Se solo...

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Il bacio lascia entrambe confuse, chi per l'urgenza della cosa in Maura e chi per la confusione e assurdità in Jane. "Jane, quando ti ho vista, qualcosa in me è scattato, ho adorato fare quel bagno con te, so che ti ho pagato per quello, ma mi hai fatto sentire così viva, mi hai trasmesso qualcosa che il denaro non mi ha mai dato, per favore, accetta e ti renderò felice! I tuoi occhi nascondono qualcosa, sento che porti un peso su di te che diventa più leggero solo quando guardi tua figlia! Sarò anche un disastro con le persone ma so leggerle bene, il guaio è che non so mai come adeguarmi!".  Jane rimane in silenzio, l'offerta di Maura è così allettante. "Io, Maura come giustificherai la mia presenza nella tua vita? Siamo amiche che fanno cosa esattamente? Io non sono un cucciolo abbandonato che ti porti a casa, non puoi salvarmi dal mio passato o mettere a tacere i miei fantasmi, è più complicato di così!". Maura si avvicina a Jane e le prende le mani. "Che cosa hai sentito mentre ti baciavo?" Chiedo senza mezzi termini. "Che intendi? Sentimenti o a livello fisico?". "Dimmi solo che cosa hai sentito..." la incito guardandola negli occhi. "Niente! Cioè...non niente come "niente", solo pace e calma! È stato bello, ecco..." rispondo con leggero imbarazzo facendola sorridere. "Idem, pace che non sentivo da anni, io sono una donna pragmatica e razionale ma mentre ti baciavo la mia mente si è completamente svuotata, sentivo solo il tuo calore, il mio corpo bruciare e vibrare e voglio provarlo ancora, penseremo alle ripercussioni in seguito, te lo prometto...". Jane la guarda con tenerezza. Insomma, quanta solitudine deve provare per fare ad una perfetta sconosciuta una simile proposta?. Si allontana un attimo e guarda la donna più piccola davanti a sé. "In sostanza, mi stai chiedendo di vivere la mia vita come una normale ventenne: studiare, magari trovare un lavoretto e una volta a casa giocare alla mogliettina perfetta?" Domando con una nota caustica non del tutto voluta. Maura sospira pesantemente, non sa davvero come essere più chiara, si avvicina a Jane e la guarda dritta negli occhi. "Che sogni hai, Jane?" Chiedo seccamente. La bruna abbassa lo sguardo per un attimo. Sogni, fa eco nella sua testa. Chi se li ricorda più, dalla morte della sua famiglia ha smesso di sognare, tutto il suo mondo ruota intorno a sua figlia. "Voglio che mia figlia sia felice, voglio darle tutte le opportunità che la vita ha da offrire, voglio essere una brava mamma e che lei sia fiera di me un giorno..." Maura le sorride dolcemente. "Questo va benissimo Jane, ma tu, che cosa vuoi per te?" Jane la guarda come se parlasse un'altra lingua. È da tempo che non pensa a se stessa, Armonie ha la priorità su tutto. "Io...non lo ricordo più..." sussurro a testa china. Maura coglie il disagio del momento e le si avvicina ulteriormente. "Io non so nulla dei fantasmi di cui parli, delle tue paure...ma una cosa la so, so che voglio che tu sia felice, so che tua figlia ti rende immensamente felice, ma Jane, tralasciando Armonie per un attimo, dimmi con sincerità, sei davvero felice?" Maura appoggia il suo cuore in quella domanda, vuole che Jane capisca che cosa le sta chiedendo. "No, escludendo mia figlia posso dire di non essere felice, ma io non posso..." grosse lacrime fanno capolino "È troppo...io, non posso parlarne in questo momento, Maura tu non mi conosci, non posso trascinarti nel mio buco oscuro, fa così freddo laggiù..." Jane comincia a tremare e singhiozzare. Da quando sua madre e i suoi fratellini sono stati uccisi Jane non ha mai detto a nessuno delle sue paure, ha seppellito tutto in fondo al suo cuore e dopo aver conosciuto Casey pensava di aver trovato qualcuno con cui condividere la sua vita e le sue pene, ma anche lui se n'era andato e solo con la nascita di Armonie aveva ritrovato una ragione per continuare a vivere. Maura la stringe tra le braccia. "Per favore Jane, permettimi di aiutarti, non sei più sola, nessuna delle due lo e più, quando ti ho visto la prima volta ho colto un velo di tristezza nei tuoi occhi, mi ha spezzato il cuore, ho riconosciuto lo stesso dolore che porto con me, paura della solitudine, di non poter essere amata per quello che sono, a volte ho così paura di questa vita maledetta che mi manca il respiro..." Jane si stringe a Maura come non fa da anni, non ha amici fidati con cui parlare, il suo mondo comincia e finisce con Armonie. Rimangono abbracciate finché non sentono una piccola voce alle loro spalle. "Mammina..." Armonie è sulla soglia e le guarda preoccupata. "Pechè piangi...Ti fa bua la pancia?" chiede con candore. Mi stacco da Maura e mi asciugo le lacrime alla bene meglio sfoderando un dolce sorriso. "Oh, no amore, la mamma ha una cosa nell'occhio, come mai sei sveglia?" Chiedo prendendola in braccio. "Sogno boo!" La piccola a volte ha degli incubi. "Oh, mi spiace tesoro, vuoi che venga a leggerti qualcosa?" Guardo Maura con un flebile sorriso. "Tao Mo! Sei venuta per contarmi una storia?" Sorride tendendole le braccia per essere presa. Maura non sa come rispondere. "Eh si, forse si! Che dici se chiediamo a Maura di raccontarti la storia del coniglietto mentre beviamo un po' di latte?" La piccola annuisce. "Pe favoe Mo mi leggi la storia di Mr Bunny?" La donna più piccola guarda Jane non sapendo cosa rispondere. Jane annuisce con un sorriso enorme e Maura accetta. Se questo vuol dire  avere Jane nella sua vita, leggerà alla piccola milioni di storie, per sempre.

L'inganno dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora