Io mi fidavo di te

618 12 4
                                    

Un corpo muscoloso si sdraia vicino a me coprendosi con la mia coperta, il suo braccio mi contorna i fianchi e le sue labbra percorrono il mio collo in maniera quasi instancabile. Mi beo del suo tocco per un po' e poi mi giro verso di lui
"Buon San Valentino Stellina" mi dice ad un centimetro dalle labbra
Eh già, oggi è la giornata degli innamorati, una giornata che ho sempre passato da sola con le mie amiche, quest'anno però è tutto diverso
"Buon San Valentino anche a te Lele" mi bacia e sorrido sulle sue labbra
"Che c'hai da ridere?" si stacca leggermente
"è la prima volta che passo San Valentino da fidanzata" ammetto con le guance leggermente rosse. Lui ridacchia
"Dai piantala di prendermi per il culo"
"Non ti sto prendendo per il culo, sei tenera" con il pollice tocca leggermente il mio labbro inferiore e fa ricongiungere le nostre labbra
"Andiamo che ti ho preparato una colazione degna di uno chef" dice lui
"Ma serio?"
"Oggi sei la mia priorità"
"Non lo sono sempre?" lo provoco
"Oggi di più" mi solleva a peso morto dal letto e, facendomi allacciare le gambe intorno alla sua vita mi accompagna in cucina
"Compa quella è per noi, non toccare" dice il siciliano a qualcuno
"Ah scusate non lo sapevo" appena sento la sua voce scendo dal corpo del siciliano e mi ricompongo
"Ciao Stella" dice lui
"Ciao Lorenzo"
"Va tutto bene?" chiede Samu
"Sisi, a meraviglia" dice lui per poi andarsene
"Che è successo?"
"Nulla stai tranquillo, ora mangiamo" lui si siede trascinandomi sulle sue gambe e iniziamo a mangiare
"Samuelino non pensavo fossi così bravo a cucinare"
"Ti è piaciuta la sorpresa?"
"Tantissimo"
"Preparati che te ne aspettano molte altre"
"Lele non dovevi"
"Sei la mia persona piccola, un po' di sorprese te le meriti" sorrido e gli lascio un leggero bacio a stampo, che dopo poco lui inizia ad approfondire
"A che ora hai lezione?" mi chiede staccandosi leggermente
"Alle 11"
"Ok abbiamo tempo" ridacchio. Lui mi solleva e mi porta in camera mia che è deserta dato che Fede e Ange sono a lezione. Si corica sul letto facendomi salire a cavalcioni su di lui, le nostre bocche si incontrano creando una danza bramosa, gli chiedo l'accesso alla lingua che lui concede. Le sue mani calde vagano sulla schiena, abbassandosi leggermente verso il mio sedere, che stringe
"Quanto cazzo sei bella?" dice lasciandomi un secondo per prendere fiato e rifiondandosi poi su di me. Le sue mani stringono e alzano leggermente il mio sedere, facendomi fare dei movimenti leggeri sul cavallo dei suoi pantaloni. Inizia ad alzare leggermente l'orlo della mia maglietta ma io lo fermo
"Ci sono le telecamere Samu"
"Hai ragione scusa, mi sono fatto prendere dal momento. Il mio corpo non ti resiste"
"Ho notato" abbasso leggermente lo sguardo sentendo una presenza sotto il mio sedere e pulsa dai suoi pantaloni. Le sue guance si tingono di un leggero rosso e mi sorride imbarazzato
"Mi fai troppo effetto Stellina" ricomincia a baciarmi ma questa volta in modo più dolce
"Sei la cosa più bella che mi potesse capitare Lele"
"Tutta sta dolcezza da dove arriva?"
"Dai va, so essere dolce anche io"
"Mi piace la stellina dolce" mi lascia un bacio a stampo per poi alzarsi
"Buona lezione piccola, io devo sistemarmi qua sotto"
"Deficente puoi anche non dirmelo" mi copro gli occhi con le mani
"Mi piace farti diventare rossa" mi lascia un bacio sul naso e corre in bagno

Dopo circa un'oretta di prove in sala torno in casetta
"Ste è arrivato Mezkal" mi comunica Cricca
"Vado a salutarlo" mi dirigo verso le gradinate dove lo trovo intento a parlare con Angelina del pianoforte
"Ciao, io sono Stella" dico
"Io sono Diego"
"Come va?"
"A meraviglia, non ci credo di essere qua"
"Ti ci abituerai, è bellissimo"
"Comunque adoro il tuo pezzo 'voglia di vivere'"
"Ne sono felice, ci tengo tanto"
"Mia sorella la canta sempre, dal mattino alla sera" ridacchio
"Sai suonarlo?" dico indicando il pianoforte
"Male ma si"
"Vai fammi sentire qualcosa" lui si siede e inizia a suonare qualche nota. Mentre suona le braccia che ormai conoscono a memoria mi contornato i fianchi, lui appoggia la testa alla mia spalla e, spostando i capelli, inizia a lasciarci dei baci umidi che risalgono fino al collo, che mordicchia
"Ci si può lavorare però ci sai fare" dico rivolta al nuovo arrivato
"Grazie, ora vi lascio tranquilli" dice al che io ridacchio
"Te non ce la fai proprio a non fare lo scemo davanti agli altri eh" rimprovero il palermitano
"Volevo fargli capire che sei occupata"
"Sei possessivo Samuelino?"
"Con te si" continua il suo giochetto sul mio collo e inizia a succhiare una parte di questo
"Non riesco a resisterti" dice con voce roca
"Mi ecciti da morire" sussurra a 1 centimetro dal mio orecchio, facendomi provare mille brividi sulla schiena
"SAMUELE" lui ridacchia e si allontana verso la cucina e poi esce dalla casetta
"Dove vai Samu?" gli chiedo
"A lezione"
"Ma non hai lezione"
"Ti sei imparata i miei orari a memoria?"
"Forse" ridacchio
"Comunque ho una lezione extra"
"Ok a dopo"
"A dopo piccola" mi lascia un bacio veloce sulle labbra e poi esce. Dopo circa venti minuti Maria mi richiama
"Stella devi andare in sala 4" dice
"è tutto ok?"
"Si scema, te vai" prendo le mie cose ed esco indossando il giubbotto grigio di Samu dato che l'ha lasciato sulla sedia. Appena entro nella sala mi manca il fiato, un vestito turchese super elegante corto ma non troppo è appeso in centro alla stanza. Su di questo c'è un biglietto

Te che sei la ragione del mio sorriso - samuele segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora