CAPITOLO 1: Più spine che petali

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«T/N!» la sveglia suonava da ormai una decina di minuti, solo la voce di Bill mi fece alzare di scatto.
«Esattamente che ora è?» domandai sbadigliando, ancora con gli occhi chiusi, «Allora sei proprio cogliona.» Rispose subito dopo il ragazzo con lo zaino in spalle
«TRA MENO DI 20 MINUTI DOBBIAMO ESSERE IN CLASSE» Mi urlò lanciandomi la mia cartella, senza libri, in faccia tentando il mio risveglio; Ormai era da giorni che io e bill ci preparavamo per il primo giorno della nostra nuova scuola, scegliendo abiti, preparando discorsi e robe varie.
Dopo un paio di minuti mi alzai e andai a lavarmi per poi indossare un top bianco, con una stella blu sopra, una felpa con la cerniera, sempre con la famosa stellina blu in centro e dei baggy neri, indovinate? sempre con una stella su ogni ginocchio; corsi fuori di fretta e furia col mio migliore amico bill, andando verso scuola.

SKIP TIME 8:00

finalmente eravamo in classe, tutti ci fissavano, io e bill andammo a sederci su un banco da tre persone, Di solito il banco era sempre da due ,almeno nelle altre scuole, ma in questa era diverso.
Un ragazzo con i dread, pantaloni baggy di 3 taglie più grandi e una maglia sempre larga entrò in classe e si mise in banco con noi.
⟨Tutto ma non lui⟩ pensai tra me e me,
Era Tom. non mi stava simpatico per niente, era uno stronzo senza fine e con quei capelli biondo cenere sembrava un mocio.
«Oh cazzo..» sentivo dire da tutte le ragazze «È carino, secondo te è fidanzato?» Ogni volta era così, era la settima volta che cambiavamo scuola solo per Tom, beh forse qualche volta era colpa anche mia e di bill, però di solito sempre di tom.
Il ragazzo si sedette vicino a me, visto che io ero in mezzo ai due gemelli, perché si bill e tom erano gemelli, talmente diversi di carattere eppure lo erano.
«Perchè sei in questa classe?» domandai sarcastica a Tom «Potrei farti la stessa domanda» mi rispose subito dopo, Tom era come una lama tagliente. lo odiavo, lo odiavo con tutto il cuore cazzo.
«Farò richiesta di cambiare banco, se non classe» replicai senza guardarlo.

INTERVALLO

le ragazze continuavano a fare su e giù dal banco di tom e bill al loro e i maschi lo stesso con me, alla fine come biasimarli facciamo parte di una band famosa, vorranno sicuramente autografi o robe varie.
senza pensarci due volte presi ogni regalo che i fan mi offrivano stringendoli loro la mano o semplicemente ringraziarli.
Eravamo a fine giornata, pieni di cartelloni con le nostre facce fuori da scuola, rose o soltanto bigliettini dolci.
Quando arrivammo a casa non ci pensai due volte a correre in camera e appoggiare i regali nel mio angolino con in centro la mia chitarra elettrica.
Bill nel mentre andò a guardarsi la televisione giù e credo che tom fosse andato in camera sua.
Ognuno stava bene nei suoi spazi, ed è giusto d'altronde, Ma tom, Tom cazzo non riusciva a non provocarmi. sentii bussare e indovinare chi era? il mocio di turno con la sua chitarra e le corde di metallo rotte.
Io e lui ci facevamo i dispetti fin da quando eravamo piccoli, perché? non l'ho mai capito ma mi ricordo che cominciò lui in seconda media lasciandomi un bigliettino con scritto "Ti amo" davanti alla porta con un peluche e un mazzo di rose; ero felice perché nessuno mi aveva mai fatto una cosa del genere e tom lo sapeva bene, quando ho scoperto che era uno scherzo, ho visto la piccola me, credo avesse 3/4 anni e mi guardava, col mio cuore in mano in mille pezzi che piangeva.
Da quel momento in poi ho giurato che gli avrei rovinato la vita in ogni modo e non l'avrei mai più guardato.
Questa è una promessa piccola me, la manterrò per sempre.


Potrei essermi innamorato di te. «TOM KAULITZ»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora