Candele e sentimenti sospesi

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1 Marzo 1891

Caro Diario,

Oggi mi dimettono, ci è voluto più di una semplice pozione rigeneratrice per rimettermi in sesto. A quanto pare c'era un altro effetto collaterale, che non potevamo conoscere, perché il tipo di residuo di magia che ha causato tutto questo ha al suo interno una maledizione, ma la Weasley se ne è occupata immediatamente.
Appena è venuta a controllare come stavo, l'ho aggiornata di quanto successo con Anne e, devo dire, è una rivelazione come sia facile e rassicurante parlare con lei.

Quanto mi sento sciocca a pensare a come ci siamo comportati con lei io e il professor Fig. Se l'avessimo inclusa prima nelle nostre scoperte chissà quante cose avremmo potuto prevenire, ma questi sono solo pensieri fatti con il senno di poi.

In questi cinque giorni di ricovero l'infermiera Blaine si è spesso lamentata di come la sua infermeria somigliasse a un porto di mare, causa il via-vai di persone che ogni giorno sono passate a salutarmi negli orari di visita (qualcuno anche fuori dall'orario consentito).
Tra queste visite spiccavano quelle di Sebastian - ufficialmente tornato a scuola - che almeno una volta al giorno è passato a trovarmi, riconoscente e in debito per quanto ho fatto per sua sorella.
Le nostre conversazioni sono state per lo più su cose frivole condite da silenzi imbarazzanti (cosa strana e nuova per noi), ma essendo in infermeria, ad Hogwarts, il luogo meno discreto in tutto il mondo conosciuto, siamo rimasti d'accordo di parlare di cose più approfondite appena sarei uscita di qui.

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Ero ancora nel mio letto, prima dell'orario delle visite, quando fece la sua apparizione anche Oneiro.

«Non potevi venire all'orario predefinito per le visite, come fanno tutti gli altri, vero Oneiro?»

«E che gusto c'è fare quello che fanno tutti gli altri?» Sorrise lui per poi aggiungere: «Volevo avere il mio momento tranquillo con te, senza dividerlo con tutti i tuoi chiassosi amici.»

«E come hai convinto la Blaine? Ooh, non me lo dire: soldi!»

Alzò scherzosamente gli occhi al cielo: «Mi fai più subdolo di quello che sono», e poggiando una boccetta di vetro sul mio comodino annunciò: «Ti ho portato lo sciroppo di ciliegia. So che non hai gusti abitudinari come i miei, ma per me sarai sempre la ragazza dello sciroppo di ciliegia, come il primo drink che prendemmo insieme. E poi mi sembri proprio una ragazza da ciliegie».

Quest'osservazione mi fece scappare un sorriso imbarazzato, effettivamente aveva capito i miei gusti e se lo era ricordato. Provai immediatamente a nascondere il sorriso, rimproverandomi internamente l'essermi fatta sfuggire questa reazione, ma era troppo tardi: «Era un sorriso per me quello?» Chiese avvicinandosi al mio viso con un ghigno più malizioso del solito. Mi sentivo quasi braccata, ricordo la sensazione di agitazione di quel momento e di come provai a tirarmi indietro, affondando la testa nel cuscino e guadagnare spazio tra me e lui.

Un colpo di tosse mi tirò fuori da quella situazione, Oneiro si tirò indietro rimettendosi dritto e voltandosi verso la persona appena arrivata.

«Oh. Bene. Sto interrompendo qualcosa?»  Sebastian, con sguardo serio sul ragazzo Corvonero, se ne stava in piedi davanti l'ingresso con le mani giunte.

Oneiro esclamò con impertinenza: «Sebastian Sallow! Ecco un altro ragazzo a cui le regole stanno strette. Avevo sentito che eri tornato, vorrà dire che dovrò sgomitare un po' di più da oggi in poi.» e spostò lo sguardo su di me, che continuavo a sprofondare la testa nel cuscino, sperando di sparire.

Sebastian rimase fermo dov'era, fissando serio Oneiro, cercando di capire la situazione e imponendo la sua presenza. Quest'ultimo, cogliendo il messaggio, mi salutò avviandosi verso l'uscita e passando oltre Sebastian sentii sussurrargli sghignazzando: «Il verde è proprio il tuo colore, Sallow. Si abbina a quell'espressione d'invidia che stai facendo ora.». Ill Serpeverde non diede la soddisfazione di una risposta e, una volta che Oneiro lasciò la stanza, lo sguardo di Sebastian volò su di me con fare sorpreso e preoccupato: «Ma che diavolo era quello?!» disse avvicinandosi velocemente al mio letto e prendendo posto sullo sgabello vicino.

HOGWARTS LEGACY | Diario del 5° anno 1890-1891Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora