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Asami aprì gli occhi avvertendo un fortissimo mal di testa. Si girò verso la fonte di luce alle sue spalle, non ricordava di aver lasciato la finestra aperta. A dire il vero non ricordava di essere tornata a casa.

Abbassò lo sguardo, quella non era di certo la sua coperta e tanto meno il suo letto. La camera di Shoyo? No, non era così ordinato e poi come mai indossava i vestiti della sera precedente? 

Quando si voltò verso il comodino, prese una cornice nella quale erano raffigurati due ragazzi. Probabilmente frequentavano le scuole superiori, dato che riconobbe il logo della giacca, ma sorrise quando notò come fossero pieni di cerotti e graffi sul volto. I gemelli Miya dovevano essere stati dei combina guai in tempi remoti.

I gemelli Miya...

Asami spalancò gli occhi, lasciò la foto sul comodino e corse velocemente verso la porta della camera, chisa. Quando si voltò notò le magliette di Atsumu appese, i suoi trofei e alcuni poster di fan. Fece un respiro profondo, maledicendosi con se stessa per non ricordare nulla della sera precedente.

Quando trovò il telefono nella tasca del vestito, venne abbagliata dalla luce delle notifiche. Erano le dieci di mattina e Natsu l'aveva chiamata per quattro volte. Persino sua madre l'aveva chiamata due volte, lasciandole un messaggio dove annunciava il suo ritorno a casa per qualche settimana.

<<Merda, mi ucciderà>> sussurrò, rimettendo il telefono in tasca. 

Timorosamente decise di aprire la porta e venne investita dall'odore di pancake e caffè. Non ci mise molto a percorrere il lungo corridoio silenziosamente, per paura di scoprire ciò che era ormai abbastanza evidente.

Quando si affacciò all'interno della grande cucina, notò Osamu alle prese con la colazione e il biondino che sorseggiava una tazza di caffè e giocava al telefono. 

Quando lo vide di spalle ingoiò rumorosamente, sentendo una strana sensazione provenire dal basso ventre. Ebbe paura di quei ricordi annebbiati della sera prima, come  se non volesse scoprire che cosa fosse successo tra i due.

<<Oh, alla buon ora!>> Osamu la salutò con in mano una spatola e le indicò il posto sullo sgabello accanto ad Atsumu.

A piccoli passi, abbassò lo sguardo e si sedette in silenzio, sotto lo sguardo tranquillo di uno e il rumorino fastidioso del cellulare dell'altro.

<<Buongiorno>> sussurrò un po' imbarazzata, stringendo il lembo del vestito. Con la coda dell'occhio guardò Atsumu, che sembrava piuttosto concentrato per rendersi conto di lei. Si schiarì la voce, tirandogli una gomitata <<Ho detto buongiorno>>

<<oh>> Atsumu alzò gli occhi dal cellulare, rimettendolo in tasca <<Oh, sei sveglia!>>

Le sorrise, senza presentare qualche tipo di imbarazzo. Ma in fondo che imbarazzo avrebbe avuto lui se i pensieri di Asami erano giusti? Avevano dormito insieme? Era successo qualcosa tra di loro? E perchè si trovava a casa sua? 

Il mal di testa non faceva che peggiorare quelle domande spaventose, a cui avrebbe voluto non pensarci. Un piatto arrivò sotto i suoi occhi, Osamu le stava offrendo la colazione.

<<Ecco questo è per il mal di testa>>

<<Grazie>> sorrise timidamente. 

<<E per me?>> piagnucolò Atsumu.

<<Nulla>>

<<COSAAA, DAI SAMU HO FAME!>>

<<TE LA PREPARI DA SOLO LA COLAZIONE, NON SONO IL TUO CUOCO>> urlò Osamu sbattendo il tovagliolo sul piano da cucina.

Asami rimase con la forchetta sospesa in aria per qualche secondo, scambiando sguardi prima su uno e poi sull'altro. <<Voi due fate sempre così?>>

<<Oh si, ma in realtà ci vogliamo bene>> sorrise Atsumu scompigliandole i capelli.

<<Smettila, mi infastidisci>> gli disse con il boccone pieno.

Atsumu sorrise e scosse la testa <<Ieri sera non avresti detto la stessa cosa>>

A quella frase per poco non si strozzò e dovette darsi qualche colpettino sul petto. Osamu scosse la testa e se ne andò via, lasciandoli da soli.

Una leggera pressione sulla testa rendeva il tutto molto più imbarazzante. Allora era vero ciò che temeva? <<Co-cosa? Noi due? Noi->> trattenne il respiro fino a quando Atsumu iniziò a ridere.

<<Cosa? No certo che no? Mi prendi per un maniaco per caso? Non sono tanto stronzo da approfittarmi di una ragazza ubriaca>> le passò un bicchiere di caffè <<Sai non sarebbe leale>>

Asami prese il bicchiere, sfiorando le dita di Atsumu e per qualche strana ragione quel contatto non la rese affatto serena. <<Cosa ho combinato?>> 

<<Niente di che. Ho evitato che uscissi dal finestrino, che ti spogliassi in salotto->>

Asami sputò il caffè <<CHE COSA?>>

Il biondino iniziò a ridere, tirandole qualche colpetto sulla testa <<Su via Asami, non mi scandalizzo per così poco>>

<<Ma, ma è imbarazzante>> Asami si alzò e si allontanò leggermente dall'isola <<Oh mamma, perchè devo sempre esagerare?>>

<<Perchè volevi divertirti>>

<<E tu credi che sia una giustificazione? E se fosse successo altro? Se noi due, noi due->> diventò completamente rossa, sopratutto quando Atsumu colse la palla in balzò e sorrise.

<<Noi due cosa?>>

<<Hai capito>> si voltò dall'altra parte.

<<No, non credo di aver capito>>

Asami alzò gli occhi al cielo <<Se noi due fossimo finiti a letto insieme>>

<<Beh non è successo>> in confronto a lei, la sua altezza era schiacciante e più si rendeva conto di metterla in difficoltà, più gli piaceva questa differenza <<..purtroppo>>

<<Cosa?>> sussurrò sconvolta Asami, scatenando altre risate di Atsumu <<Credo che tu ti stia prendendo troppe confidenze>>

<<Oh avanti Asami, non sei tanto innocente. Ieri sera non eri solo ubriaca, ma..>> si abbassò alla sua altezza, spostandole una ciocca di capelli <<molto eccitata. Credi che sia stato facile per me ripudiare i miei bisogni e addormentarti come una principessina innocente?>>

Asami sospirò, la sensazione dei respiri di Atsumu vicino al suo orecchio le fecero un brutto scherzo, tanto da essere costretta ad allontanarlo da lui, spingendolo via.

<<Portami a casa>>

Atsumu sorrise e le indicò l'uscita <<Come desideri principessa. Prendi le scarpe e saliamo in macchina>> 

Si bloccò sentendo quel nomignolo, prese una ciabatta e gliela lanciò contro <<SMETTILA DI CHIAMARMI IN QUEL MODO! E' IMBARAZZANTE!>>

<<Sul serio? Allora continuo>>

<<Non ci provare>> Asami indossò le scarpe, aprendo la porta di casa, seguita dal biondino.

<<Dopo di lei principessa>>

Rosso passionale  ᯾ Atsumu x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora