Non c'è descrizione
alla rabbia che
provano le personeDorian's pov
<<Dorian, riordina la tua stanza quando torni a casa.>> Mi dice mio padre mentre sta mettendo i piatti nella lavastoviglie.
<<Certo, certo. Non ti preoccupare.>> Ovviamente non lo farò, io mi definisco poeticamente una creatura del caos, il disordine è la mia arte e la mia vita è la tela. E comunque non ho voglia di sistemare tutto quel macello, resterà così finché mia madre non mi minaccerà di sequestrarmi le chiavi della macchina. E forse neanche allora la riordinerò.
<<No, Dorian. Sul serio devi riordinarla. Verranno ospiti domani.>>
Ora ha tutta la mia attenzione. Mi allontano dalla porta di ingresso sperando che Alyssa mi perdoni il ritardo. E' da ieri che non la vedo, dopo che è tornata a casa sua dandomi un bacio troppo casto per due che hanno passato l'intera notte a fare sesso. E che sesso. Uno dei migliori della mi vita e io ne ho provate di cose.
Pensavo di andarla a trovare dopo la scuola, ma è arrivata un'ordinanza comunale per chiuderla. Il motivo è ovviamente il famigerato Carter Norris, il serial killer evaso.Quindi visto che non c'è scuola tanto vale andarla a prendere in moto e fare un giro, ma adesso sono curioso di sapere chi verrà a casa nostra.
<<Chi sono questi ospiti? Spero non la famiglia di quel tuo collega, sono stanco di dover rifiutare le avances di loro figlia.>>
Mi padre sbuffa. <<Celin non ti fa avances, è normale che una ragazzina di tredici anni sia in adorazione di qualcuno di più grande.>>
<<Sì, no, forse. Comunque ho come limite i sedici anni, più piccole no.>> Dico addentando una mela presa dal cesto della frutta.<<Comunque sono i Martinez.>> Una parte di me vorrebbe esultare, l'altra seppellirsi sotto terra. Edward Martinez è il fratello di mia madre, un guardiaboschi canadese che da poco ha divorziato e ha trovato una nuova compagna. Hanno due figli simpaticissimi, i miei cugini preferiti, Joy e Noah di quindici e sedici anni. Il problema sono mio zio e Marise, due ipocriti che si sentono in diritto di giudicare qualunque cosa. In particolare i rapporti tra mia madre e suo fratello sono molto tesi per qualche motivo che non conosco. I miei non ne parlano, ma una volta, quando ero piccolo, ho sentito mia madre piangere in cucina dopo aver parlato al telefono con Edward. Mio zio la incolpa per qualcosa, ma non ho idea di che.
Joy e Noah invece mi sembrano completamente ignari di queste dinamiche tra i nostri genitori e ogni volta che li ho incontrati sono sempre stati allegri e spensierati. Noah è la mia copia senza la simpatia e lo spirito da filosofo. Arrogante e convinto di contare qualcosa in un mondo dove nessuno conta niente. Al contrario di me però lui non ha spirito di autoconservazione. Neanch'io ne ho molto a dire la verità, ma per lo meno io mi tiro fuori dai miei problemi da solo e non mi rivolgo per ogni cosa a papino. Joy invece è più riflessiva, ha quel tipo di energia sopita pronta ad esplodere da un momento all'altro e quello sguardo diffidente che tengono a distanza molti dei suoi coetanei.
In effetti tra i due è Joy quella ad assomigliarmi di più. La mia arroganza non è altro che l'esagerazione volontaria di una persona sicura di sè, ma nel profondo io non sono altro che un oceano. Un oceano di pensieri e sogni, io non sono una persona vuota. Joy nemmeno. Lei ha la stoffa per giocare qualsiasi partita e vincerla.<<Nooo, papà, chiama la famiglia del tuo collega. Sopporterò che Celine mi fissi per tutto il tempo a cena a bocca aperta come una maniaca, ma ti prego Edward e Marise no.>>
Mio padre mi dà una pacca sulla spalla con aria solidale. Neanche lui li sopporta.
<<Edward e Marise sono in Canada. Verranno solo Joy e Noah per tre giorni. Loro madre deve fare una commissione in città e loro verranno a trovarci.>>
<<Siiii!>> Esclamo improvvisando un balletto della vittoria. <<Ti avrei dovuto iscrivere ad un corso di danza classica da piccolo.>> Mi prende in giro Xavier Sepherd dandomi una pacca sulla spalla.
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E le stelle ci invidieranno
Romantik"Tutte le stelle sono il sole della propria galassia" Mi diceva Nik prima di cambiare, e io me lo ripeto ora che tutto mi sembra crollare Estratto di: e le stelle ci invidieranno di Reyna Withe. La vita può essere solo rose e fiori? No. Lo sa bene...