i giorni passano e io mi alleno sempre di notte tardi ed esco senza farmi notare da nessuno. Mi alleno di sera perché le corse sono chiuse a questi orari e poi non voglio che nessuno capisca niente. Oggi però è una di quelle notti, apro la porta di camera lentamente e la richiudo alla mie spalle cercando di fare meno rumore possibile
<< Che ci fai sveglia a quest'ora? >> Mi giro spaventata, Liam è poggiato sullo stipite della porta di camera sua che si trova difronte alla mia
<< Volevo andare a prendere un bicchiere d'acqua in cucina>> Bugia
<< Vestita così? >> Mi guardo ed effettivamente avere un jeans nero, un reggiseno a fascia bianco e una giacca di pelle sembra una cosa ridicola e non dimentichiamoci delle mie dottor martens
<< Problemi? >> Domando cercando di fare la faccia da angioletto
<< Beh a pensare che esci ogni sera allo stesso orario da ormai due settimane direi che ci sono problemi >> Mi ha spiata per tutto questo tempo?!
<< Allora visto che già sai tutto io vado >> Faccio per andarmene ma sento una forte presa sul mio polso
<< Che sta succedendo Honey? >> Lo fisso negli occhi senza farmi intimorire
<< Che te ne frega, vai a scopare e non rompere a me >> Cerco di staccarmi ma lui non molla la presa
<< Ho detto: Che. Sta. Succedendo? >>
<< Lasciami in pace, che te ne frega di me! >> Mi spinge verso il muro e mi ferma le mani sopra la mia testa
<< Se non me lo dici potrei tormentarti e non penso che mi vuoi sempre vicino a te >> Nelle sue parole avrei voluto che mi tormentasse e che stesse sempre vicino a me, perché io l'amore non lo dimentico facilmente ma non posso averlo vicino sarebbe solo una debolezza
<< Mi alleno per la gara >> Mi lascia i polsi ormai indolenziti
<< Ti aiuto io >> I miei occhi si sgranano
<< Che cosa?! >> Sono incredula, dopo che mi ha trattato male, dopo che l'ha fatto con qualsiasi essere femmine ora mi vuole aiutare!
<< No, io non voglio essere aiutata da te >> Dico a denti stretti
<< Prendila come segno di scusa da parte mia >> In effetti un suo aiuto mi servirebbe, infondo è il motociclista più bravo di Los Angeles e la mia vittoria probabile era stata solo fortuna
<< Va bene, ma non sei perdonato, proprio per niente >> Finalmente mi lascia e mi guarda, i suoi occhi non riesco a decifrali, sembrano che mi chiedano scusa ma allo stesso tempo si ritirano come se fossero troppo orgogliosi.Sono ore che corro e Liam mi avrà sgridato una decina di volte, provo solo rabbia e tra poco gli arriva un pugno in pieno viso se continua a farmi stizzire i nervi. Sono senza giacca, ormai il vento mi fa sudare e non prendere freddo
<< Celine se non ti accavalli di due gradi cadi >> Non lo ascolto, continuo a correre come ho sempre fatto, di solito queste cose le faccio mentre sono in curva non prima. In una frazione di secondo mi trovo sull'asfalto, sento la schiena che struscia pesantemente è tutto mi ricorda l'incidente, avevo promesso di non cadere più e se mai fossi caduta sarei morta. Un urlo mi esce dalla bocca, forte e acuto
<< Celine! >> Sento urlare, il dolore è forte, mi scendono delle lacrime non volute, sento qualcuno che mi alza la schiena e mi poggia su delle gambe, quel qualcuno è Liam
<< Come stai? >> Mi leva i capelli dal viso
<< N-non toccarmi >> Sussurro, credo di essermi graffiata la scapola sinistra
<< Dobbiamo andare in ospedale >> Fa per alzarmi ma lo fermo e mi metto a sedere
<< No, sto bene, adesso salgo sulla moto e corro di nuovo >> Faccio per alzarmi ma la testa mi gira, sento afferrarmi dalle sue forti braccia tatuate, avrei dovuto guardare di più i suoi tatuaggi quando potevo, non adesso.
<< No, invece andiamo a casa e ti riposi >> Mi stacco, io devo correre non posso perdere eppure mi sento come quando ero piccola con mio padre: indifesa.
<< Devo correre devo farlo per papà >> Dico sicura di me stessa
<< Domani corriamo tutta la giornata, promesso >> Si avvicina per darmi un bacio sulla fronte
<< Non mi devi toccare, capito? >> Lo spingo via, la testa mi gira, vedo i pois bianchi e grigi, le gambe mi stanno cedendo, l'ultima cosa che vedo è Liam che mi guarda confuso senza capire e quando mi vede cadere mi prende.<< Celine! amore di papà dove sei? >> Domanda
<< Papà? >> Domando piangendo
<< Celine dove sei?! >> Mi continua ad urlare
<< Sono qui! >> Urlo, le lacrime scendono copiose e quando mi vede mi prende in braccio
<< Amore perché ti sei allontanata così tanto? >> Mi chiede
<< Stavo inseguendo un cagnolino >> Metto la testa nel suo incavo del collo continuando a versare lacrime
<< Celine non devi farlo mai più, non sai quanto tempo ci ho messo per cercarti, sei corsa così veloce con il mini cross >>
<< Scusa papà >> Gli dico guardandolo negli occhi e mi stampa un piccolo bacio sul nasino per poi passarci la mano sopra
<< Rubato! >>
<< No, il mio nasino ridammelo! >> Rido
<< È mio adesso >> Si poggia la mano sul suo di naso
<< Ti piace il mio nuovo naso >> Questa volta poggio io la mano sul suo naso e la poggio sul mio
<< Me lo sono ripreso >> Dico allungando la "o" finale, sono ancora nelle sue braccia e mi stringe forte
<< La prossima volta che corri così veloce fallo con uno sconosciuto non con me sennò fai stancare il tuo vecchio >> Sorride.Mi sveglio di scatto
<< Cazzo! >> Urlo
<< Ma buongiorno >> La sua voce, mi giro e vedo l'ultima persona che vorrei al mio fianco: Liam.
<< Cazzo >> Dico di nuovo
<< Il mio? >> Domanda ridendo, sono nel suo letto e sono coperta da un lenzuolo bianco con lui al mio affianco
<< Porca... >>
<< La smettiamo di dire parolacce? >> Domanda fermandomi, faccio un bel respiro
<< Che ci faccio qui? >> Lo guardo
<< Ieri ti sei fatta male e sei svenuta >>
Scendo dal letto e sento un dolore dietro la schiena e solo dopo qualche secondo mi rendo conto che ho solo una maglia lunga nera
<< Porca puttana Liam! >> Gli urlo in faccia, che ci faccio con una sua maglia
<< Dovevi finirla quella parolaccia prima o poi >> Sussurra tra se e se
<< Non ti ho cambiato io ma la domestica >> Continua, mi metto dalla sua parte del letto e lo guardo
<< Bugiardo >> Mi tira la mano e mi ritrovo su di lui
<< Quando menti fai quel sorrisino da stronzo che ti ritrovi >> Gli punto il dito sul viso
<< Che fai adesso mi studi tu? >> Il ricordo nel garage mi fa rabbrividire
<< Smettila sei solo uno stronzo >> Sorride, quel dannato sorriso mi sta facendo uscire pazza
<< Ed ecco un'altra parolaccia, lo sai che le bambine non dicono queste brutte parole e di solito vengono punite >> In un secondo mi ritrovo sotto di lui
<< Che stai facendo? >> Domando confusa, mi infila la mano sotto la maglia, con un dito sfiora l'ombelico e fa per salire e si ferma solo quando tocca il ferretto del reggiseno, fa per mettere la mano dietro alla schiena
<< Ti punisco no? >> Il suo sguardo si fa malizioso e mi inizia a fare il solletico, rido, una risata dolce e sincera che non facevo da tempo
<< B-basta per f-favore >> Ormai ho le lacrime agli occhi dalle risate
<< Allora chiedimi scusa per tutte le parolacce che hai detto >>
<< S-scusa >> Finalmente smette
<< Mi piacciono i tuoi sorrisi, sono fatali e mi stanno distruggendo >> Dice fissandomi negli occhi, sembra quasi sincero
<< Devo andare a preparami mi lasci? >> Lo fisso, non posso ricadere nella sua trappola è solo un coglione, mi lascia e prima di farmi uscire dalla stanza mi parla
<< Per due giorni la pista è tutta tua, allenati quanto vuoi tu, io starò lì con te. >> Come ha fatto?
<< Grazie >> Non so che altro dire
<< Non ringraziarmi, ritienilo come ulteriori scuse >>
<< Non sei perdonato >> Ed esco, eppure le sue scuse le sto sentendo parecchio e ogni volta fingo di non perdonarlo, eppure il mio cuore parla da solo, il mio cuore urla il suo nome, il mio cuore è innamorato pazzo di lui, di un ragazzo conosciuto per sbaglio per errore, mi sta facendo impazzire la mia fiducia nei suoi confronti in questo momento non esiste ma io lo voglio, lo desiderio, lo voglio con me quando sono triste, quando sono felice e anche arrabbiata, che ti sta succedendo Celine? Avevi promesso di non innamorati.
Apro la porta e sul letto trovo una piccola scatola con dei dolci a cioccolato bianco, i miei preferiti, sulla scatola c'è un post-it rosa e lo leggo
"Tua mamma mi ha detto che ami il cioccolato bianco e sono andato in pasticceria per comprare ogni dolce che immagino ti sarebbe piaciuto~ Tuo, casco rosso" Sorrido e inizio a mangiare la mia nuova colazione preferita.
STAI LEGGENDO
e poi ci siamo noi
Romancedopo la morte del padre, Celine cade in un loop: si sveglia tardi, fuma, beve e la sera va alle feste clandestine. Tutto cambierà quando la madre si fidanzerà con Dylan un riccone affascinante, Celine non la prenderà bene e questo peggiorerà quando...