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Via via che correvano le strade cambiavano. Il cielo iniziò a dipingersi delle prime luci e finalmente la loro sfida era terminata nei pressi di una piccola fontana.

Asami si fermò, raggiungendo Atsumu. <<Maledizione quanto sei veloce>> sospirò la ragazza, che non credeva di essere battuta in quel modo.

<<Ne hai di strada da fare>>

<<Allora vorrà dire che un giorno ti batterò>>

<<E' una sfida?>>

<<Intendila come vuoi>> Asami gli tirò una pacca sulla spalla <<Devo pur battere un rivale>>

Atsumu scoppiò a ridere. Questa volta fu Asami a mostrare il muso il muso lungo e tirargli qualche pugno sul braccio, consapevole di quanto poco avrebbe potuto fargli male.

<<Sono seria idiota, non dimenticarti che diventerò il miglior setter del Giappone. Alla fiaccia tua Atsumu>> gli fece la linguaccia.

<<Allora propongo io una sfida>> Atsumu assottigliò gli occhi, come se avesse in mente una strana idea <<Se vincerai questa partita, ti porterò a cena. In caso contrario verrai ogni giorno ai miei allenamenti>>

Asami si mise a braccia conserte <<Sembra che in entrambi i casi tu avrai la maglio>>

<<Perchè? Non vorresti uscire con me? Ci sarebbero ragazze che paghere->>

<<Me lo hai già detto la prima volta che ci siamo conosciuti>> sorrise Asami <<E io ti rispondo buon per loro! Ma nessuna di loro riuscirebbe mai a superare la mia sfacciataggine>>

E la tua bellezza, avrebbe voluto aggiungere Atsumu. La sua bellezza, la sua intelligenza, la sua tecnica e quel maledetto sorriso che non aveva fatto altro che confermare ciò che temeva di più. Si era preso una brutta cotta per lei.

<<Bene sarà meglio che io rientri>> Asami indicò l'hotel dove la sua squadra di pallavolo si era fermata in occasione del torneo primaverile.

<<Oh giusto>> Atsumu si grattò nervosamente la testa e sorrise.

<<Alla prossima>> Asami lo prese per il colletto, abbassandolo leggermente fino alla sua altezza <<Alla prossima rivale>> gli lasciò un bacio sulla guancia, prima di scappare via sfrecciando a tutto gas.

Atsumu rimase con il fiato sospeso per qualche secondo, fino a quando la sua mano non si appoggiò sulla guancia <<Quella lì. Gioca sporco eh>> sussurrò sorridendo felice.

Aspettò che entrasse, osservandola mentre i capelli si muovevano a passo con la sua corse e quando si rese conto che era rimasto a guardare l'ingresso, decise di riprendere la corsa e tornare a casa.

Nella sua mente aveva l'immagine degli occhi di Asami sui suoi. Sentiva una strana tensione al petto ogni volta che ci ripensava, ogni volta che avrebbe voluto rivederla seduta nel negozio di suo fratello. Ma per un'intera settimana, dopo quell'incontro, Asami non si fece vedere.

Sembrava quasi che quel magico momento che avevano vissuto insieme fosse stato tutto frutto della sua mente, forse un'illusione del suo cervello per accontentarlo di ciò che il cuore stava disperatamente cercando. Voleva poter osservare di nuovo i suoi occhi da vicino, sentire il suo dolce profumo e pavoneggiarsi aspettando impazientemente il momento in cui l'orgoglio di Asami sarebbe ceduto ai suoi piedi.

<<Smettila di spaventare i miei clienti con la tua area da depresso. Di questo passo penseranno che questo posto è frequentato da poco di buono>> Osamu gli tirò un colpetto sulla testa e con riluttanza il biondo alzò lo sguardo.

Rosso passionale  ᯾ Atsumu x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora