LA CASA SUL LAGO GLASS

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"Ho sentito un signore che parlava di una casa sul lago Glass, deve essere quella della foto" disse Charlotte camminando.

"Ma perché andiamo a vederla? Avranno passato uno dei loro incontri..." disse Elena posando la bambola nella borsa.

"Perché penso che Jack sia la persona che ci perseguita quindi spero di trovare qualche indizio" esclamò l'altra.

Elena stette in silenzio e seguì l'amica. Non sapeva se avrebbero trovato qualcosa ma tentar non nuoce, come si dice. Arrivarono alla casetta di legno. Charlotte si avvicinò alla porta.

"47" esclamò indicando il numero segnato alla destra dell'ingresso.

La ragazza provò ad aprire ma, la porta, era chiusa. Si girò verso l'amica, dopo aver provato svariate volte.

"Non si apre..." esclamò.

"Lascia fare a me" disse Elena.

Prese uno dei ferretti che aveva nei capelli. Lo allargò in modo tale da avere un lungo filo di ferro. Si avvicinò alla serratura e inserì il filo.

"Da quanto sei diventata una ladra di case?" chiese Charlotte.

"Ero piccola e annoiata...non giudicare" rispose l'altra.

Con un colpetto aprì la porta. Guardò l'amica e, sorridendo, schioccò le dita. Le due entrarono. La casa non era molto grande. Appena entrate, si trovarono nel soggiorno. Charlotte iniziò a ispezionare le mensole e i cassetti.

"Bel posto..." esclamò Elena.

"Non dobbiamo giudicare, dobbiamo trovare qualcosa che lo incastri" disse l'altra.

Elena si diresse verso un mobile pieno di libri e foto. C'erano immagini che ritraevano Jack con la sua fidanzata in diversi posti.

"Che stronzo..." esclamò.

Charlotte invece stava controllando il telefono. C'erano dei messaggi in segreteria. Li guardò tutti: mamma, Lana (la fidanzata), Lana...arrivò a un numero non salvato. Era del giorno della scomparsa di Louise. Charlotte lo sentì.

"Ti aspetto al solito posto"

Rimase stupita, risentì il messaggio.

"Louise..." disse con gli occhi puntati sul telefono.

Fu chiamata da Elena. La ragazza aveva trovato qualcosa. Si avvicinò all'amica.

"Cosa hai trovato?" chiese.

"Guarda" rispose Elena facendo uscire un piccolo foglio dal retro di una cornice.

Sul foglio c'era scritto: "La tua fidanzata dovrebbe sapere che persona meschina ha accanto"

"Sembra una minaccia..." esclamò Charlotte.

"Lo scrissi io un po' di tempo fa" disse Elena.

"Perché?" chiese l'amica.

"Mi dispiaceva per Louise, che stupida..." rispose l'altra.

In quel momento la porta si chiuse. Le due si girarono di scatto, sospese e impaurite. Charlotte corse verso la porta per cercare di aprirla. Mantenendo la maniglia, tirava con più forza possibile. Poi iniziò anche a spingere con i piedi.

"Apriti!" diceva.

Una pietra, entrando per la finestra e distruggendo il vetro, colpì il muro vicino ad Elena. La ragazza rimase ferma con gli occhi sbarrati.

"Elena? Tutto bene?" disse l'amica avvicinandosi.

"Sì..." esclamò l'altra.

Un'altra pietra venne lanciata attraverso la finestra. Questa volta ruppe un vaso. I fiori caddero a terra, l'acqua si versò sul mobile.

UGLY SECRETSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora