NUMERO DUE

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Quella notte, le ragazze, non riuscirono a chiudere occhio. Sostanzialmente non presero sul serio il messaggio che avevano ricevuto, poteva essere chiunque che, non avendo nulla da fare, inviava messaggi senza senso.

Dianna passò ore a parlare a telefono con Charlotte. Le raccontò dell'incontro avvenuto con Mia e di quanto assomigliasse alla loro amica defunta. Charlotte intanto studiava un capitolo di storia, sottolineando con il suo, ormai famoso, evidenziatore rosa. La mattina seguente avrebbe dovuto affrontare un test e, anche se era abbastanza tranquilla, preferiva essere sicura al cento per cento.

Elena aveva ricevuto uno dei tanti regali della madre. Un vestito di alta moda proveniente da New York. Chi non sarebbe felice? Eppure il viso della ragazza mostrava tutt'altra emozione. Sua madre era una modella famosa e ciò l'aveva sempre portata a girare il mondo per sfilate, calendari e spesso anche per promuovere prodotti. Era indubbiamente una vita frenetica e non includeva crescere una bambina. Elena aveva vissuto fin dalla nascita con la tata Emily che purtroppo prima dei sedici anni dell'adolescente era morta per una malattia. Da lì viveva sola, avendo comunque i nonni a pochi passi da casa. Dopo aver posato il capo nell'armadio, si mise il pigiama e, mettendosi seduta sul letto, vide un film che aveva scaricato qualche giorno prima ma che non aveva avuto occasione di guardare. Non scrisse neanche il solito messaggio per ringraziare la madre.

Sarah si mise anch'ella il pigiama, dopo aver finito di scrivere un saggio.
"Ho bisogno di nutella" disse uscendo dalla camera.

Scese le scale per dirigersi in cucina. Quando stava per entrare nel salone sentì Kim e Nick che parlavano. Non si capiva bene cosa dicessero perchè il loro tono di voce era basso, cosa molto strana.

"Non c'è più, ora possiamo stare tranquilli..." disse Kim.

"Non lo so..." esclamò il fidanzato.

"E' finita, nessuno può impedirci di stare insieme" aggiunse la ragazza.

"Ma non era solo quello..." disse Nick abbassando lo sguardo.

Sarah, goffamente, andò a sbattere contro un vaso facendo rumore.

I due si girarono di scatto verso la scala. Sarah risalì velocemente fino ad arrivare in camera sua.

"Chi impediva loro di stare insieme?" si chiese.

Il giorno seguente fu un giorno importante per Elena. Si doveva scegliere il nuovo capo cheerleaders e lei era quella con più probabilità, essendo la favorita per capacità fisiche e perchè aveva esperienza. Finalmente sarebbe arrivato il suo grande momento; sarebbe diventata la numero uno.

Suonata la campanella della quarta ora, si diresse affrettandosi verso la palestra. Aveva con sé lo zaino e tanta voglia di iniziare questo semestre da capo. Entrò e, vedendo il coach e le altre ragazze che si erano già riuniti, si avvicinò.

"Ora che ci siamo tutti posso parlarvi della novità che ci sarà questo semestre" disse il coach.

"Il nuovo capo cheerleaders, no?" chiese Elena.

"Esatto. Ci ho pensato a lungo ed ero indeciso, poi una persona ha deciso di offrirsi come successore di Louise, essendo molto vicina a lei, e indubbiamente, da quanto ho visto, ha le capacità adatte" rispose l'uomo.

Elena cambiò totalmente espressione. Chi era questa persona?

Detto questo, si aprirono le porte della palestra. Britney, con una strana espressione, che ricordava molto l'ex capo delle cheerleaders, entrò e si diresse verso la squadra. Elena era ancora più stupita e il suo viso mostrava tutta la confusione che in quel momento provava.

"Cosa? Non è mai stata neanche nella squadra..." esclamò la ragazza.

Tutte le compagne erano scosse dalla decisione del coach, però, a differenza di Elena, non obbiettarono ma accettarono in silenzio.

Quando il coach lasciò l'edificio, Elena si avvicinò a Britney per chiedere delle spiegazioni. Non capiva il perchè di quella scelta, la ragazza non aveva mai mostrato interesse a voler entrare a far parte delle cheerleaders.

"Trovo la tua domanda insensata..." disse Britney.

"Io invece trovo tutto questo insensato, non sei mai stata una cheerleader" aggiunse Elena, visibilmente arrabbiata.

"E ora sono il capo" esclamò con un sorrisino fastidioso.

Elena si girò verso la porta e iniziò a camminare velocemente. Arrivò negli spogliatoi, dove, sfogandosi, diede a calci e a pugni tutto quello che trovava davanti.

"Tutto bene?" chiese una ragazza che casualmente passava per lì.

"Sì" rispose l'altra sedendosi.

Dianna intanto stava mangiando nella mensa scolastica. Seduta al suo solito tavolo, aveva preso solo un toast e un frutto. Aprì il libro di geometria e, impugnando la matita con la mano destra, iniziò a svolgere gli esercizi.

"Anticipi o ieri non avevi voglia di farli?" chiese Sarah sedendosi.

"Questo pomeriggio ho degli allenamenti e non potrò farli" rispose l'altra.

"Io a stento riesco a farli in tempo, odio la geometria..." disse la bionda.

"Precisamente quale materia non odi?" esclamò Dianna ridendo.

"Non è colpa mia, sono le materie che non mi amano" aggiunse Sarah.

In seguito arrivò anche Charlotte con una cartella piena di fogli.

"Mi ricordi tanto la segretaria del mio dentista" disse Sarah vedendola.

"Devo organizzare la festa di inizio anno, non so da dove iniziare..." disse l'altra sparpagliando i fogli sul tavolo.

"Non hai nessuna idea?" chiese Dianna.

"In realtà sì, una festa in maschera" rispose Charlotte.

"Mi piace!" disse Sarah.

"Il problema riguarda le decorazioni perchè la festa sarà organizzata nel capanno di Jack" disse Charlotte prendendo un foglio.

"Cosa?" esclamò Dianna.

"Sì, la scuola ha scelto quella location" disse l'altra.

"Non mi entusiasma l'idea di stare in un luogo che appartiene a una persona del genere" disse Sarah addentando il suo toast.

"Fidati, neanche a me..." aggiunse Charlotte.

In seguito, leggendo le diverse canzoni scelte per la festa, Sarah guardò le amiche e disse:

"Ho scelto da chi mi vestirò"

"Chi?" chiese Dianna.

"Britney Spears" rispose la bionda sorridendo.

"Personaggio fondamentale nella storia umana, non avevo dubbi" disse Charlotte ridendo.

Elena, dopo aver passato del tempo nello spogliatoio a sbollire la rabbia, percorse il corridoio e arrivò al suo armadietto. Quando lo aprì, trovò un biglietto. Lo lesse e iniziò a guardarsi intorno.

"Pensavi davvero di avere una chance? Sarai sempre una perdente"

"Non è giornata" disse chiudendo con forza l'armadietto.

UGLY SECRETSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora