«Sei tu il figlio del Gancanagh?»
Jonah rise. «Ma no! Che assurdità».
Thranduil tornò di fronte a lui e lo fissò, dritto negli occhi. «Allora, il figlio del Gancanagh è un Woolbridge?»
Jonah non ebbe più nulla di cui ridere, disse solo: «Sì».
E così, i frammenti di quella storia iniziarono ad andare al loro posto. Ogni racconto di Hannah, ogni parola di Jonah presero forma nella mente di Thranduil e lui diede a Jonah quanto promesso: la sua versione dei fatti.
«Credevo che tua madre fosse la donna della storia e che fosse morta perché il... veleno? del Gancanagh aveva fatto effetto».
Jonah scosse la testa. «Non è così».
«E Hannah come potrebbe riaprire il portale, allora? Sua nonna non le ha lasciato niente a riguardo o magari è il vostro sangue misto a darvi questa possibilità?»
«Il sangue fatato è ormai andato perduto, ma resta l'incanto del Gancanagh». Jonah strinse la testa nelle spalle. «Perciò il portale si aprirà davanti a voi due perché Hannah è una Woolbridge».
«Non ha senso. Il mio arrivo è stato opera di qualcuno, come posso tornare senza che quel qualcuno faccia qualcosa per riaprire il portale?»
«Neanche per me ha senso, ma in passato ha funzionato così. Le istruzioni delle leggende che aveva seguito mia madre non hanno funzionato perché fossero davvero utili, ma perché lei era una Woolbridge».
Thranduil strinse gli occhi. «E perché avrebbe voluto incontrare il Gancanagh? Intendeva chiudere il cerchio? Oppure–». Riprese a camminare avanti e indietro lungo il limitare del prato, senza allontanarsi troppo da Jonah. Le parole della signora Woolbridge gli tornarono in mente: «I racconti della brughiera restano nella brughiera», Thranduil guardò Jonah, le braccia di nuovo dietro la schiena, «magari non sei stato tu, ma è stata tua madre a strappare il racconto del Gancanagh dai quaderni di tua moglie. E Hannah mi ha detto che aveva un versione di questa frase con i Woolbridge. Tua madre era una Woolbridge di nascita?»
«Mio padre lo era» disse Jonah. «Mia madre lo è diventata quando io ho compiuto dieci anni. Ed è stata Lizzie a strappare quelle pagine».
«Non vedo perché tua moglie avrebbe tolto a sua figlia la possibilità di sapere la verità. E cosa vuol dire che tua madre è diventata una Woolbridge quando tu hai compiuto dieci anni?»
Non ebbe bisogno di aggiungere altro, perché Jonah sospirò e poggiò il fondo della doppietta nel prato, una mano sull'apertura delle canne.
«La storia che ti ho raccontato sul figlio del Gancanagh è collocata molti secoli indietro rispetto a quando vuoi piazzarla tu. Il marito della donna era un Woolbridge e così il figlio ha preso il suo nome di famiglia e ha passato a tutti noi, Woolbridge di nascita o per matrimonio, il destino imposto dal Gancanagh».
«Proteggere la brughiera?»
Jonah annuì. «E non lasciarla mai».
Aveva sbagliato a credere di poter mettere insieme tutti i racconti che aveva sentito in quei giorni. Troppo gli era stato taciuto. Thranduil corrugò la fronte. «Tu eri via dalla brughiera, quando sono arrivato».
«Certo, ma non potrei passarci tutta la vita lontano, solo qualche mese – se volessi rischiare. A quel punto, mi ammalerei fino a morire, e non guarirei finché non rimettessi piede nella brughiera. E per le donne della nostra famiglia, si tratta di soli pochi giorni».
«Ma questo non succede prima dei dieci anni?» Hannah era andata in Europa, sua madre era fuggita prima che lei raggiungesse quell'età, le sorelle di Jonah vivevano sempre lontano... «Se un Woolbridge vivesse fuori dalla brughiera prima dei dieci anni, e non tornasse più, questo incanto avrebbe effetto?»
STAI LEGGENDO
Il portale - Un'avventura non richiesta
Hayran KurguVenti di guerra spirano da Sud e l'ombra che grava sul cuore di Thranduil si è fatta troppo cupa. Teme per suo figlio e per la promessa di proteggerlo che sente di non poter mantenere, non senza perdere se stesso. Nella brughiera dello Yorkshire, Ha...