Non è importante vivere
quanto lo è sognare.Alyssa's pov
Sono importanti i sogni? Mi chiedo riflettendo sulla domanda fatta dalla professoressa di filosofia. Dopo il nostro disastroso fallimento con il programma del sensore non ho molta voglia di ascoltare la lezione, però la domanda che ha fatto è interessante. Ci ha chiesto se i sogni, intesi come desideri, siano importanti per la nostra vita.
Alzo la mano incerta e vedo il volto della donna illuminarsi. è giovane ed insegna da poco e le sue lezioni sono molto leggere e semplici da seguire, anche se di solito mi distraggo lo stesso.
<<Alyssa! Dicci pure!>> Esclama entusiasta e io mi scosto una ciocca di capelli scuri dietro all'orecchio prima di cominciare a parlare con voce sicura e ferma.
<<Assolutamente sì! Perché i sogni sono ciò che ci permette di porci nuovi obiettivi, di darci uno scopo nella vita.>>
La professoressa annuisce soddisfatta, chiedendo se qualcuno non la pensa come me.
Com'era prevedibile Larry alza la mano. Si tratta del migliore amico di Stanley, ha i capelli rasati a zero che non donano affatto al suo viso allungato e agli occhi acquosi. Ha la bocca perennemente dischiusa, in un'espressione da ebete che non capisco se sia volontaria o meno.
Se Stanley mi sembra viscido Larry è cento volte peggio, molto peggio. E a quanto pare lo pensa anche Nik, visto quanto si è seduto lontano da questo ragazzo. Ogni tanto noto che gli lancia occhiate di disprezzo e per una volta concordo con lui. Quel ragazzo è inquietante, molto.<<I sogni non servono a niente, ti illudono e basta.>> Dice con aria di superiorità. Sarebbe perfetto per Marleen.
<<Non esattamente.>> Ribatto. <<Se tu non hai uno scopo o un sogno da raggiungere perché ti alzi la mattina? Perché vai a scuola?>>
<<Perché devo.>>Bella risposta, davvero, ma ormai sono partita, sento quel fuoco, quella passione, che provo quando combatto. Delle fiamme mi incendiano da dentro, scorrono nelle mie vene velocizzando il sangue, facendo battere il mio cuore stanco al ritmo di un tamburo da guerra.
<<Non è una risposta sufficiente. Perché ti alzi la mattina, Larry? Perché vivi? Perché anche tu vuoi qualcosa, e quel qualcosa ti fa andare avanti.>><<Sbagli, i sogni sono illusioni e basta. Devi cominciare a vivere con i piedi per terra, a volare toppo alto finisce che ti fai male quando ti schianti a terra.>>
<<Distinguere la realtà dai sogni è importante, ma è ancora più importante sperare e desiderare ardentemente qualcosa. E sai perché? Perché se miri in alto, forse non riuscirai a raggiungere la vetta, ma sarai comunque più in alto di chi a deciso di rimanere alla monotonia di una pianura.>>Sono fiera delle mie parole, vedo i miei compagni annuire impressionati, e quando volto la testa verso Nik lo trovo con gli occhi lucidi. Non è possibile, deve essere colpa delle luci che giocano strani riflessi con i suoi occhi scuri, oppure gli è andato qualcosa negli occhi.
<<Complimenti Alyssa, posso farti una domanda?>> Mi chiede la professoressa con aria commossa, probabilmente si sta sentendo responsabile delle mie parole. Magari pensa di avermi ispirata con le sue lezioni. Mi sa che se pensa questo sta sbagliando.<<Certo, chieda pure.>> La esorto.
<<Qual è il tuo sogno? Tu a cosa miri?>>
Rimango sorpresa. Non dalla domanda in sé per sé, ma dal fatto che non conosco la risposta.
Potrei dire trucchi, dei guanti da boxe nuovi, qualcosa di materiale, insomma. Oppure potrei dire cosa mi piacerebbe fare dopo la scuola, ma non ci riesco.
Più ci penso più mi vengono in mente così tante piccole cose che prese da sole sono insignificanti, è nel mosaico che formano tutte insieme che prendono finalmente un senso, ma è troppo da dire una sola volta.Cos'è che voglio più di qualsiasi altra cosa? Potrei dire la perfezione, ma nel profondo so che la odierei, che non sarei più me stessa. Il mio scopo è la perfezione, senza sarei nulla. Altrimenti eliminare il vuoto nel petto, ma non posso aprirmi così con la classe. E per il resto... un padre non alcolizzato, una madre con aspettative minori, un fratello disposto a confidarsi, un migliore amico come prima di quella notte sulla spiaggia.
Guardo Nik e so che stiamo pensando alla stessa cosa, al nostro motto.
<<Alle stelle, prof. Io miro alle stelle.>> Vedo Nik trattenere il fiato e passarsi una mano sul volto. Mi sento improvvisamente più leggera, come se avessi lasciato andare una zavorra che mi ancora al terreno, una catena che mi lega inesorabilmente al passato e che mi intrappola tra le sue spire di promesse infrante.<<Beh, un progetto ambizioso.>> Mi dice la professoressa e io annuisco. Lo so.
Ma non per questo ho intenzione di fermarmi, andrò avanti e prenderò tutto ciò che posso avere, senza mai fermarmi.
La lezione continua e ad un certo punto sento una ragazza sedersi nel posto vuoto accanto a me.<<Ciao Alyssa.>> Mi sussurra piano e io rispondo.
<<Ciao Carrie.>>
<<Posso parlarti dopo la lezione?>> Mi chiede lentamente. Spero vivamente che non si tratti di Florence, perché potrei dare di matto se un'altra persona venisse da me a dipingere quella stronza come un angelo. Vorrei dirle no, che non voglio che mi faccia ancora male, ma è, o forse era, la mia migliore amica, e so che è una persona d'oro, per cui una volta finita la lezione la seguo in cortile per la pausa e l'ascolto mentre comincia a parlare torturando l'orlo del cardigan rosa che le sta d'incanto.<<Per quello che ti ho detto ieri... mi dispiace.>>
Sono leggermente sorpresa, non mi aspettavo delle scuse.
<<è solo che... Aly, non ti rendi conto di quanto tu sia straordinaria. Gli altri ti vedono come un automa, sei una macchina da guerra, se vuoi raggiungere un obiettivo lo raggiungi, non ti fermi davanti a niente.>>Prende un respiro profondo e continua: <<e sono maledettamente fiera di essere la tua migliore amica, non me ne frega niente di quello che pensano le altre persone, tu non sei una macchina, tu sei una dolce e fragile ragazza, solo che non ti vuoi bene e pretendi sempre di più da te. Scusami se sono stata brusca ieri, ma sei fantastica, devi solo accettarlo e...>>
Non la lascio finire e l'abbraccio con forza, sentendo le lacrime pungermi gli occhi, ma stavolta sono lì per la commozione.<<Carrie, devo chiederti scusa anche io. Quello che hai detto... hai ragione. Non mi accontento mai e guardo solo la mia strada, quello che sento io, ma voglio migliorare e grazie. Per essere mia amica.>>
Ogni tanto penso che l'universo ce l'abbia con me. L'ho pensato quando Nik mi ha abbandonata, lo penso quando torno a casa e trovo mio padre ubriaco già dal primo pomeriggio, lo penso in una miriade di altri momenti, ma non mi vuole poi così male l'universo, se mi ha mandato un'amica come Carrie.<<Ti voglio bene.>> Sussurra e io potrei piangere davvero.
<<Anche io, bella, anche io.>>
Rimaniamo così per un po', poi sento una lieve pressione sullo zaino e vedo Nik superarmi a passo spedito.
Mi sciolgo da Carrie e controllo la tasca esterna della cartella. è aperta, ma mi sembra assurdo che Nik abbia cercato di derubarmi.<<Che ha fatto?>> Mi chiede la mia migliore amica. <<Non lo so.>> Dico controllando l'interno per vedere se manca qualcosa. C'è tutto, non manca niente. Sto per richiudere la tasca quando trovo un bigliettino ripiegato con cura, lo prendo e lo apro.
Mira alle stelle e illumina l'universo, Alya. Non fermarti davanti a nessun ostacolo e combatti per i tuoi sogni.
Nik.Riconoscerei la sua grafia ovunque, ben calcata e sbilenca.
Non ci sto capendo più niente. Perché è così? Perché sembra odiarmi ma poi mi incita a non mollare? E perché sento che lui è più rotto di me? Perché mi sembra di percepire una colpa oscura dietro ai suoi occhi? Perché vorrei solo tenerlo tra le mie braccia mentre scaccio quel buio dal suo sguardo a suon di carezze? Perché nonostante tutto questo io lo amo ancora?Ciao a tutti! Sono tornata finalmente! Questo capitolo è un po' corto, ma si può chiudere un occhio. Forse tra un po' di capitoli arriverà qualche parte un po' più spicy, vi avverto già.🌶️😉
Vi è piaciuto il dialogo tra Larry e Alya? Anche voi pensate che i sogni siano importanti?
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E le stelle ci invidieranno
Lãng mạn"Tutte le stelle sono il sole della propria galassia" Mi diceva Nik prima di cambiare, e io me lo ripeto ora che tutto mi sembra crollare Estratto di: e le stelle ci invidieranno di Reyna Withe. La vita può essere solo rose e fiori? No. Lo sa bene...