- Quand'è stata l'ultima volta che hai visto Jack?
Non lo so, non lo vedo da tanto.
- Ti invito a dire la verità.
È la verità.
- Sicura? Non credo...
Mi sta forse accusando?
- Voglio solo che tu mi dica la verità.
Elena si avvicinò all'ispettore Brooke.
"È questa la verità" disse.
La ragazza, il giorno dopo la scoperta del corpo di Jack, ormai privo di vita, era stata convocata in un'aula della scuola. Era la stessa dell'interrogatorio sulla morte di Louise. Perché convocare la ragazza? Avevano ispezionato il capanno e avevano trovato quella stanzetta tetra, piena di foto delle ragazze. È normale che la polizia avesse pensato subito di interrogare il gruppo in questione.
"Due omicidi, stesso gruppo di ragazze..." pensò l'ispettore.
Elena uscì dall'aula. Teneva con sé la borsa, appoggiata sulla spalla sinistra. Fuori l'aspettavano le sue amiche. Le quattro si guardarono come era abitudine fare in quelle occasioni. Erano preoccupate e angosciate.
L'ispettore, aprendo la porta, chiamò Charlotte. Era il suo turno. La ragazza, sospirando, si apprestò ad entrare. Si sedette sulla sedia, sempre la stessa; piccola, di legno leggermente rovinato e con dei graffi sul retro. Guardò l'ispettore Brooke. Inizialmente ci fu silenzio, poi cominciarono le domande.
- Dov'eri al momento dell'omicidio?
Con Elena.
- Dove?
Siamo andate in un negozio di bambole.
- Nome?
Il mondo delle bambole.
- Si trova vicino alla casa di Jack, luogo del delitto.
Lo so.
- A che ora avete lasciato il negozio?
Non lo so, non ho controllato l'orario.
- La serratura di casa è stata forzata, cosa mi dice che non siete state voi?
Perché dovremmo essere state noi?
- Non lo so, perché?
A me sembra che lei voglia incolparci senza prove, non è molto professionale.
L'uomo stette in silenzio. In seguito disse alla ragazza che poteva andare via. Charlotte lasciò l'aula. Chiuse la porta alle sue spalle e tirò un soffio di sollievo.
"Non mi mancava questo tipo di situazione...per niente..." esclamò Sarah.
Nel pomeriggio Charlotte era intenzionata a informarsi il più possibile sulla morte di Jack. Aveva capito che l'ispettore Brooke pensava che ci fossero loro dietro a tutta la faccenda, quindi aveva un buon motivo per farlo. Andò a prendere un libro in biblioteca, letteratura inglese; una materia che lei adorava. Uscendo dal luogo, vedendo la fidanzata di Jack, iniziò a correre. Voleva parlarle.
"Aspetti! So che non è facile per lei, ma vorrei sapere di più sull'omicidio..." disse.
"Ho già riferito quello che sapevo alla polizia" disse Lana.
"Sì, scusi...ma trovo tutto strano, perché qualcuno avrebbe dovuto ucciderlo?" chiese l'adolescente.
"Non lo so..." esclamò la donna.
La ragazza non aggiunse parola. Forse era troppo insistere, in fondo, la donna aveva da poco perso una persona importante. Stava per allontanarsi.
"Tu chi sei?" chiese Lana.
L'adolescente si girò.
"Charlotte...Charlotte Darlin" rispose.
La donna la guardò in silenzio. Aveva gli occhi persi nei ricordi, era visibilmente incentrata su altro. Chissà a cosa stava pensando.
"So di te, so del famoso gruppo delle cinque" disse.
"Cosa?" chiese confusa la ragazza.
"Jack era affascinato da voi. Trovava tutto il vostro gruppo intrigante, come eravate legate e sopratutto il perché" rispose Lana.
"Louise..." esclamò a bassa voce Charlotte.
"Sì, Louise. Un'adolescente da tante maschere quante bugie. Era lei il vostro punto centrale, lei aveva creato tutto" aggiunse la donna.
Lana, successivamente, salì sulla macchina e andò via, lasciando sola la ragazza. Charlotte rimase bloccata sul marciapiede. Ripensò alle parole della donna. Perché sapeva tutto ciò? Perché se sapeva che Jack aveva dei rapporti, che le ragazze definivano intimi, non aveva nulla in contrario? Da quell'incontro erano aumentate le domande senza risposta.
Sarah, dopo aver pranzato con sua madre, stava distesa sul divano. Aveva mangiato metà piatto di pasta e, avendo ancora fame, aveva preso una mela. Sua madre andò a lavoro, lasciandola a guardare la tv. Qualche minuto dopo, entrò, sbattendo la porta, Kim. Era furiosa. Si precipitò nel salone, dove stava la sorella.
"Cos'hai? Perché non lasci in pace Nick?" chiese mettendosi davanti al televisore.
"Cosa stai dicendo?" esclamò Sarah perplessa.
"Devi lasciare in pace Nick" disse la sorella.
"Ma io..." stava per dire l'altra.
"No, so cosa hai fatto, devi smetterla" aggiunse Kim.
"Calmati! Non è successo nulla!" esclamò Sarah alzandosi.
"Suvvia smettila di fare la santarellina, so che hai baciato Nick...e so che non è la prima volta" disse la sorella maggiore.
Sarah rimase sconvolta. Sapeva tutto? Da quando? Iniziò a sentirsi mancare, non era in grado di affrontare un confronto del genere.
"Cosa sai?" chiese.
"So che qualche tempo fa avete avuto un avvicinamento, Nick me lo disse" rispose Kim.
"E tu non hai detto nulla?" chiese ancora Sarah.
"Non potevo..." rispose l'altra.
"Perché? Hai tenuto tutto dentro..." esclamò la sorella minore.
"Non potevo, Louise minacciò Nick di raccontarlo a tutti, avrebbe perso il lavoro perché sei minorenne!" disse Kim.
La situazione peggiorò. Tutto scomparve. Sarah era come morta. Nessun rumore, nessun' immagine, niente. L'emozione che provava in quel momento non si poteva spiegare. Era strano. Era sconvolta, delusa e anche triste. Per non parlare del senso di colpa.
Kim prese la borsa e uscì di nuovo. Era meglio svagarsi. Sarah invece si distese di nuovo sul letto e, senza rendersene conto, iniziò a piangere. Le ore passarono e le quattro decisero di incontrarsi, avevano tanto da raccontarsi. Charlotte spiegò l'incontro avvenuto con Lana e riportò quello che le aveva detto. Sarah, facendosi forza, raccontò tutta la faccenda che la legava a Nick.
Il ragazzo si fidanzò con Kim. Conobbe la famiglia della ragazza e di conseguenza Sarah. L'adolescente era da poco uscita dall'ospedale per l'abuso di pillole. Nick rimase affascinato dalla forza della ragazza. Iniziarono a conoscersi e l'interesse era reciproco. Era nato qualcosa di vero. Nick però non voleva lasciare Kim perché si sentiva in colpa e sopratutto in dovere nei suoi confronti. Un giorno, Nick e Sarah, si fecero trasportare dalla passione. La ragazza, non sapendo cosa fare, chiese aiuto all'unica amica che aveva esperienza con l'amore, Louise. Le consigliò di lasciar stare Nick. A quanto pare però, Louise, approfittò della faccenda e della fiducia di Sarah.
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UGLY SECRETS
Teen FictionDopo la morte di Louise, un'adolescente temeraria e dalla personalità indubbiamente intrigante e complessa, le sue quattro migliori amiche iniziano ad essere tormentate da uno sconosciuto. Sa tutto di loro: passato, presente, ambizioni, segreti. Una...