La ragazza si chiamava Camilla, aveva i capelli mossi, lunghi e biondi, gli occhi scuri e profondi e si vestiva sempre colorato. Fred in poco tempo si dimenticò della prima impressione avuta vedendola sdraiata a letto, non si circondava di troppa gente, ma aveva buoni amici con cui sorrideva sempre e faceva lunghe passeggiate in posti incantevoli di Londra che Fred non aveva mai avuto occasione di visitare. Sembrava in buona salute, al contrario di quanto presumesse George, e anche tendenzialmente di buonumore.
Erano passate ormai due settimane dall'inizio di quel bizzarro progetto e il ragazzo si era limitato all'ora di osservazione imposta dalla professoressa, aveva davvero troppe cose da fare per dedicarci più tempo, inoltre controllava quasi sempre negli stessi orari, ovvero primo pomeriggio e ora di cena.
Quella sera però George, con cui passava tutto il suo tempo, doveva assolutamente seguire il suo Robert che aveva un appuntamento galante con la vicina di scrivania che adorava da mesi, ma con cui non era mai riuscito ad andare molto più in là del "buongiorno".
Fred a cui quella vicenda non interessava granché decise di vedere cosa faceva Camilla dopo cena, almeno anche a lui sembrava di seguire meglio le indicazioni che prevedevano di interessarsi al proprio babbano sempre in momenti diversi.
La ragazza stava seduta per terra di fianco al suo letto, con le ginocchia al petto, il viso nascosto tra le gambe e piangeva piano piano come se non volesse che qualcuno la sentisse.
Fred questa volta non la trovava noiosa, provò anzi una sorta di tenerezza per quella biondina tanto gentile quanto triste. Non la conosceva ancora bene e non si può certo dire si fosse affezionato, ma nonostante tutto un cuore ce l'aveva anche lui e gli dispiaceva per lei che sceglieva sempre di soffrire da sola.
George vedendo il gemello così silenzioso lasciò per un attimo Robert che se la stava cavando benissimo, nonostante la timidezza iniziale, e gli chiese se andava tutto bene.
"È di nuovo triste." rispose lui piano.
Dalla voce George capì che non era come quando l'aveva vista il primo giorno e non era tempo di fare battute, così gli fece semplicemente un sorrisetto incoraggiante e non insistette nel parlare. Di tanto in tanto però lo guardava con la coda dell'occhio e gli sembrava per la prima volta che Fred stesse davvero condividendo il dolore di qualcuno, invece di ignorarlo o dire semplicemente qualche sciocchezza con la speranza di tirarlo su di morale, cosa che comunque, anche volendo, non avrebbe potuto fare: nessuna comunicazione con il proprio babbano.
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Corso extra -Fred Weasley
FanfictionI corsi extra all'ultimo anno sono davvero noiosi, soprattutto se non riguardano la magia.. oppure no?