capitolo 3

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da quel giorno non ho più visto Liam, meglio così almeno non devo fargli nessun favore, la mia vita è diventata noiosa da quando sono qui, la mia situazione sta peggiorando, papà mi manca ogni giorno di più, sto fumando due pacchetti al giorno, la mia stanza è diventata un covo di fumo e la sera non sto uscendo, non so dove andare, di questa città non so praticamente niente, mi sento sperduta. Sento bussare alla porta
<< Avanti >> Dico aspirando il fumo della sigaretta, sono distesa sul letto e con la bocca faccio uscire dei cerchietti bianchi
<< Ma cos'è questa puzza? >> Dice mamma tossendo, non rispondo, vedo che apre la finestra e dopo si avvicina a me, si siede sul letto
<< Amore non credi che devi smetterla di fumare? Sono giorni che non esci da questa stanza, prendi la tua vita in mano >> Dice, guardo i suoi occhi e capisco che prova pena per me, chi non la prova in questa città? tutti mi conoscono per la figliastra di Dylan e la cosa che mi fa più paura e se fanno delle ricerche sul mio conto
<< Mamma sto bene >> Dico aspirando
<< Oggi andrai dallo psicologo, ne ho parlato pure con Dylan ed è d'accordo >> Sputo di getto tutto il fumo sul suo viso arrabbiata, mi alzo dal letto e la guardo per poi urlargli contro
<< Che cosa?! sei impazzita? io non vado dagli strizza cervelli! che poi ne hai parlato con Dylan, cos'è adesso mio padre? ti ricordo che lui per me non è nessuno, men che meno un papà, il mio papà sta tre metri sotto terra se non te lo ricordi >> Sento la guancia formicolarmi, solo dopo qualche secondo mi rendo conto che mamma mi ha dato uno schiaffo, butto la sigaretta a terra e la pesto con la scarpa
<< Va bene Matilde, ora ti senti superiore ad avermi picchiata? credo che devo andare >> Le ultime parole le sussurro come se non volessi farmi sentire, l'ho chiamata Matilde, il suo nome, non credo che sì meriti più di chiamarla "mamma", esco di fretta dalla stanza e appena scendo le scale sbatto contro un petto
<< Coglione stai più attento >> Dico massaggiandomi il naso, e finalmente lo vedo, Liam, è sudato avrà appena finito di fare palestra e i capelli vanno verso il basso come se fossero bagnati
<< Oh, honey sei tu, come mai di fretta? hai deciso finalmente di andartene? >> Lo guardo storto prendendo il pacchetto di sigarette
<< Magari, vado a fare un giro >> Dico appoggiando la sigaretta sulle labbra per poi accenderla
<< Fumi così tanto, così copri il tuo profumo al miele >> Dice, faccio per andarmene ma mi afferra per il polso
<< Prendi una delle mie moto e ti faccio fuori honey, lo giuro >> Mi avvicino a lui e salgo due gradini in più, giusto per essere alta quasi quanto lui
<< Sentimi bene Liam, siamo fratellastri e già questa cosa mi fa schifo, non vado d'accordo con Diana e le cose caro fratellone si condividono >> Dico seria, mi fissa e basta
<< Ma perché devi rompere sempre, ricordati che mi devi un favore, anzi due >> mi sussurra l'ultima frase all'orecchio spostandomi una ciocca di capelli dietro ad essi e se ne va, come se niente fosse mai successo.

Ormai è sera, sono in giro dalle due del pomeriggio, ho preso la moto di Liam, una BMW qualunque, vedo dei ragazzi con dei giubbotti di pelle nera e delle moto molto belle, sono affiancanti da delle donne o ragazze mezze nude, mi avvicino a loro
<< Sapete se fanno delle gare da corsa nei paraggi? >> Sento un coro di risate, improvvisamente un uomo sui venticinque anni mi squadra da capo a piedi
<< Coglione hai finito di guardare? oppure vuoi una foto? ti ho fatto una cazzo di domanda voglio che mi rispondi >> Sento il nervosismo salirmi alle stelle
<< Che c'è vuoi fare la puttana seduta dietro ai motociclisti? >> Domanda ridendomi in faccia, non ci vedo più dalla rabbia e gli tiro un pugno in pieno volto, noto che gira la faccia e finalmente mi sento fiera di me tanto che faccio un piccolo sorriso
<< Ho detto dove fanno le gare e lo voglio sapere subito, chiaro? >> Ripeto con la mano dolorante
<< Devi andare a Wats, si trova a sud di Los Angeles >> Dice un signore sulla quarantina, fiera dell'informazione ricevuta salgo sulla moto e me ne vado.
Arrivo in questo posto strano, ci sono auto e moto di tutti i tipi, mi avvicino ad una ragazza scura di pelle, alta e snella, ha i capelli ricci scuri e gli occhi neri
<< Scusa sai come si gareggia? >> Domando, lei mi guarda e ride
<< Ei bella vorresti gareggiare con i tacchi? e poi qui partecipano quasi tutti uomini sai? >> La guardo confusa
<< Perché solo gli uomini? >> Domando
<< Le donne si mettono dietro e chi vince si scopa sia la ragazza dietro di loro sia quella del loro avversario, le sfide si fanno ogni due partecipanti >> La guardo sconvolta, davvero le donne si vendono così facilmente e io che mi lamentavo delle corse in California
<< Come faccio a partecipare? insomma ci sarà un modo >>
<< Ma certo cara, guarda io ho la lista dei partecipanti, dove vedi un nome affianco metti il tuo così quando verrai chiamata dovrai stare ai posti di partenza, la gara si svolge in sei giri tra cui la terza che è quella più stretta e dissestata, su forza scegli il tuo avversario >> Prendo in mano questo foglio e inizio a leggere i nomi: "elmo di fuoco", "death", "teschio" e tanti altri nomi, mi cattura molto "casco rosso" tanto che metto il mio nome affianco al suo, scrivo semplicemente "Baby C"
<< Piacere Baby C, io sono Maia e mi sembri molto meglio di quelle sgualdrine laggiù, se nel caso più tardi andiamo a bere qualcosa insieme? >> Domanda e io sorrido
<< Con molto piacere Maia >>.
Passa mezz'ora e dopo aver visto due gare sento il mio nome, Maia fortunatamente aveva un casco semplice nero, lo indosso e mi metto nel rispettivo posto del via
<< Ed ecco Baby C che sfida pazzamente Casco rosso, uno degli avversari più forti qui in città! Siete pronti? al mio tre partite >> Ero carica, non me ne fregava niente del mio avversario tanto che non lo degnai neanche di uno sguardo
<< Uno >> Urlava Maia nel microfono, ed ecco l'eccitazione che saliva, amavo correre, l'unica cosa che ho sempre odiato sono i caschi anche se il mio di quando correvo in California lo amavo, era nero lucido e aveva una piccola "C" rossa nel lato
<< Due >> Sentivo gli occhi di tutti su di noi, nessuno mai mi aveva visto e forse non sarà neanche l'ultima volta, con la coda dell'occhio vedevo il mio avversario fissarmi, forse non si aspettava di vedere una donna, forse voleva un maschio con una troia dietro
<< Tre! >> Ed ecco che inizio a correre, vedo che la moto rossa mi supera allora accelero di molto e riesco a superarlo, i primi due giri sono stati una passeggiata, il terzo invece no, la moto fa fatica a correre quindi per cercare di prendere l'equilibrio mi metto a 64° gradi, i miei capelli toccavano terra, per sbaglio striscio il braccio sull'asfalto e sento un dolore atroce ma pur di riuscire a fare questa curva praticamente tutta rotta continuo cercando di ignorare il dolore, sento le persone che urlano che sono pazza e forse è così, alla fine della curva mi rimetto dritta e riesco ad arrivare fino alla sesta con un po' di difficoltà essendo che il mio sfidante ogni tanto mi superava, e finalmente avevo vinto, mi sono sentita libera finalmente, mi sono sentita di nuovo potente
<< E Baby C vince la corsa contro il nostro più grande avversario! >> Urla Maia sorridendo, scesi dalla moto e finalmente mi tolsi il casco e lo appoggiai sulla sella di essi, andai vicino al mio "nemico" e gli tesi la mano, lui la strinse e senza togliersi il casco mi spinse a se facendomi aderire il corpo su di lui
<< Honey questa me la pagherai cara >> Sgrani gli occhi, Liam? gli alzai il frontalino e vidi i suoi occhi neri, mi catturarono subito
<< Non sapevo corressi >> Che cosa stupida, cerco che potevo saperlo, cosa se ne faceva di tutte quelle moto sennò? per un attimo mi sentii una stupida
<< Beh neanche io di te e adesso torniamo a casa che dobbiamo fare una bella chiacchierata >> Si guarda intorno e poi mi fissa di nuovo, si avvicina alla sua BMW, mi prende il casco e me lo poggia sul capo
<< Da soli >> Aggiunge, si abbassa la visiera e si risiede sulla moto, cacciando in malo modo la ragazza che si trovava dietro di lui; salgo anche io sulla mia, o meglio su quella di Liam prestata inconsapevolmente, andai vicino a Maia e le diedi il casco
<< Maia mi dispiace ma dopo non posso venire a bere con te, facciamo domani, c'è un bar qui di fronte alle dieci di sera >> Lei fece un "si" con la testa e me ne andai.

<< Cazzo Celine te ne rendi conto che ti sei tolta il casco? ora finisci nei guai lo sai? No, certo che non lo sai! sei qui da una settimana e già hai fatto il più grande guaio della tua vita! >> Mi urla Liam in faccia, siamo nel garage ed è notte fonda
<< Ma perché è così grave? in California gareggiavo quasi senza casco! >> Gli urlo di rimando, non mi farò mettere i piedi in testa da lui, infondo è solo un figlio di papà
<< Questa è Los Angeles non la tua stupida città del cuore, qui se ti togli il casco fanno delle ricerche su di te! >> Cazzo! spalanco gli occhi, mamma non lo può sapere, mi manderebbe in riformatorio di corsa
<< C'è qualcosa che posso fare per rimediare? sai chi mi ha vista? >> Dico impanicata
<< Calcola che ti hanno visto tutti! che questo ti servi da lezione >> Finisce di urlare poi sbuffa
<< Me ne occuperò io >> Che sia lodato, se ci riesce mi salverà la vita, letteralmente, Liam si avvicina a me, alzo il viso per guardarlo negli occhi, mi sfiora il braccio e sento un dolore lancinante che mi porta a ritrarmi
<< Che hai? levati la maglia >> Dice, lo guardo, pensa davvero che mi toglierò la maglia davanti a lui?
<< Dai Honey non ti farò niente te lo prometto >> Dice mettendo la mano destra sul cuore e alzando la sinistra e faccio un piccolo sorriso, mi tolgo la maglia e lui mi fissa
<< Ei guarda che mi sono fatta male la spalla mica il seno >> Dico sbeffeggiandolo
<< Beh controllavo se non ci fossero eventuali danni >> Dice trovando una scusa banale, il suo sguardo cade sul mio braccio destro, che perde sangue
<< Siediti li sopra >> Mi indica un punto dietro di me, vedo un tavolo con sopra dei motori, vado li, mi faccio un po' di spazio e mi siedo, vedo Liam sparire per qualche minuto per poi ricomparire con una piccola borsetta bianca, quando è vicino a me lo fisso in ogni suo movimento, i suoi lineamenti sono precisi, sembra quasi disegnato, apre il kit medico, prende un pezzo di ovatta e dell'alcol per disinfettare, quando appoggia il cotone bagnato sulla mia pelle mi viene quasi da urlare tanto che lui mi tappa la bocca
<< Honey ma sei pazza?! non urlare >> Mi rinfaccia, vedo che mi fissa con fare malizioso, ha trovato un doppio senso anche per disinfettarmi una ferita
<< Ma sei scemo o cosa? mi fai male se premi e poi smettila di guardarmi così sembri un pervertito >> Controbatto
<< Certo che hai preso una fissa ad offendermi e ci siamo incontrati solo due volte >> Caccio un sorriso, ha ragione ci siamo visti solo due volte eppure i guai non sono mai mancati e neanche le offese.
<< Ed ecco fatto >> Dice ammirando la sua fasciatura perfetta, faccio un grande sospiro
<< Grazie Liam, davvero, anche se non mi stai simpatico non credo che qualcun altro mi avrebbe aiutato >> Mi fissa ma non dice niente, credo che non lo capirò mai, scendo dal tavolo spostandolo e vado a recuperare la maglia che precedentemente avevo appoggiato sul pavimento
<< Che sono quei tagli sulla schiena? >> Domanda incuriosito, già i tagli...
<< Niente non ti riguarda >> Dico infilandomi velocemente la maglietta
<< Credo che sia l'ora di andare a dormire, che ora sarà? le tre di notte? >> Domando, lui guarda il suo orologio
<< Sono le tre zero tre >> Mi risponde e prima di uscire dalla stanza mi giro verso di lui e dico
<< Bling, porta fortuna >> E me ne vado lasciandolo da solo.
Mentre vado verso camera mia inizio a pensare a come sia misterioso, non so praticamente niente di lui, mi sembra di abitare con degli sconosciuti, che infondo così è, appena arrivo davanti camera apro la porta e mi ci butto di capofitto sul letto, senza neanche il tempo di mettermi il pigiama che cado nelle braccia di Morfeo

e poi ci siamo noi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora