LA BALLATA DI CARLO IL MENTIROSO

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Pensavo sempre giudizioso
Agli amori come corrotti,
Io mai ne avevo avuti,
Neppure nei sogni più contorti,
Ma si da il caso che un giorno,
Mentre cantavo la falsità degli amori,
Vidi una ragazza in ghirlanda,
Scalza e senza dolori,
E sì che mi rapì!
Io che non ci credevo
E neppure vedevo
L’amore in quel tramonto d’April.

Lì sul piazzale,
Ad ascoltar la città,
Era seduta con degli occhi
Privi di superficialità,
Io mi avvicinai a lei dicendole
Di essere un dottore
Mentendo così forte
Da fingermi migliore,
Ma non riuscii a finir la frase...
Mi congelò anche la saliva!
Disse “so riconoscere chi mente
Lo so fare da una vita,
Dimmi pure chi tu sei,
Non esser timoroso
Mi sciolse la bocca,
Le dissi “sono Carlo il mentiroso”,
E io sono Etich
E non ti serve mentire
Perché i miei occhi da sempre
Fuggon le dicerie”,
Come facevi a sapere
Che ti stavo mentendo?
Non mi hai mai visto,
Di questo son certo”,
E mai ti vedrò (rideva)
E mai vedrò i tuoi tarocchi
Perché chi dice falsità,
Sai, le dice con gli occhi.
Il cielo non mi ha concesso
Il dono di vedere,
Sicché nessuna maschera
Potrà mai darmela a bere,
La voce, sai, non mente,
Sussurra sempre ciò che è vero
Però la gente si copre di maschere
Che insozzano la verità di nero.
Quindi non pensare
Che io non veda la gente:
Io vedo i sinceri
E capisco chi mente”.
Quegli occhi di cristallo
Scioglievano bugie,
Più di tutte le mie
Che eran barriere di corallo.

Non servivano teatri
Ad ingannar la noia tetra,
Non potevano ingannare
Gli occhi della cieca,
E mi disse “parlami, raccontami qualcosa che sia
Diversa da una bugia,
Io ti donerò una rosa e ti racconterò una vita,
La mia”.
Risposi “ti dirò ora la storia
Di un ragazzo impaurito
Che ha fatto della menzogna
Il suo unico motivo,
E si, stavolta non ti inganno,
Quel ragazzo sono io” ...
E spoglio di maschere,
Fissandoci con le dita,
Come regali ci scambiammo
A mezzo April la nostra vita.

~ Son passati molti anni
   Da quel giorno di Aprile,
   Da quel saluto di sole
   Che non conobbe mai fine
   E si dice che nei tramonti,
   Per chi sa ascoltare,
   Si possono udire ancora Etich e Carlo
   Ai bordi del piazzale
   Che con diamanti di verità
   Continuano, con le dita, a parlare ~

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