Giorno 0 - Notte prima della partenza

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31 agosto 1890


Caro diario,

Sono così eccitata per domani che non riesco a chiudere occhio. Dovrei riposare, lo so, ma la mia mente non accenna a fermarsi, immaginando la moltitudine di scoperte che mi attendono nel mondo magico!

Seppur in questi sei mesi sia stata allenata dal professor Fig per prepararmi ad accedere alla scuola in cui insegna Teoria della Magia, non riesco a immaginare cosa troverò, perciò la mia fantasia non si dà pace, immaginando scenari e situazioni di ogni tipo. Tutto ciò che so al momento sul mondo magico l'ho scoperto dai libri che il professore mi ha fatto studiare, e tutto ciò che finora so fare con la magia è lanciare incantesimi base - come li chiama lui - che assomigliano a uno scoppio di polvere da sparo lanciato da una bacchetta di legno.


Era il 3 marzo di questo stesso anno, qualche giorno dopo il mio sedicesimo compleanno, quando bussò alla nostra porta il professor Eleazar Fig. Si presentò senza appuntamento, nessun preavviso, nessun biglietto, chiedendo direttamente di ricevere i signori Mayfield. Ciò fu ritenuto strano, un gentleman avrebbe avvertito e richiesto formalmente un incontro. 

Stava per essere mandato via da mia madre che, con un gesto della mano, disse alla domestica: «Dì a quel Eleazar Figaro che può tornarsene da dove è venuto, e di ripresentarsi quando avrà imparato ad annunciare la sua presenza come la nostra società richiede opportuno, e non come i plebei». 

«Signor Fig, signora Mayfield.» La corresse timidamente la domestica. «Ha detto che è una faccenda molto urgente che riguarda la signorina Maeby e che non andrà via finché non avrà parlato con i suoi genitori». Ci fu una pausa e poi sentii mia madre sibilare: «Cosa ha detto?!». 

Stavo origliando la conversazione che si stava svolgendo nel salotto privato al piano di sotto, attraverso uno sfiatatoio dell'aria situato in un angolo dello studio al piano superiore, dove ero stata relegata in punizione. Potevo immaginare benissimo l'espressione tirata di mia madre e il tono della sua voce mi provocava i brividi lungo la schiena, come se l'avessi di fronte a me in questo momento: «Mio Dio, cosa avrà fatto questa volta?! Fallo entrare subito. Non farlo stare davanti alla porta così che qualcuno possa vederlo!» sbuffò infine lei. Sentii i passi della domestica allontanarsi e, per un po', il silenzio.
"Cosa poteva volere quel signore da me?" Ricordo che mi chiesi inquieta. Non conoscevo nessuno con quel nome e, a dispetto di ciò che poteva pensare mia madre, io non avevo fatto proprio un bel niente! Non avevo nemmeno capito perché fossi stata messa in punizione. Per come la vedevo io, mi ero solo trovata nel luogo sbagliato al momento sbagliato, ma vaglielo a far capire!

Il professor Fig con calma serafica - cosa non facile quando si deve interagire con la signora Mayfield - si presentò come un eminente mago, un insegnante nella scuola di Hogwarts, la più prestigiosa del mondo per quanto riguarda la magia, e che era venuto a conoscenza della manifestazione dei miei poteri. «Siamo lieti di constatare che siamo stati noi di Hogwarts i primi a venire a conoscenza dello straordinario potere di sua figlia. Riteniamo, io e i miei colleghi, che sia un'arcaica forma di magia, che meriti studio e... protezione! Sono venuto ad offrire la mia guida personalmente, affinché la signorina Mayfield sia pronta a frequentare la scuola da quest'anno, quando le lezioni ricominceranno a settembre.»

Ci fu dapprima un po' di resistenza da parte di mia madre, ma quando lo vide come un vantaggio il mandarmi a studiare lontano da Londra, così da potersi vantare con le altre famiglie aristocratiche che la loro figlia mezzana era stata ammessa in una - non specificata - illustre scuola, mi mandò a chiamare e anche io riuscii ad avere la mia conversazione a quattr'occhi con quell'uomo misterioso. 

Sebbene la mia vita mondana londinese non sia delle più rosee, ero comunque restia a fidarmi di uno sconosciuto. Ricordo la mia espressione corrucciata nel cercare di decifrarlo, senza successo, e le mie braccia conserte mi premevano sul petto, mentre lo squadravo dalla testa ai piedi. 

HOGWARTS LEGACY | Diario del 5° anno 1890-1891Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora