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I fari della macchina si spensero non appena superarono un cancello, regalando l'immagine di una villetta dai toni freddi e moderni.

Con un pesante sospiro, Atsumu fu felice di costatare che suo fratello non era ancora rientrato a casa. Quando si voltò verso Asami, la vide addormentata.

In altre occasioni non avrebbe perso tempo a portarsi una ragazza nel dormitorio della sua squadra, ma Asami non era una delle tante.

<<Vaa bene siamo arrivati>> sussurrò picchiettando le la spalla.

Ricevette un mugugno in risposta e Asami si stiracchiò aprendo gli occhi. Quando si focalizzò sulle vetrate oscurate della casa si mise a ridere.

<< Bella casa, ma io voglio tornare alla festa>> piagnucolò.

Atsumu sospirò, scese dalla macchina e la tirò fuori, mantenendola in piedi. Camminarono così per tutto il resto del vialetto, fino ad arrivare all'ingresso dove l'appoggio delicatamente al muro.

Cacciò le chiavi di casa e si bloccò. <<Asami...cosa fai?>>

<<Hai un buon profumo...>> sussurrò la ragazza attaccandosi alla sua schiena.

Nonostante fosse ubriaca, Atsumu non riuscì a trattenere un sorriso compiaciuto dovuto a quel contatto. Entrati in casa, l'aiutò a togliersi le scarpe e camminare fino al divano, dove la testa di Asami si appoggiò sul bracciolo.

<<Bene, allora aspettami qua. Vado a prendere una coperta>>

Ma la mano di Asami lo bloccò. << Vieni un po' vicino a me>> gli indicò il posto.

Per la prima volta nella sua vita, Atsumu si sentiva a disagio e impacciato. Aveva rubato il cuore di troppe ragazze, per ricordare quella sensazione di imbarazzo che provò in quell' istante.

Quando si sedette al suo fianco, Asami tirò su la testa e lo fissò. Aveva uno sguardo serissimo, fino a quando iniziò a ridere << Atsumuu perché mi fai questo?>> piagnucolò avvolgendolo con le braccia e incastrando la testa nell'incavo del suo collo.

<<Me lo chiedo anche io>> sussurrò il ragazzo, che ricominciava ad avere i rimorsi di quella brutta decisione presa. In altri momenti si sarebbe sentito così fiero di aver portato una ragazza a casa, perché questo era un punto di vantaggio per lui.

Asami alzò lo sguardo, facendo aderire la fronte alle labbra di Atsumu, che le lasciò un bacio. Quando avvertì la sensazione delle labbra calde , sulla sua testa fredda, Asami le sfiorò con le dita.

Accarezzò la carne morbida delle labbra di Atsumu e si avvicinò, lasciando un piccolo segno a stampo, macchiandolo del suo rossetto.

Atsumu trattenne il respiro per qualche istante, fino a quando vide Asami mettersi a cavalcioni sulle sue gambe e guardarlo con occhi socchiusi.

Era ancora rossa in faccia, ma non capì se questo era dovuto all' alcol o al quel momento che stavano respirando. Gli mise le mani sul petto e sorrise quando riuscì a sbottonare il primo bottone della camicia.

<<No! Ei non fare cose di cui ti potresti pentire>>

<<Perché? Non hai caldo?>>

Sbottonò il secondo e lasciò un bacio sul collo. La reazione di Atsumu fu un sospiro strozzato. Mise le mani sui suoi fianchi, sperando che si fermasse <<Smettila, sei ubriaca e non sai quello che stai facendo>>

Asami alzò la testa, i suoi occhi brillavano di una luce che conosceva abbastanza bene per sapere che non sarebbe stato facile convincerla a smettere. <<Invece lo so. Voglio che tu mi schiarisca le idee>>

<<Mmh? Schiarire le idee?>>

Annuì << Devo credere che mi stai prendendo in giro o che provi qualcosa per me? >>

<<Se te lo dicessi ora, domattina te ne sarai già dimenticata>> Atsumu le tolse una ciocca di capelli dagli occhi.

Asami sorrise e appoggiò nuovamente la testa nell' incavo del suo collo, respirando il suo profumo. Quando Atsumu credette che avrebbe ricominciato a sbottonare la camicia, si accorse che si era addormentata.

<<Sarebbe stato un si! Si, mi hai fottuto il cervello Asami!>> sussurrò.

Si alzò in piedi, tenendo la ragazza in braccio e si incamminò verso la sua camera da letto dove la porta era fortunatamente aperta.

Quando l' adagiò sul materasso, a luci spente riuscì a trovare una coperta e a mettergliela sopra. Asami si rannicchiò, girandosi di lato e sorridendo beatamente continuò a dormire.

<<Mi dispiace Asami>> sussurrò Atsumu, lasciandole un piccolo bacio sulle labbra.

Bacio di cui lei si sarebbe dimenticata.

<<Erano mesi che non portavi qualcuna qui>>

Alle parole del fratello, Atsumu sussultò e si alzò in piedi. << Da quanto tempo sei qui?>>

<<Da poco>> sospirò appoggiandosi allo stipite della porta. Quando vide che Atsumu si stava riabbottonando la camicia, sorrise << Non dirmi che->>

<<No, assolutamente no. Non è successo niente, te lo giuro>>

<<Per la prima volta ne sembri sollevato>> raggiunsero insieme la cucina.

<<Non voglio che pensi che lo stia facendo per approfittarmi di lei. Non è così>>

<<Ma quel patto...>>

<<Di quel dannato patto ci penserò in giorno della partita. Ho intenzione di dirlo chiaramente a quel Tobio. Mi ritiro>>

Osamu sorrise <<Mai avrei pensato che un giorno avresti abbandonato una sfida. E mai avrei pensato che la causa fosse proprio una ragazza>>

Rosso passionale  ᯾ Atsumu x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora