Le mie lacrime scendono copiose, strappo l'erba sotto di me per poi giocarci
<< Mamma ha detto che non riesce a vedere la tua tomba così è rimasta in macchina >> Cerco di sorridere, in modo forzato, in modo inutile
<< Sai mi sono fidanzata, mamma non lo sa ancora e non so se voglio dirglielo >> Sento un peso nel petto
<< Mi sento di morire, non sai quanto mi manchi, più ti penso e più vorrei vederti vorrei abbracciarti >> Le mie lacrime scendono copiose
<< Vorrei che tu fossi qui affianco a me, perché sei l'unico uomo che mi ha voluto sempre bene e non sai quanto io mi senta in colpa per averti ucciso >> Sospiro
<< Ho una morsa al petto, perché so che non puoi tornare eppure ci spero sempre, che sei fuori alla porta della gigantesca villa, forse avresti fatto qualche battuta strana che solo io e te potevamo capire... papà mi manchi, mi manchi come l'aria >> Ormai le mie parole hanno un nodo alla gola e tutto sembra così rotto attorno a me
<< Perché te ne sei andato? >> Domando
<< Mi dispiace è colpa mia, tutti lo sanno, compreso la mamma >>
<< Il pensiero di non averti qui mi distrugge >> Prendo un piccolo foglio a righe strappato dalla tasca
<< Questa è una lettera che ti ho scritto qualche giorno fa >> La apro piano come se non volessi che tutto ciò fosse reale, come se volessi sparire e tornare indietro a quando ero bambina e tutto andava bene, inizio a leggere la lettera
<< Caro papà oggi sono tre mesi che non ci sei più, la tua mancanza si sente in casa anche se non è più la stessa, non sono brava a scrivere proprio per niente, mi manchi, ho provato ad andare dallo psicologo e come sempre hai ragione sono proprio degli strizza cervelli. Mi sono fidanzata con il mio fratellastro, strano da dire vero? lo amo tanto è l'unico che mi fa alleviare il dolore, mamma non sa niente e non credo di dirglielo sembra così contenta del suo matrimonio che mi dispiace rovinare tutto. È strano tornare in California tutto mi sembra spento come se mancasse qualcosa o meglio qualcuno... io non ce la faccio, non riesco a mentire a me stessa che tutto vada bene, che tutta la mia vita sia rosa e fiori, la tua mancanza la sento ogni giorno, ho provato a farla finita in questi mesi e ogni volta immaginavo tu che mi abbracciavi e mi stringevi forte tra le tue grandi braccia e mi dicevi di non farlo e così sono ancora viva. Ti penso spesso, sono ormai tre mesi che non dormo tranquilla, dormo con un senso di angoscia sapendo che tu non aprirai la porta in tarda notte perché sei tornato tardi da lavoro, non sali più in camera mia a darmi il bacio della buonanotte e dicendo, ormai, il nostro motto. Non sono brava a parole così questa lettera la scrivo con Liam affianco a me che dorme ( il mio fidanzato mi sono dimenticata di scrive il nome prima, scusa papà ) già scusa... avrei dovuto dartene tante così tante che non immagini neanche, è tutta colpa mai e questa cosa mi tormenta sempre mattina e notte, ogni secondo della mia vita. So che leggerò questa lettera davanti alla tua lapide e so che starò piangendo eppure non torni... anche se ho versato tutte queste lacrime. Scusa papà, davvero, mi manchi, mi manchi tantissimo
ti voglio bene oggi,
domani e per sempre
~La tua piccola
Celine>>Finito di leggere la lettera non sento più l'aria nei polmoni, la sensazione di aver capito che non tornerà mai più mi distrugge, mi fa star male, completamente. Mi alzo e do un piccolo bacio sulla sua lapide
<< Scusa papà è tutta colpa mia, se la mamma mi odia, se tu mi odi lo capisco benissimo >> Piango a capofitto e sento tutto ovattato, sento mia mamma che corre verso di me, la mia vista si appanna e il cuore perde dei battiti, forse è vero la mancanza di una persona che ami ti uccide. Non vedo più niente, sento solo le urla di mia mamma che chiede aiuto.Mi sveglio in una stanza bianca, cerco di muovere il braccio ma dei pizzichi mi fanno stare ferma dal dolore, metto a fuoco la vista e sono su un lettino dell'ospedale, ho una flebo sul braccio e tanti aghi attaccati che non capisco a quale macchinario siano collegati, giro la testa e vedo su una poltrona Liam, dorme, ha tutti i vestiti maltrattati come se fosse qui da giorni, ha un braccio sul divanetto e la mano chiusa a pugno in modo tale da appoggiarci la testa, sorrido di poco alla sua vista, mi è mancato tanto, davvero.
<< L-Liam >> Sussurro, non risponde subito
<< Mamma cinque minuti ancora >> Mi scappa una piccola risata e con un po' di forza cerco di mettermi a sedere
<< Liam ti svegli domani hai scuola >> sorrido prendendolo in giro, la mia ironia non può mai mancare anche se non so cosa mi sia successo e perché sono qui, ho come un vuoto di memoria
<< Mamma ho detto dopo >> Dice aprendo gli occhi, quando realizza che non è sua mamma corre verso di me, voleva tanto bene alla sua mamma, so che non gli piace parlare di lei, che non la ritiene mamma ma il bene che prova verso di lei è immenso, infondo il bene che gli vuole è rimasto come quando era bambino, illimitato
<< Cazzo Celine mi sei mancata così tanto >> Mi abbraccia forte, ma che dico forte fortissimo
<< Ora sono qui Liam ma se continui a stringermi così forte ancora per poco >> Mi bacia, un bacio casto ma voluto da troppo tempo
<< Non farlo mai più, mi hai fatto prendere uno spavento >> Gli scendono delle lacrime, non l'ho mai visto piangere
<< Che fai, piangi? >> Domando prendendo le sue grandi lacrime con le mie dita
<< Non voglio mai perderti, sei l'unica cosa che mi fa star bene, non farlo mai più per favore >> Faccio un piccolo sorriso
<< Mi spieghi perché sono qui? >>
<< Eri andata a trovare tuo padre, tua mamma ti ha vista cadere a terra, i dottori dicono che sei svenuta perché in corpo hai troppe sostanze stupefacenti, io non ti ho visto assumerle quando le hai prese? >> Fisso le mie mani
<<Le ho prese mentre tu dormivi e scrivevo la lettera a mio padre, è l'unica cosa che non mi fa soffrire oltre a te, ma non voglio dirti tutti i miei problemi e non voglio che te ne vai abbandonandomi come ha fatto mio padre... capisci io ho bisogno di te mi fai stare bene, ti amo più di me stessa e raccontarti dei miei problemi mi causano la paura che tu ti scoccia e te ne vada >> Mi abbraccia, questa volta sono io che piango
<< Io non smetterò mai di amarti, ora vado a chiamare il dottore e se dice che puoi tornare a casa ti porto un cornetto e un po' di latte senza caffè, devi disintossicarti da tutta la caffeina, droga e fumo che hai nel corpo >> Esce dalla stanza, come farò a sopportare tutto questo dolore senza assumere niente? è come cercare di guarire una ferita per poi aprirla sempre, non ha senso... il dolore al petto mi distrugge, la mancanza mi distrugge, non so spiegare quello che provo. Entra un dottore dalla porta e dietro entrano anche mia mamma, Dylan e Liam
<< Amore mi sei mancata >> Mia mamma mi abbraccia forte e si asciuga una lacrima
<< Sei mancata a tutti, in questi tre giorni che non ci sei stata la casa sembrava vuota. >> Parla Dylan e io sorrido, dovrei rivalutarlo e non odiarlo, il dottore mi visita e poi guarda ai tre che aspettano una risposta compresa me
<< Allora la signorina sta bene deve solo espellere dal suo corpo tutte queste sostanze >> Mi guarda
<< Quindi mangia cose pulite, niente caffeina, niente fumo, droghe o alcol e puoi tornare a casa anche oggi stesso >> Sorrido, certo non mi rende felice non fumare o fare altro però almeno torno a casa
<< Vieni ti aiuto a vestirti >> Dice Liam avvicinandosi, ma mamma lo sorpassa
<< Liam tu accendi la macchina insieme a Dylan l'aiuto io a mia figlia, che ne sai forse le da fastidio, infondo sei il suo fratellastro >> Sorrido e anche lui fa lo stesso, suo padre esce dalla porta e prima che esca pure lui mette l'indice sulla sua bocca, come per zittirsi, sorrido di nuovo: il nostro piccolo segreto.
Mi infilo le scarpe e mia mamma non ha fiatato per tutto il tempo
<< Celine posso parlarti? >> Domanda, la guardo e muovo il capo in segno positivo
<< Il giorno che è morto tuo padre ero così scossa che diedi la colpa a te, ricordo che ti tirai uno schiaffo ma quando ti ho visto cadere a terra tre giorni fa ho capito che la colpa non era tua e che doveva andare così, mi dispiace averlo capito solo troppo tardi, ma sappi che mamma ti ama, ti ama più di se stessa >> Mi abbraccia
<< Ti ama più di chiunque altro >> Mi bacia la testa
<< Mentre ti vestivi ho notato i graffi che hai sulla schiena sono opera dell'incidente? >> Domanda
<< Non volevo dirtelo ma non solo, quando papà è morto ho iniziato a correre nelle gare clandestine, a sballarmi ad andare alle feste, mi dispiace solo non avertelo detto >> Dico abbassando lo sguardo
<< Non correrai più >> La guardo
<< Cosa? >>
<< Hai sentito bene, non correrai più, se questo ti fa stare così basta, non userai più una moto, non correrai mai più e te lo vieto non da donna ma da mamma, la tua di mamma >> Ma è pazza, le lacrime iniziano a scendere
<< Menomale che mi volevi bene! così rovini solo i miei sogni >> Esco fuori dalla stanza con le lacrime copiose sul mio viso. Esco da questo dannato ospedale, io correrò, io corro sempre, amo farlo ed è l'unica cosa che mi lega a mio padre, Liam mi vede e mi sorride, ma vedendo che non lo penso di striscio e notando le mie lacrime si avvicina
<< Honey che succede? >> Domanda confuso, non rispondo e affretto il passo
<< Cazzo Honey fermati >> Mi prende per il polso
<< Mi dici che succede? >> Le lacrime non smettono, mi abbraccia forte
<< Mamma non vuole che io corra, mai più >> I suoi occhi si aprono di poco
<< Io la odio! la odio con tutta me stessa! >> Urlo
<< Shh, troveremo un modo per farla ragionare, ora torniamo a casa e ne parliamo con calma con una bella tazza di latte o tè va bene? >> no, non va bene
<< Siamo in California? >> Domando
<< Si, Matilde ti ha portato nell'ospedale più vicino >> Risponde
<< Mi porti a casa di Benny? >> I suoi occhi si fanno tristi
<< Non riesco a stare a casa, non dopo questo, se vuoi vieni con me >> Mi accarezza la guancia con la sua grande mano
<< E come faccio? non posso venire ma non posso vivere senza di te, ti prego vai solo a trovarla e vieni a casa con me, con il tuo fidanzato, con l'uomo che ti ama più di quanto pensi >> Sorrido di poco
<< Io non smetterò di correre >> Sussurro
<< E non dovrai, se vuoi adesso ti porto da Benny e poi torniamo a casa >> Lo ringrazio. Dylan e Matilde se ne vanno con un auto, non saluto neanche l'essere che dovrebbe essere mia madre.Sono a casa di Benny è un piccolo piano di palazzo, busso e appena mi apre mi salta addosso
<< Ei piano piano è ancora fragile >> Dice Liam
<< Io ho bisogno di tante spiegazioni >>. Dopo avergli spiegato cosa è successo nelle ultime settimane e un mix tra felice e triste
<< Sono felicissima per voi ma adesso come cazzo si fa con Noah? >> Domanda
<< Ah si Noah, devi ancora spiegarmi chi è >> Si intromette Liam
<< Beh Noah è... >>
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e poi ci siamo noi
Romancedopo la morte del padre, Celine cade in un loop: si sveglia tardi, fuma, beve e la sera va alle feste clandestine. Tutto cambierà quando la madre si fidanzerà con Dylan un riccone affascinante, Celine non la prenderà bene e questo peggiorerà quando...