Distacchi

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I giorni seguenti Fred cercò di scostarsi il più possibile dalla ragazza, ritornando a concentrarsi su altro e provando a "studiarla" solo l'ora prevista dal progetto, sperando che questo lo preparasse al distacco della fine prematura del progetto, sempre più imminente, e gli togliesse la voglia di cercarla ancora di notte.
Ginny cercava di informarsi soprattutto da George sull'umore del fratello perché sapeva benissimo che era l'unico a sapere come trattarlo senza fargli scattare malumori e fastidi. Ultimamente però anche quest'ultimo era un po' in difficoltà, lasciava che fosse lui a guidare il discorso, ma a volte cercava comunque di chiedere come si sentisse perché gli sembrava di vedere una lontana voglia nel suo sguardo di parlare, ma il suo orgoglio gli impediva di farla uscire perciò si limitava a un: "Ti ho detto bene, la finiamo?".
Camilla aveva iniziato davvero a vedere la sua vita sotto un'altra luce e piangeva sempre meno, le risate con le amiche erano sempre più sincere e lasciava che il suo cuore si aprisse un po' di più con quel Leonard, anche se dentro di sé sapeva che avrebbe preferito un'altra persona. Quella persona però era sparita, così si convinse una volta per tutte (da inguaribile romantica un barlume di speranza che Fred esistesse brillava) che era frutto della sua coscienza che cercava di farla finalmente stare bene. Fred era sicuramente felice di quel cambiamento, in quell'ora si godeva le sue risate e per la prima volta si sentiva fiero per qualcosa che aveva fatto, qualcosa di buono, non uno dei suoi soliti scherzi; ciononostante sentiva di sottofondo una tristezza e una malinconia che non riusciva a scacciare in nessun modo.
Hermione che come tutti aveva notato quel cambiamento in lui ma aveva meno timore degli altri, un pomeriggio di pioggia che i Grifondoro erano costretti a trascorrere nella sala comune gli si avvicinò: "Credo che dovresti parlare con la Burbage."
"Per dirle cosa?" fece subito infastidito.
"Penso che avesse messo in conto che una cosa del genere poteva capitarti, magari può toglierti il.." ma lui non la fece finire: "Intanto con  -una cosa del genere- non so proprio cosa tu voglia intendere e poi non ho bisogno che la professoressa faccia niente per me, grazie." Ci aveva già pensato, naturalmente, più volte anche, ma immaginò, come stava facendo la sua amica, che la prima soluzione sarebbe stata quella di togliergli Camilla e lui non era ancora pronto. Aveva ridotto i momenti in cui la seguiva e tagliato completamente le chiacchierate con lei, sapeva anche che presto avrebbe dovuto salutarla per sempre, ma quel presto doveva comunque essere il più tardi possibile. Non poteva togliersi dalla testa poi che Hermione aveva incoraggiato gli incontri nei sogni andando anche a informarsi personalmente in biblioteca e ora suggeriva di troncare completamente. Era veramente troppo per lui così lasciò la stanza.
Hermione cercò di giustificarsi coi presenti: "Volevo solo fare qualcosa, mi sento in colpa per averlo spinto ad avvicinarsi di più a lei, ma non pensavo finisse così."
Ginny la guardò negli occhi: "No, hai ragione. Se non vuole andare lui dalla Burbage ci andremo noi."
George si coprì immediatamente le orecchie con le mani: "Io non ho sentito niente."
"Ma concordi?" chiese comunque Ginny.
Lui si avviò verso la porta senza rispondere ma fece un cenno di assenso con la testa, piccolo, ma non certo impercettibile.

Corso extra -Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora