Fred e George avevano scelto la data del loro grande addio, il giorno dei Gufo per i ragazzi più piccoli, perché in fondo era giusto che regalassero loro un po' di vantaggio in modo da poter copiare o ripassare meglio.
La cosa era stata fatta davvero in grande stile: fuochi d'artificio, musica e tanti effetti speciali pronti da mettere sugli scaffali del loro negozio il prima possibile e naturalmente un po' di vendetta sulla Umbridge.
La reazione generale era stata fin migliore di quanto sperassero, tutti applaudivano contenti, persino qualche professore, persino la McGranitt, sempre molto composta e professionale, che però odiava la nuova preside ancor più dei ragazzi.
I due gemelli Weasley che dopo il loro spettacolo erano evasi a cavallo delle loro scope continuavano a urlare nel cielo. Si sentivano invincibili, non avevano mai permesso che qualcuno mettesse loro i piedi in testa, ma in quel momento sentivano proprio che avrebbero potuto fare qualsiasi cosa, era una sensazione di pura adrenalina, ancora più forte di bere un'intera fiaschetta di Felix Felicis.
"Ok è ora. Devo andare a parlare con lei. Nessun altro momento al mondo sarà perfetto come questo." sbottò all'improvviso Fred senza calmarsi.
George non voleva rovinare né l'entusiasmo del fratello né il suo ma gli rispose: "Sei sicuro fratellino? Adesso sei troppo euforico non hai paura che potrebbe scapparti qualcosa che non dovrebbe?".
"No, Georgie. Sono felice ma consapevole. Andrà tutto bene, ma devo essere con lei."
Quelle parole gli bastarono, George gli sorrise e terminò il viaggio insieme a lui. Atterrarono nelle periferie di Londra, in un quartiere dove non si scorgeva anima viva per km.
"Più avanti volando non si può proprio, vai e trovala. Io ti aspetterò qui con le scope, ritornare a casa a piedi è davvero troppo lungo."
Fred lo guardò negli occhi, sapeva benissimo che entrambi avrebbero fatto l'impossibile per l'altro ma non erano mai arrivati veramente a un punto di bisogno. L'idea che lui rimanesse lì ad aspettarlo per almeno qualche ora, completamente solo, per non farlo ritornare a piedi lo commosse.
Non glielo disse, non ne avevano bisogno, sapevano già tutto, però lo abbracciò.
"Vai Freddie. Conquistala."
E con queste parole e un ultimo sorriso Fred partì di corsa. Senza più la sfera era difficile intercettare il punto preciso in cui si trovasse la ragazza, ma con le osservazioni fatte in quelle settimane, sicuramente cominciava ad averne un'idea, sperava solo con tutto sé stesso che non fosse con Leonard.
Anche se non più a cavallo della scopa, gli sembrò comunque di aver volato, in poco tempo aveva infatti raggiunto Holland Park, il posto preferito di Camilla, dopo il laghetto degli anatroccoli in cui però non era mai più andata da sveglia.
Era uno di quei posti che Fred aveva visitato solo attraverso gli occhi della ragazza, ma con tutte le volte che ci era stata, gli sembrava di conoscerlo bene, infatti si muoveva senza problemi al suo interno.
Il parco non era certo piccolo ma gli sembrava impossibile che non l'avesse ancora trovata. Pochi istanti prima di fare marcia indietro intravide delle lunghe e morbide ciocche bionde.
Non poteva credere di vederla, di vederla davvero, né attraverso pezzi di cristallo, né tramite subconscio, lei era lì in carne ed ossa e se avesse provato a toccarla non si sarebbe risvegliato nel suo dormitorio.
La ragazza parlava animatamente con un'amica quando come attratta da un richiamo che però non c'era stato si voltò nella sua direzione. Appena si accorse del movimento lui smise di guardarla, se non poteva farle sapere della magia, doveva far finta di non essere mai entrato nei suoi sogni e quindi di non conoscerla.
"Cami? Cami! Tutto bene? Ci sei? Cos'hai visto un fantasma?" chiese con un misto di divertimento e spavento l'amica di Camilla.
"Un fantasma no, un sogno." rispose senza smettere di guardarlo.
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Corso extra -Fred Weasley
FanfictionI corsi extra all'ultimo anno sono davvero noiosi, soprattutto se non riguardano la magia.. oppure no?