capitolo 1

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<< Dai Celine muoviti dobbiamo andare >> Urlò dal piano inferiore mia mamma, feci un giro su me stessa e guardai la mia camera per l'ultima volta con un senso di malinconia e angoscia, questo trasferimento mi stava distruggendo.
<< Arrivo mamma un attimo >> Risposi, mi girai verso la porta e prima di uscire vidi la fotografia della famiglia perfetta, avevo un casco nero con una C rossa, affianco a me c'è mia mamma con il suo solito sorriso a trentadue denti e poi mio padre che pur di farmi ridere in foto aveva una strana espressione, sorrisi a quel ricordo, presi la foto e la misi in borsa, uscii da quella stanza con un senso di vuoto in gola e scesi le scale.
Prima di salire in macchina mettemmo le ultime valigie nel cofano e appena salite, ci fu un silenzio tombale, poi sentii mamma fare un sospiro e iniziare a parlare
<< Dai amore non essere così triste, vedrai appena arriviamo a Los Angeles ti farai nuovi amici, conoscerai il mio nuovo compagno e suo figlio sono persone perbene sono sicura che ti troverai alla grande >> La guardai, sentivo i nervi salire a mille, come si poteva andare avanti così facilmente? si è dimenticata per sempre di papà?
<< Io non voglio conoscere nuove persone, io non voglio andare a vivere a Los Angeles in una villa gigante con dei ricconi perfettini e infine io non voglio staccarmi dalla vita che ho qui, tutto questo lo fai solo per te, perché tu a papà non l'hai mai amato sei uno schifo come mamma lo sai? >> Sbottai ormai all'orlo di una crisi, ed era vero non mi andava di cambiare vita, parlare con nuove persone sapendo di avere la paura di affezionarmi.
<< Celine non ti permettere mai più di parlarmi così, ringrazia che siamo in autostrada e non posso distrarmi alla guida!>> Non le risposi non volevo più parlare con lei, per svariati minuti stemmo in silenzio, si sentivano solo le canzoni della radio in sottofondo
<< Io a tuo padre l'ho amato fino al suo ultimo respiro, Dylan l'ho conosciuto dopo, mi ha aiutato ad andare avanti ma non significa che ho dimenticato il mio passato, per favore cerchiamo di andare avanti, insieme, quando mi tratti in questo modo scorbutico mi sembra di avere un'estranea davanti e non più mia figlia, prendiamola come un nuovo capitolo va bene? >> ogni parola che ha pronunciato mi ha lacerato dentro, mi sento un foro nel petto, mi scese una lacrima
<< Va bene mamma però promettimi che non lo dimenticheremo mai, per favore >> Ormai piangevo come una bambina, la mancanza di papà rimarrà per sempre il mio punto debole
<< Te lo prometto >> Rispose solamente, sapeva il dolore che portavo dentro
<< Se vuoi appena arrivate a Los Angeles possiamo metterti uno psicologo, so che è ancora una ferita aperta e non dico che deve guarire ma almeno non facciamogli più uscire del sangue, ok? >> Disse con la voce rotta
<< Vediamo appena arrivate adesso non  piangere che devi guidare >> Risposi semplicemente.
Per togliere l'angoscia che si è creata misi delle canzoni spagnole sulla radio collegate al mio telefono e iniziai a cantare a squarciagola, la stavo distraendo e questa cosa faceva del bene sia a me sia a lei, non vorrei mai vedere mia mamma piangere di nuovo, mai più.

e poi ci siamo noi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora