Per quanto si scappi lontano
il passato non si può dimenticare.
E torna.
Torna sempre.
A perseguitarti con la sua presenza.Nik's pov
Sono fiero di Alya, di quello che ha detto, di come si è comportata. La amo. La amo alla follia e pensare di vivere senza di lei mi distrugge da dentro. Cammino a testa alta per i corridoi, schivando le matricole del primo anno che barcollano sotto al peso degli zaini. Poverini, col tempo capiranno che portarsi ogni giorno il materiale a scuola non è poi così necessario, solo che loro riceveranno l'armadietto dalla seconda. Non so perché, ma è una regola della scuola, per i primini niente armadietto.
Dov'è Florence adesso? Per una volta che sono io a cercare lei com'è possibile che sia sparita nel nulla?
La trovo in mezzo ad un gruppetto di ragazze e mi chiarisco la voce perché si volti.<<Andiamo.>> Le ordino prendendola per un braccio e trascinandola nel seminterrato. La nostra è una scuola vecchia, si trattava di un vecchio ospedale psichiatrico, chiuso cento anni fa circa e riadattato come istituto scolastico. I muri sono stati ridipinti di fresco, ma nelle aule e nei corridoi alleggia ancora un'atmosfera greve e pesante, come se le anime di quei poveri disgraziati vivessero ancora qui, intrappolate nei muri e pronte a ghermire con i loro artigli di follia chiunque si avventurasse da solo tra queste pareti.
Girano pure leggende su studenti che dopo essere andati da soli nei sotterranei sono impazziti. Io penso che sia solo una trovata degli insegnanti per impedirci di andare di sotto. Si tratta di un seminterrato vasto e largo, formato da un dedalo di corridoi che portano chissà dove, un luogo buio e poco frequentato, perfetto per le coppie che vogliono appartarsi da sole.
Scendiamo le scale in silenzio, attenti ad eventuali rumori che potrebbero indicare l'arrivo di qualcuno e, una volta arrivati alla porta in ferro che separa la scuola dai sotterranei, Florence estrae dalla tasca una chiave rubata in segreteria anni fa da chissà chi e che poi è in qualche modo è arrivata nelle sue mani. Apre la porta che stranamente non cigola mai e sgattaioliamo dentro, percorrendo il corridoio buio che ci si para davanti.
Raggiungiamo un ripostiglio, che ormai conosciamo bene quanto le aule di sopra e ci chiudiamo la porta alle spalle.
Florence non aspetta un secondo di troppo e preme le sue labbra sulle mie mentre le sue mani corrono alla zip dei miei pantaloni.La lascio fare e ringrazio il buio che nasconde la mia espressione bramosa ma indifferente. So che è un paradosso, ma non è Florence che voglio, e il mio sguardo minaccia ogni volta di tradirmi, per questo quando scopiamo non la guardo mai negli occhi.
Sento la ragazza piegarsi fino ad avere la testa tra le mie gambe, ma non è di questo che ho voglia adesso, per cui l'afferro per i capelli setosi e la spingo contro la parete. Mi ha già calato i boxer, per cui procedo a rimuovere anche la sua biancheria e sto per entrare dentro di lei quando sento il mio telefono squillare. Lo ignoro e faccio voltare Florence, in modo che mi dia le spalle. La penetro con un colpo deciso e spinto e la sento gemere tra il dolore e il piacere mentre comincio a muovermi dentro e fuori da lei.Il telefono squilla ancora.
E ancora. La scopo con la suoneria delle chiamate in arrivo in sottofondo, e, mentre lei ansima contro alla parete, controllo stizzito lo schermo. è mia madre, ma perché cazzo mi sta chiamando se sa che sono a scuola?Sono tentato di ignorare la chiamata, ma poi vedo un messaggio nuovo, nella chat archiviata.
Comincio a tremare e mi fermo, non sento il verso di protesta di Florence che mi incita di continuare, non la sento chiedermi se sto bene, l'unica cosa che riesco a sentire è un fastidioso ronzio nelle orecchie che cresce pian piano fino a diventare un boato incostante. Per un attimo vedo tutto nero, poi esco dalla ragazza di fronte a me e mi rialzo i pantaloni con gesti meccanici, come se fossi un automa.
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E le stelle ci invidieranno
Romance"Tutte le stelle sono il sole della propria galassia" Mi diceva Nik prima di cambiare, e io me lo ripeto ora che tutto mi sembra crollare Estratto di: e le stelle ci invidieranno di Reyna Withe. La vita può essere solo rose e fiori? No. Lo sa bene...