DÉJÀ-VU

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Le ragazze si avvicinarono alla casa, dove erano state qualche ora prima. C'era tanta folla. Intravidero l'ispettore Brooke uscire dalla porta. Aveva la sua solita espressione ambigua. Passò tra le persone. Guardò le due negli occhi. Un veloce e altrettanto strano sorrisino apparse sul suo volto. Sarah rabbrividì.

"Sembra che questa cittadina sia stata colpita da una continua sventura..." esclamò un signore.

"Com'è morta?" chiese Dianna a uno dei tanti.

"È stata picchiata fino alla morte" esclamò il tizio.

Dianna guardò l'amica. Non potevano crederci, era l'unica speranza di saperne qualcosa. Come avrebbero fatto? Si trovavano di nuovo senza nulla di concreto, solo ipotesi. Sapevano che Britney c'entrava, ma come fare a dimostrarlo? Dovevano parlare anche con lei.
Tornarono verso l'auto di Dianna. Incontrarono Tayler. Era sconvolto.

"Lei...Lei è morta?" chiese il ragazzo.

"Sì" esclamò Dianna.

"Vi conoscevate?" chiese Sarah.

Tayler le guardò in silenzio per qualche secondo. Era come se si trovasse in un altro mondo. Stava quasi per piangere. In seguito si riprese, asciugandosi gli occhi.

"Non molto, anzi per niente..." esclamò.

Le ragazze erano confuse. Perché piangeva se non la conosceva neanche? Era assurdo.

"Ma sono molto emotivo" disse Tayler.

Successivamente il ragazzo andò via, lasciando le due ancora confuse dall'incontro. Entrarono in macchina.
"È strano..." esclamò Sarah.

Dianna decise, dopo aver accompagnato l'amica a casa, di andare a parlare con Britney. Sarah doveva studiare per il compito di matematica. Come se fosse possibile studiare in quella situazione. Si mise sul letto, aprì il libro e iniziò a lamentarsi e a disperare. Non ce l'avrebbe mai fatta. Non era nelle condizioni giuste per affrontare un compito così complicato. Dianna andò a casa di Britney. Le faceva quasi paura tornare in quel luogo. Parcheggiò la macchina. Si avvicinò lentamente alla porta. Prima di bussare, chiuse gli occhi e si diede forza. Aprì Britney in persona.

"Ciao!" esclamò.

"Ciao, dobbiamo parlare" disse l'altra entrando.

"Di cosa?" chiese Britney.

"Chi ti spinge a fare tutto questo o sei tu quello che dirige?" chiese Dianna.

"Dirige? Cosa stai dicendo?" esclamò la bionda.

"Sto che c'entri con quello che ci sta succedendo" disse l'altra.

"Non so di cosa stai parlando ma è meglio se esci di casa mia o dovrò chiamare la polizia" disse Britney.

Dianna le si avvicinò, e guardandola con tono minaccioso, le disse:

"Pagherai per quello che stai facendo, c'è una cella con il tuo nome"

In seguito andò via. Britney rimase ferma.

"Qualcuno andrà in prigione, ma non sono io" esclamò a bassa voce.

La ragazza, innervosita per quel carattere e quella saccenza di Britney, rimase in macchina per qualche minuto. Era tutto così complicato. Le sembrava impossibile risolvere la faccenda e sopratutto aiutare le sue amiche. Britney c'entrava e dovevano trovare delle prove per incastrarla. Dianna ricevette una chiamata da Sarah. L'amica le disse di raggiungerla a casa sua, avevano qualcosa da guardare. Era indubbiamente una giornata frenetica per l'adolescente e per la sua macchina, avevano girato tutto il paese. Arrivò a casa di Sarah.

"Cosa dobbiamo vedere? Ho la testa che mi scoppia!" esclamò Dianna entrando.

"È arrivato questo..." disse Sarah.

L'amica prese il pacco che Sarah aveva tra le mani. C'era scritto l'indirizzo della casa. In primo momento cercò di capire, toccando, cosa fosse. Poi lo aprì. Cacciò un CD e un biglietto. Non c'era più nulla.

"Mi dispiace, -Mia" lesse Sarah.

La ragazza non perse tempo e inserì il CD nel portatile che si trovava sul tavolo. Non avevano la minima idea di cosa potesse essere. Dal biglietto si capiva che a mandarlo fosse stata Mia, ma cos'era? Il video si stava caricando.

"Che ansia" esclamò Sarah.

Si vide Mia in primo piano. Stava seduta sul suo letto. A giudicare dai vestiti, l'aveva registrato in quella giornata. Dopo due minuti di silenzio, la ragazza, sospirando, iniziò a parlare.

"Se state vedendo questo video, significa che sono morta, come avevo immaginato. Nella mia vita ho sempre ostentato la mia intelligenza e ora mi trovo a dirmi di essere stata stupida. Ho aiutato una persona che ritenevo importante, pensavo ci tenesse a me ma sono stata tradita. Ho agito facendomi trasportare dal rancore e dalla rabbia. Mi dispiace per quello che vi ho causato. So cosa vi state chiedendo. Non so chi ci sia al vertice di tutto questo. Britney mi ha portato a fare delle cose di cui mi pento. Le ho dato fiducia, ma lei pensa solo a sé stessa. Non avrei mai dovuto crederle. Jack iniziò a fare ricerche, divenni una delle sue sospettate, la sua preferita. Mi seguiva, mi faceva domande. Era diventato tutto insopportabile, per la seconda volta nella mia vita avrei voluto lasciare questo paese. Riuscì a convincermi, gli dissi le stesse cose che vi ho detto. Lui non si fermò e il risultato lo abbiamo visto. Voglio aiutarvi in qualche modo. Non credo che Britney abbia creato un piano, c'è sotto qualcun altro. Qualcuno di cui quasi nessuno se ne importa. È in grado di agire inosservato. Io non ho teorie, ve l'ho detto, ho agito sotto la spinta di Britney, ma state attente. Lui o lei non si fa scrupoli, ha un obbiettivo e lo raggiungerà. Io purtroppo, ad oggi, sono d'intralcio quindi sarò fatta fuori. Voi cercate indizi e denunciate, fatelo anche per me! Ah, salutate mia madre e ditele che le voglio bene, è l'unica che ha sempre creduto in me"

Lo schermo si fece scuro, il video era terminato. Sarah era in lacrime. Dianna la abbracciò. Nessuno si meriterebbe tutto questo. Era scioccante ascoltare ciò e non poter più fare nulla. Mia era morta. Un'altra vittima di quel pazzo. Questa storia doveva finire. Dianna si alzò.

"Portiamo questo video dalla polizia" disse.

Le due uscirono di casa, intenzionate più che mai a mettere fine a questa faccenda. Chiusa la porta, arrivarono dei messaggi sui loro cellulari.

"Salutatemi le vostre amiche, la riunione delle stronze è stata appena organizzata"

Le due alzarono lo sguardo. Videro delle auto della polizia. L'ispettore Brooke corse verso di loro.

"Vi dichiaro in arresto per la morte di Mia Petrova" disse.

Sarah si appoggiò alla porta, che si trovava dietro di lei. Cosa stava succedendo?

UGLY SECRETSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora