Insicurezze...

36 1 0
                                    

Dopo pranzo, Jane torna a casa con la piccola. Le parole di Maura l'hanno confortata molto, ma se fosse successo di nuovo? Se qualcuno avesse parlato male di Maura per colpa sua? Questi pensieri la stanno logorando. Mette Armonie seduta sul tappeto, la piccola gioca tranquilla con le sue bambole. Prende una birra dal frigo e cerca di riordinare le idee. Maura intanto continua il suo lavoro con in testa la sua ragazza e le viene un'idea. Decide di chiamare nel suo ufficio l'agente che ha parlato con Jane prima del suo arrivo, ha qualcosa di importante da riferirgli. Qualche minuto dopo qualcuno bussa alla porta del suo ufficio. "Avanti!" Ordina in tono fermo mentre si sistema meglio sulla sedia. L'agente entra con un timido sorriso mentre Maura gli suggerisce con la mano di sedersi. "Buongiorno Dott.ssa Isles ha bisogno?" Chiede sedendosi impettito. "Salve agente Lukas, volevo conferire con lei in merito ad una questione personale..." Maura vuole essere franca e diretta. Non tollera pettegolezzi di alcun tipo ne sulla sua persona ma soprattutto sulla sua ragazza. "Se è per la ragazza che io..." l'agente balbetta a disagio rubando a Maura un sorriso spavaldo. "Si, riguarda la mia ragazza Jane...sono persuasa dall'avvertirla che se farà parola con qualcuno di lei...beh, ci saranno conseguenze agente Lukas..." la voce di Maura è dura e tagliente. L'uomo deglutisce a fatica il suo disagio e annuisce senza dire nulla. "Siamo tra adulti...diciamo, che se lei restera in silenzio su Jane io le faccio la stessa cortesia non accennando nulla sul fatto che un membro della polizia di Boston frequenti...un...come dire...un ambiente poco consono, ecco..." sibila senza distogliere lo sguardo. "Io..." l'uomo fa per alzarsi, ma Maura lo blocca con uno sguardo. "Ho bisogno di sapere che ha capito, agente Lukas...". "Non una parola dottoressa, ho capito!" Sottolinea andando verso la porta. Maura lo guarda severo prima di sprofondare sulla sedia mentre la porta si chiude davanti ai suoi occhi. Fa un respiro che non sa di aver trattenuto e sente l'adrenalina scavarle nelle ossa. È disposta a tutto per difendere quello che ha. Jane intanto, si concede un po' di studio mentre la piccola guarda i cartoni. Non si concentra molto, troppi pensieri, ma per la prima volta dopo anni è serena. Può studiare senza pensare a cosa fare per accudire sua figlia. Ha una bella casa ed una ragazza stupenda ed innamorata. Cosa chiedere di più?. Maura torna prima che Jane vada a lavoro. "Sono a casa!" Urla togliendosi cappotto e scarpe. Jane si sporge dalla cucina con un sorrido radioso. "Ciao tesoro! Ti ho preparato la cena...io vado a lavoro, Armonie ha già mangiato e tra poco puoi metterla a letto!". Maura le va incontro e la bacia con passione, il suo desiderio per Jane sta diventando davvero incontrollabile, ma la sua ragazza è stata chiara, spetta a lei fare la prima mossa quando è pronta. "Oh, grazie amore, non dovevi!" Farfuglia tra un bacio e l'altro, mentre Jane la stringe forte. "Mo!" La piccola si alza dal tappeto e le va incontro a braccia tese. "Patata! Hai fatto la brava cucciola?" L'abbraccia riempiendole il visino paffuto di baci. "Si, mo, voi giocare?" Armonie le indica le sue bambole. "Ma certo amore, Mo mangia qualcosa e poi possiamo giocare!"  La bambina comincia a saltellare eccitata. Jane si convince ancora di più che Maura è stata la scelta giusta, il suo rapporto con Armonie le dà la sicurezza che ha investito il suo cuore e quello di sua figlia nella persona giusta. "Bene, allora...mamma va a lavoro e tu signorina..." sottolinea facendo il solletico a sua figlia. "Niente capricci con mamma Mo e ubbidisci, ok?" Armonie annuisce e si fa rimettere a terra. "Grazie piccola!" Jane bacia Maura prima di scappare a lavoro, questa nuova vita sta cominciando davvero a piacerle.
















L'inganno dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora