Io ci tengo a te

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"Che bello vedere i miei figli che escono insieme!" li accolse Molly vedendoli rientrare.
"Già. Sempre senza invitare me." fece Ron a denti stretti.
"Ronald sei veramente insopportabile, noi ti abbiamo sempre invitato, non è colpa nostra se ricevevamo sempre dei -no devo uscire con Harry e/o Hermione- e ci siamo stufati."
"Certo! Io mi faccio finalmente degli amici visto che voi non mi calcolate ma sono comunque nel torto!"
"Ragazzi smettetela! E invitate Ronald la prossima volta. Cos'avete fatto?"
"Un giro." risposero all'unisono Fred e George sperando di risultare vaghi e tagliare il discorso.
Molly non sembrava del tutto convinta ma era talmente contenta di vedere i figli andare d'accordo che ignorò la cosa e tornò ai fornelli.
Fred iniziava a sentirsi in colpa nei confronti del fratellino, era un rompiscatole, spettegolava con i suoi due migliori amici ma era un tipo a posto e nonostante tutti avessero capito da anni che moriva per Hermione solo a lui l'aveva confessato apertamente.
"Ronald vieni in giardino ti devo far vedere una cosa." lo chiamò allora.
"Che cosa un altro ragno gigante? O vuoi crearmi nuove fobie e traumi?"
"Come sei delicatino, un innocente scherzetto di tanti anni fa e ancora fai la vittima. Dai vieni, niente del genere te lo prometto su George."
"EHI!" intervenne allora immediatamente George sentendosi nominare, soprattutto in quella circostanza.
"MA ALLORA NESSUNO SI FIDA DI ME IN QUESTA CASA?!!"

Fred e Ron si sedettero in giardino.
"Allora, ti voglio raccontare una cosa, come prova che ho una reputazione alta anche di te, ma se non l'ho fatto finora è perché so che non sai tenere la bocca chiusa, quindi devi giurarmi di non far uscire questa cosa con nessuno. Nessuno nessuno capito? Nemmeno Hermione, Harry o la mamma."
Ron deglutì, sapeva che sarebbe stata una dura prova, ma annuì comunque.
"Oggi Ginny e George hanno conosciuto Camilla."
Ron sembrò davvero ferito da quelle parole, loro si, lui a casa a cacciare gnomi.
"Senza bugie. Io le ho detto chi siamo."
L'espressione sul volto del fratello mutò da dispiacere a paura. "Tu cosa?! Le hai detto del mondo magico?"
"Abbassa quella voce! Si, gliel'ho detto, si era l'unica cosa che non dovevo fare, si è stato stupido e avventato, ma l'ho fatto. E ho bisogno che tu mi sostenga. Non sapevo se avresti retto la notizia, a differenza di quegli altri due che sono mezzi criminali, perciò ho preferito aspettare a dirtelo. Non volevo sentirmi giudicato da te."
"Tu avevi paura che io giudicassi te?"
"Certo. Io ci tengo a te."
Ron finalmente sorrise e diede una gomitata al fratello, massima dimostrazione d'affetto tra maschi Weasley.
"Ti fa bene sai? Sei diventato addirittura gentile. Spero che un giorno potrò conoscerla anche io."
"Certo che potrai conoscerla anche tu. Però mi raccomando! Non una parola con nessuno!"
Molly pensò che quel giorno avrebbe potuto avere un infarto vedendo rientrare Fred e Ron sorridenti e vicini tra loro. Il massimo della sua felicità era che i suoi figli fossero uniti e quel giorno lo sembravano tutti molto. Stava iniziando a essere un po' sospetto però: "Fred non è che c'è qualcosa che vuoi dire anche a me, per caso?"
"Né per caso né per scelta, grazie mamma."
"Fred Gideon Weasley non farmi preoccupare anche dopo la scuola! Ti ricordo che sei un adulto responsabile adesso."
"Adulto?" chiese Fred.
"Responsabile?" aggiunse George.
La madre lasciò allora cadere il discorso e quando abbassarono le difese ripartì all'attacco: "Come va con Camilla?". Una mamma sa sempre dove andare a cercare le sue risposte.
Tutti si irrigidirono, soprattutto Ron che non voleva davvero tradire il fratello ma non sapeva proprio mentire.
"Ah! Lo sapevo! Ecco cosa mi nascondete! Cosa è successo con Camilla?"
Ron a quel punto rimase immobile sulla sedia mentre il suo viso si faceva rosso fino alla punta delle orecchie e, in sua difesa, gli altri tre non erano affatto messi meglio.
"TU! TU FRED GLIEL'HAI DETTO. LE HAI PARLATO DELLA MAGIA."
"Ma... ma mamma è talmente ridicolo ciò che dici, perché mai..."
"E VOI LO COPRITE?! VI RENDETE CONTO DELLA GRAVITÀ DELLA COSA?!"
In quel momento la porta si aprì lasciando entrare Arthur e Percy che tornavano da un lungo turno al Ministero.
"Buona sera miei Weasley. Com'è andata la giornata?"
"TUO FIGLIO FRED HA DETTO ALLA SUA RAGAZZA BABBANA DELL'ESISTENZA DELLA MAGIA E GLI ALTRI TRE DISGRAZIATI SEDUTI A QUESTO TAVOLO L'HANNO COPERTO."
Percy ebbe un mancamento e si accasciò sulla sedia mentre Arthur emise un gridolino di gioia seguito da un: "EVVAI!"

Corso extra -Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora