori" mantengo il suo tono di voce
"Se vado a casa mi incazzo troppo. Anni di impegno, arrivo qua, mi faccio quattro mesi il culo, ceh è proprio brutto come pensiero, se perdo è proprio brutto e gli cedo il posto così. Non voglio tata, non voglio andare a casa, voglio restare qua con te" la stringo a me
"Sarà anche bravo lui, ma te sei una forza della natura, quando balli non si riesce a distogliere lo sguardo, sei ipnotico e balli da dio. Samu qui lo dico e ne sono convinta, tu vincerai questa sfida"
"Lo spero tata, lo spero" mi faccio cullare dalla musica nelle cuffie e dai grattini di Stella e mi abbandono alle braccia di Morfeo

Te che sei la ragione del mio sorriso - samuele segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora