Mi era mancato stare così bene

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Tocco il materasso vicino a me. Ancora caldo. Segno che Samuele si è da poco alzato. Stropiccio gli occhi e decido di alzarmi. Appena giro la testa verso il letto matrimoniale vedo che il palermitano mi sta osservando, con un sorriso stampato in viso e un libro aperto tra le mani. Quel libro. Quello che gli avevo imprestato e che non mi ha mai restituito. Distolgo lo sguardo, prendo dei vestiti ed esco dalla stanza, diretta verso la colazione a buffet. Riempio una tazza di caffè e prendo un croissant al cioccolato, per poi dirigermi ad uno dei tavolini liberi
"Da quando bevi il caffè?" la sua voce giunge alle mie orecchie come una canzone
"Voglio essere carica per la giornata" rispondo prendendo un sorso della mia bevanda
"Posso o mi tiri qualcosa addosso?" chiede indicando la sedia di fronte alla mia. Annuisco e lui prende posto
"Dove hai lasciato la tua amichetta?" chiedo con tono amaro
"Sta facendo la sua mezz'ora di meditazione" il caffè mi va quasi di traverso
"Non commentare" mi ammonisce
"Non ho nulla contro chi fa meditazione, ma in vacanza al posto di stare con il suo ragazzo fa meditazione? Che gran donna" continuo a ridere
"Non è la mia ragazza"
"Wow adesso menti pure, è ovvio che è la tua ragazza. Ieri sera era tutto amore di qua, amore di là, ti amo buona notte" imito la sua voce gracchiante
"Mi è sempre piaciuto il tuo lato geloso"
"Non sono gelosa"
"D'accordo allora non ti da fastidio che io e lei abbiamo scopato sta notte dopo che sono stato con te" vuoi sfidarmi Samuele?
"So che non l'avete fatto perchè ti sei alzato dal mio letto poco prima che mi svegliassi"
"Potrei essermi alzato durante la notte"
"Non l'hai fatto" lui sbuffa divertito
"Ti sei messo contro alla ragazza sbagliata Samuele"
"L'errore più grande della mia vita"
"Samu" la voce gracchiante dell'oca arriva squillante
"Sono qui amore" dice questa ultima parola guardandomi negli occhi e in risposta mi alzo lasciandole il posto. Il palermitano non voleva che lo facessi, infatti mi guarda come per scusarsi, ma non mi interessa. Che se ne stia con quella specie di barbie finta

Ho passato la giornata a girare per la città. Ora mi trovo in una libreria immensa, penso di non volermene andare mai più. Prendo un libro in mano e leggo la trama. Sembra bellissimo. Inizio a leggere le prime pagine
"That's pretty right?" faccio un sobbalzo
"Oh sorry, I din't mean to scare you" mi ritrovo un ragazzo con dei ricci scuri e gli occhi chiari, non riesco a capire se verdi o azzurri
"It's ok"
"Sei italiana?" dice con l'accento pienamente britannico
"Si"
"Io sono Lucas, piacere" mi porge la mano
"Stella"
"Oh, that's a beautiful name"
"Thank u"
"Non me la cavo molto con l'italiano"
"Io con l'inglese"
"Cosa ti porta a Londra?"
"Mio padre"
"Why?"chiede corrucciando leggermente la fronte
"è morto qualche anno fa e il nostro sogno era venire qui insieme, quindi sono venuta qui per lui"
"Mi dispiace molto, com'è che si dice? Condolgenze?"
"Condoglianze" lo correggo ridacchiando
"Ti va di fare un giro?"
"Scusami ma devo tornare in hotel"
"Posso lasciarti il mio numero almeno? Posso portarti in qualche bel posto un giorno di questi"
"Certo" gli porgo il telefono e salva il suo numero
"Sta sera hai dei programmi?"
"No, sono libera"
"There's a disco, tonight c'è una festa, if u want possiamo andarci insieme, ti presento un po' di persone"
"Perchè no, ci sarò"
"A sta sera allora" mi lascia un leggero bacio sulla guancia ed esce dalla libreria. Sorrido. Decido di comprare il libro che stavo guardando e mi dirigo verso l'hotel

"Dove vai così ben vestita?" mi chiede Samuele vedendo il vestito nero leggermente scollato che indosso
"Non ti riguarda"
"Comunque sei bellissima"
"Grazie" cerco di nascondere il sorriso, ma mi è molto difficile e il palermitano se ne accorge, perchè sorride leggermente anche lui e le sue guance si tingono di rosso
"Devo andare mi sta aspettando" dico vedendo un messaggio di Lucas
"Ma chi?"
"Non ti riguarda" scuote la testa divertito e mi apre la porta della stanza. Prendo la mia borsa ed esco, sentendo lo sguardo che mi ha sempre fatto mancare il fiato alle mie spalle
"Hey" dico entrando in macchina
"Hey, are u ready?"
"Yes" mette in moto e nel giro di dieci minuti sono all'interno dell'edificio, con musica a palla nelle mie orecchie
"Vuoi bere qualcosa?" mi chiede Lucas riportandomi alla realtà
"Si" ci avviciniamo al bancone e ordina due drink per entrambi
"Quanti anni hai?"
"Quasi 18" dico e lui subito sgrana gli occhi
"I thought you were 20"
"E tu?" chiedo non sapendo come rispondere
"I'm 21" annuisco
"Posso farti una domanda? Ma non farti strane idee"
"Si certo"
"Sei fidanzata?" colpo al cuore
"No, sono single" lui annuisce e cade il silenzio. Inizio a canticchiare una canzone
"Canti molto bene" dice interrompendomi
"Sono una cantante"
"Seriously?"
"Conosci il programma di Amici?"
"Ne ho sentito parlare"
"Ero una delle concorrenti di quest'anno"
"Wow that's beautiful, you're full of surprise" sorrido
"Ti va di ballare?" annuisco e ci dirigiamo in mezzo alla pista. Inizio a muovermi a ritmo di musica e, come solo lei sa fare, mi porta in un mondo tutto mio. Dopo un po' sento delle mani sui fianchi, apro gli occhi e vedo che Lucas è molto vicino al mio viso
"Sei molto bella questa sera" dice ad un soffio dalla mia bocca
"Grazie" le sue labbra sono quasi sulle mie quando si allontana dal mio corpo bruscamente. Cade a terra, mi giro confusa e vedo che qualcuno l'ha spinto. Ma non è una persona qualsiasi
"Samuele che cazzo stai facendo?"
"Do you know this son of a bitch?" chiede Lucas alzandosi e avvicinandosi a noi
"Son of a bitch sarai tu stronzo, non provare a toccarla di nuovo"
"Chi sei tu per dirmi quello che devo fare?"
"Sono il suo ragazzo"
"Mi avevi detto che eri single" dice Lucas rivolto verso di me. Samuele si gira ferito. Che cosa sta succedendo
"Anche se non fosse la mia ragazza non avresti il diritto di metterle le mani addosso, stronzo. Ha 17 anni cazzo"
"Age doesn't metter for me. Andiamocene" dice Lucas prendendomi per il polso, ma Samuele mi prende per l'altro
"No lei viene con me"
"Io non vado con nessuno" dico staccandomi da loro
"Brutta troia di merda, saresti stata proprio una bella scopata, peccato" dice Lucas e subito lo guardo inorridita. Ma prima che possa rispondergli il palermitano gli salta addosso e inizia a picchiarlo. Comincia una vera e propria rissa, la musica si ferma e tutto quello che si sente sono i loro gemiti e il rumore delle nocche che si schiantano sulle ossa dell'altro. Subito un senso di paura mi assale, mi accovaccio portandomi le mani alle orecchie per non sentire nulla e in men che non si dica la faccia di Federico si palesa nella mia testa. Cerco di scacciarla via ma inutilmente
"Piccola che hai?" Samu si avvicina a me, ma subito gli viene tirato un pugno sulla schiena che lo fa gemere
"Samu attento, ti fa del male"
"Sei più importante tu, dimmi che hai"
"Brutto codardo, vieni e battiti" dice Lucas ma il palermitano non si stacca da me
"Se stai pensando a Federico smettila, lui non è qui, ci sono io a proteggerti, te l'ho promesso"
"Ho paura"
"Vieni andiamocene da qui" afferro la sua mano
"Codardo torna qui" aumentando il passo usciamo dalla discoteca, Lucas ci rincorre. Saliamo in macchina e Samu mette in moto
"Brutta troia, la pagherai" urla
"Ora respira, è tutto finito" mi mette una mano sul ginocchio e inizio a respirare regolarmente
"Grazie"
"Non mi devi ringraziare tata" sorrido automaticamente sentendo quel soprannome. Ma poi una domanda mi sorge spontanea
"Che ci facevi tu in quella discoteca? Mi hai seguita?"
"No, cioè si, ma... ahh fanculo" sbatte le mani sul volante
"Avevo paura che ti vedessi con qualche strano ragazzo londinese che potesse farti del male"
"E?"
"Ed ero geloso contenta?" sorrido soddisfatta
"E la tua barbie finta?"
"Sarebbe Laura la barbie finta?" annuisco e lui ridacchia
"In camera a fare yoga"
"Non ci credo"
"Non giudicare"
"Ma come faccio a non giudicare, passa le giornate a meditare e fare yoga, sei in vacanza, goditela. Non avete ancora visitato nulla"
"Non sono tutte perfette come te purtroppo" mi giro incazzata pensando fosse una provocazione ma lo trovo a sorridermi sincero
"Laura non è la mia ragazza, o almeno io non la considero tale. Quando sono uscito da amici pensavo che mi avresti scritto un messaggio e avremmo ritrovato un rapporto civile. Ma non l'hai fatto e pensavo che non volessi più avere niente a che fare con me. Quindi ho conosciuto Laura, anche lei è una ballerina e ha studiato nella scuola con me. Abbiamo iniziato a parlare e uscire, anche se pensavo ancora a te. Ti ho seguita ogni sabato ai serali e ogni giorno appena trovavo il tempo guardavo i daytime per vedere il tuo bel visetto" sorrido
"Poi quando è finito tutto ho deciso che era meglio dimenticarti, non avrebbe avuto senso continuare a starti dietro se non provavi nulla, e ho deciso di fare questo viaggio con Laura. Negli ultimi mesi ci siamo baciati qualche volta, non te lo nego, ma ho sempre immaginato te. Nonostante tutti i miei sforzi non sono ancora riuscito a toglierti dalla mia testa. Pensavo che venire qui con lei avrebbe messo fine a tutto, ma quando ti ho vista in aeroporto e mi hai urlato addosso quelle parole è andato tutto a puttane. Quando ti ho vista sta sera con quel vestito mi sono detto 'cazzo, vorrei troppo baciarla' e quando mi hai detto che qualcuno ti aspettava mi stava per esplodere la testa. Sono uscito, ho seguito la macchina di quel coglione e vi ho osservato da lontano. Quando ti stava per baciare non ci ho visto più" prende fiato
"Bel monologo" dico facendolo ridere
"Sei sempre la solita"
"Comunque io volevo scriverti, ma ho iniziato a pensare che quel bacio quella sera fosse stato il nostro addio e avevo paura che non rispondessi. Quando ti ho visto con quella specie di barboncino venuto male ho avuto una fitta al cuore"
"Quanti nomi ti inventerai per lei?"
"Tantissimi, ragazza avocado, pollon cresciuta male"
"Sei unica"
"Ah e non mi sono pentita di averti urlato addosso quelle parole"
"Che cosa?"
"Lo sai Samuele"
"Mmh non me lo ricordo" sbuffo
"Che ti amo stupido deficente" di colpo accosta e frena bruscamente
"Ma ce la fai?" sbraito ma lui si sgancia la cintura e prende la mia bocca con la sua, dopo tanto tempo. Mi mette una mano sulla guancia mentre inizia a muovere le sue labbra sulle mie. Lo assecondo e poco dopo le nostre lingue iniziano a danzare insieme, come tanto amano fare
"Ti amo anche io tata, non ho mai smesso" dice appoggiando la sua fronte alla mia
"Mi sono mancate" dico passando sulle sue labbra il mio indice, che bacia delicatamente
"A me sei mancata tu" sorrido e gli lascio un dolce bacio a stampo
"Ora andiamo che sennò pollon chiama la polizia" mi scompiglia i capelli e rimette in moto

"Buona notte allora" sussurro per non svegliare Laura, mettendomi il pigiama e sistemandomi nel letto
"Che fai scema, dammi la buona notte come si deve" mi sposto leggermente nel letto lasciando posto anche a lui che subito si stende al mio fianco. Mi contorna il corpo con il braccio e mi guarda negli occhi
"Sei ancora più bella di come ricordavo" arrossisco leggermente
"Posso dormire qui?" annuisco
"Ti amo piccola"
"Ti amo anche io Lele" sorride e cattura la mia bocca in un dolce bacio. Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dal suo respiro caldo. Mi era mancato stare così bene.


SPAZIO AUTRICE:))
Alle alleluia aalleluia alleluia cel l'abbiamo fatta ragazzi

Te che sei la ragione del mio sorriso - samuele segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora