Capitolo 35

118 21 0
                                    

Non credo nella normalità,
sono stanca.
Stanca di cercare ciò che mi manca.
Non ho voglia di questa merda
che mi uccide la speranza.

Alyssa's pov

Inspiro odore di fumo e di mare, Dorian sta guidando con un sorriso sulle labbra e ha messo a tutto volume 7 Years di Lukas Graham, quella che a quanto pare è la sua canzone preferita e la stiamo cantando a squarciagola.
Di solito non canto mai, mi vergogno, ecco. Mi sento a disagio, sapendo di essere una stonata cronica, ma in questa macchina alla nuova Alyssa non importa. Quello che conta è solo il ragazzo alto e allegro che è se possibile ancora più stonato di me.
<<So I started writing songs, I started writing stories. Sometingh about the glory just always seemed to bore me!>>
I versi mi risuonano nella mente mentre la mia voce si mescola con quella di Dorian, cantando le stesse parole, le stesse note.

E sorrido, sentendomi leggera, non c'è più la pressione al petto che sentivo prima, quando pensavo che non sarebbe venuto.
Non parliamo molto, ma cantiamo insieme e basta. Come se le parole della canzone creassero un legame più profondo di qualsiasi cosa potremmo dirci.
Poi la melodia finisce e ne comincia una nuova, che non ho mai sentito, ma che è stupenda.
M sembra assurdo, ma sembra che le note siano fatte di sogni che trasmettono libertà.

Sento Dorian ridere e capisco di averlo detto ad alta voce. Avvampo sentendomi ridicola, insomma, è solo una canzone...
<<Hai ragione, sai. La musica è libertà, è amore, è tutto. Può portarti ovunque e in qualsiasi tempo.>> Mi dice Dorian canticchiando le parole.
<<Cause you're a sky, cause you're a skyyyy, full of stars!>>
<<Come si chiama?>> Chiedo curiosa.
<<A sky full of stars, dei Coldplay. Non l'hai mai sentita?>>
<<No.>> Ammetto segnandomi il titolo sul telefono, credo che a casa la riascolterò in loop almeno cento volte.
<<E tu che musica ascolti?>>Mi domanda Dorian continuando a canticchiare.
<<In realtà non ne ascolto molta.>>

<<Stellina, ma così, per curiosità... tu non leggi, non ascolti molta musica, non scrivi... come fai a vivere? No perché è una domanda che mi tormenta. Tu campi ad aria?>>
<<Perché tu non campi ad aria?>> Gli chiedo tirandogli un pizzicotto sul braccio.
<<AHIAAAA! MI HAI FERITO GRAVEMENTE! STO MORENDO!>> Esclama con un tono offeso.
<<Non eri tu l'uomo grande e grosso?>> Lo stuzzico.
<<Sì, però mi hai colto di sorpresa. Stellina, tu vuoi uccidermi, prima mi dici che campi solo ad aria, poi mi picchi, io veramente non so cosa dire.>>
<<Prima cosa: ovvio che campo ad aria, respirare è indispensabile, o almeno lo era l'ultima volta che ho controllato.>>
<<Ceeertooo. Ma vedi, nel frattempo l'umanità si è evoluta e per sopravvivere abbiamo bisogno di arte, di vita, di uscire dagli schemi e poterci esprimere, una buona volta, senza che nessuno ci possa giudicare per ciò che pensiamo.>>

<<Ed ecco a voi...>> Comincio.
<<Dorian il filosofo!>> Finisce il ragazzo tenendo il volante con una sola mano e posarmi l'altra sulle gambe.
<<Comunque verremo giudicati sempre, per esempio se scrivi ci sarà sempre qualcuno che può criticarti o elogiarti.>> Dico intrecciando le dita alle sue. Le nostre mani si incastrano alla perfezione, come se fossero fatte per tenersi strette e non lasciarsi andare più.  
<<Certo, però comunque la tua voce l'hai già fatta sentire, è un gran traguardo questo. Indipendentemente da tutto ciò che possono gridarti contro.>> Mi dice.
<<Hai ragione.>> Ammetto. Dorian è un tipo di ragazzo raro, uno di quelli che cerca la meraviglia nel mondo e che se non la trova decide di crearsela, come se fosse il padrone di tutto. Il re dell'eternità... e forse a quest'età molti si sentono eterni, io per lo meno. Non riesco a pensare al futuro, quando sarò vecchia e stanca, mi sembra troppo lontano, troppo fantascientifico.
Però non sono eterna io, e non lo è la mia giovinezza. Basta cercare di essere perfetta in tutto, ora voglio vivere, perché so che quando il tempo sarà finito non voglio avere rimpianti. Che io lasci questo mondo domani come tra cent'anni, io non penserò ai se del passato. Solo al presente.

E le stelle ci invidierannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora