«Che strana luce».
Distesa contro di lui, Hannah si girò e aprì gli occhi, la fronte corrugata e i capelli in completo disordine intorno al viso.
Thranduil lanciò uno sguardo verso la finestra. Aveva notato anche lui qualcosa di strano, ma non si era alzato dal letto per non svegliarla. «Non è la luce degli altri giorni. È comparso il sole?»
Hannah ridacchiò con voce impastata e si sollevò su un braccio.
«Ho un sospetto».
Lei scese dal letto, recuperò e indossò la camicia che era a terra, per poi fermarsi alla finestra. Avvicinò la faccia al vetro e Thranduil non riuscì a vederne l'espressione.
Hannah si girò, gli occhi spalancati e un sorriso enorme sul viso. «Nevica!»
Thranduil si mise a sedere e ricambiò il suo sorriso, con più gioia di quanta ne avesse mai provata di fronte alla neve. Quella che prima era stata il segno del male che stava avendo la meglio sul Beleriand, ora era un segno di pace. Hannah sedette sul letto, gli prese il viso tra le mani e lo baciò.
Tornarono sotto le coperte, Hannah con la schiena rivolta verso di lui e stretta tra le sue braccia. Thranduil le strofinò il naso tra i capelli. Sapere di avere più tempo rendeva un'ottima idea passare il resto della giornata a letto.
Fuori dalla porta, dei passi attirarono l'attenzione di Thranduil. La neve gli rendeva più difficile capire che ore fossero, ma se Jonah era già in piedi e intento a rumoreggiare, non poteva essere molto presto.
«Forse dovremmo alzarci dal letto».
Hannah grugnì, si sistemò meglio tra le sue braccia e strofinò il didietro contro di lui. Se Thranduil avesse creduto, in qualche recesso della sua mente, che Hannah si fosse addolcita nei suoi confronti, quel gesto lo avrebbe fatto ricredere e pentire di tali speranze. Ma non era così.
Thranduil le fece scivolare una mano tra le gambe e lei le chiuse di scatto, ma non era abbastanza forte da bloccarlo. Le ridacchiò nell'orecchio e passò le dita tra i ricci del pube e, nel trovarla bagnata, le baciò il collo.
«Non hai intenzione di muoverti per oggi, a quanto pare» le disse e l'accarezzò, con un gesto lento, le dita circondate da quel calore seducente.
«Sta nevicando» disse lei, a voce bassa.
Gli occhi chiusi, Hannah si mosse contro la sua mano.
«Prima di prendere certe decisioni» mormorò Thranduil, dietro il collo di Hannah, c'era un lembo di pelle che chiedeva di essere morso e Thranduil lo accontentò. Le mozzò il fiato e fu una reazione abbastanza soddisfacente, per il momento. «Credo tu dovresti sapere che tuo padre è in piedi e non sembra pensarla come te».
«Chi se ne-». Hannah spalancò gli occhi e girò la testa di lato per guardarlo. «Oh dannazione, devo tornare in camera, prima che gli venga la geniale idea di venire a svegliarmi».
Thranduil annuì e le posò un bacio sulla guancia. «Fa' uscire prima me. Se si trova ancora su questo piano, lo porto in cucina, così potrai tornare in camera non vista».
«Hai proprio pensato a tutto».
Thranduil sedette e si alzò dal letto. «È un piano d'azione così elementare».
Hannah si strinse nelle coperte e lanciò uno sguardo verso il suo basso ventre. «Non mi aspetto nemmeno pensieri elementari in quello stato».
Thranduil recuperò degli abiti puliti e andò verso il bagno. «Grazie per la fiducia, Hannah, sei sempre molto incoraggiante».
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Il portale - Un'avventura non richiesta
FanfictionVenti di guerra spirano da Sud e l'ombra che grava sul cuore di Thranduil si è fatta troppo cupa. Teme per suo figlio e per la promessa di proteggerlo che sente di non poter mantenere, non senza perdere se stesso. Nella brughiera dello Yorkshire, Ha...