E le stelle ci invidieranno

Capitolo 9

Affondo alla deriva in un mare
di incertezze, scure e profonde
come un mare senza stelle
finché il cielo per sempre non si spegne.

Alyssa's pov

Sono sola.

è questo il mio primo pensiero mentre entro in classe.
Non vedo Carrie da ieri, e comunque non avevamo lezioni insieme oggi.

Questo è un nuovo corso, non conosco nessuno. Si studia matematica avanzata qui, e sono una tra le ragazze più piccole.

Mi siedo in ultima fila, mentre Annabeth entra in classe. Almeno qualcuno di conosciuto.

Peccato solo che lei sia una delle migliori amiche di Florence. Era lì quella notte, quando ero stata legata all'albero. Era lì e si era limitata a ridere insieme a tutte le altre.

Tutto sommato è una bella ragazza, ha i capelli biondi, ma non lunghi come quelli di Fiona, è alta un metro e ottanta e i suoi occhi sono castano dorato.

<<Ciao Alyssa.>> Mi dice, e io rabbrividisco. Probabilmente Florence vuole vendicarsi per il bacio che ho dato a Nik l'altra sera.

Di fronte a lei, per giunta. Cazzo, ma che mi era preso?
<<Ciao Annabeth! Cosa c'è?>>

Cerco di sembrare il più disinvolta possibile mentre mi guardo intorno cercando disperatamente una via di fuga.

Comincio a sudare freddo, non so tenere loro testa a parole, ho paura che la situazione mi sfugga di mano e picchi qualcuno. Oppure temo che possa arrivare un attacco di panico.

<<Sai Alyssa, volevo parlarti da amica ad amica. Ma non devi prendertela, non ti sto attaccando, voglio solo dirti un paio di cosette sul rispetto.>>

So di essere impallidita, il cuore comincia a battermi all'impazzata nel petto. Non conosco nessuno e nessuno sembra essersi accorto di me.
<<Sì, certo. Dimmi pure.>>

Tento di non sembrare nervosa, e indosso una maschera di spavalderia e arroganza. Devo sembrare terribilmente sicura di me, perché Annabeth appare stizzita.

Se sperava di spaventarmi non le devo aver dato molta soddisfazione, anche se dentro di me sto tremando.

Florence e le sue amiche non le posso nemmeno vedere senza venire sommersa dai peggiori ricordi che ho.

<<Sei una persona molto irrispettosa, lo sai?>>
Ed eccoci qui. Il punto cruciale della storia, ora comincerà ad insultarmi. La cosa peggiore è il tono che usa.

Come se fosse addolorata per me e volesse solo aiutarmi, quando in realtà le sue parole hanno l'intento di essere schegge di vetro da conficcare nella mia pelle.

Ma stavolta non ci riuscirà, mi dico. Stavolta sarò più forte, sarò un'Alyssa nuova, con la quale non hanno mai avuto a che fare. O meglio, sarà la maschera che indosserò, perché la vera me, la ragazza fragile e distrutta, continua a vivere imperterrita, nonostante io cerchi di mandarla via.

Rimane e mi contamina con la sua anima avvelenata.
<<Irrispettosa per cosa?>> Chiedo con aria divertita. Bene allora, che lo spettacolo abbia inizio. In molti dicono che l'odio sia paragonabile ad un calore bruciante che ti offusca il pensiero e la vista.