capitolo 6

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mi sveglio per colpa della fitta luce sul mio viso, stropiccio gli occhi e nel mentre mi alzo a sedere
<< Buongiorno honey >> Sento una voce maschile impastata ancora dal sonno, mi giro e vedo Liam con solo i boxer, subito mi guardo come sono vestita e noto che ho metà vestito levato, metto il viso nelle mie mani e cerco di ricordare quello che è successo la sera prima: vado alla festa, bevo, fumo, mi drogo e...? ho un vuoto di memoria, alzo il viso e mi giro verso il grande ragazzo muscoloso che ho di fianco
<< Mica abbiamo, insomma, mica abbiamo fa... >> Dico in preda al panico tanto che ripeto le stesse parole e prima che potessi finire ride
<< Come sei ingenua, no non abbiamo fatto niente >> Tiro un sospiro di sollievo, ho un forte mal di testa e faccio una smorfia dal dolore
<< Aspetta dovrei avere un'aspirina, non muoverti >> Dice e si alza dal letto, capendo evidentemente il motivo del mio piccolo ghigno
<< E dove dovrei andare? >> Rispondo prendendolo in giro
<< Certo che anche post sbronza sei una stronza >> Gli mando un bacio con la mano e vedo che esce dalla stanza, torna dopo qualche minuto e nel frattempo mi sono stesa di nuovo
<< Dovresti stare bene nel giro di qualche ora >> Mi passa il bicchiere e la pillola, non la prendo
<< Che c'è adesso? >> Domanda non capendo
<< Non le so prendere le pillole >> Mi guarda e la sua espressione sembra che dice: ma sei seria? sbuffa e mi dice di affermare il bicchiere, faccio come da ordinato e con un po' di forza la spezza in due parti
<< Prova così >> Dice e prendo il pezzo più piccolo e difficilmente lo ingoio
<< Basta non lo voglio più >> Sembra che faccio i capricci come le bambine ma davvero non riesco a prenderle queste pillole, dannato chi le ha inventante! La spezza in più parti e me le porge i pezzi
<< No, allora non hai capito? ho detto che non lo voglio più >> Mi guarda e alza un sopracciglio con aria di sfida, mi prende e mi fa stendere sul letto
<< Ma che fai? lasciami! >> Dico dimenandomi, che sta cercando di fare questo babbeo? mi afferra entrambi i polsi con una sola mano per poi poggiarle sopra il mio capo
<< Smettila Liam lasciami >> Mi lamento e cerco di muovere le gambe che mi blocca appoggiando il suo bacino sul mio
<< Su arriva il trenino, apri la bocca >> Dice sorridendo, che stronzo, giro la testa, non prenderò mai quella pillola mi fa schifo
<< Non la vuoi? >> Domanda, faccio un no con la testa
<< L'hai voluto tu >> Si mette il restante della pasticca in bocca, beve un po' d'acqua e con la mano mi afferra le guance, avvicina la sua bocca alla mia ma non ci baciamo, inizia a sputare lentamente il liquido che aveva sulle mie labbra per poi farla finire nella mia apertura, quando finisce sussurra un "ingoia" in questo momento vorrei solo vomitare ma faccio come dice sennò chissà cosa altro mi combina
<< Che schifo non farlo mai più >> Mi dimeno e finalmente si sposta da sopra di me
<< Di solito le ragazze mi pregano per sputarle in bocca >> Lo guardo schifato
<< Fai schifo Liam, io non sarò mai una di quelle ragazze >> Mi alzo dal letto e vado verso un armadio, lo apro e vedo solo maglie over size di colore bianco, nero e grigio
<< Ma di chi è quest armadio, non ha proprio colore >> Mi lamento, lui è ancora disteso sul letto che mi guarda
<< È il mio armadio delle vacanze scema >> Dice, mi sfilo il vestito davanti a lui, ricatto per ricatto no? faccio finta di cercare una maglia che mi piace, i suoi occhi sono puntati su di me, fissi senza mai distrarsi, quando prendo la maglia bianca la infilo e mi va giusto sull'inizio cosce, mi giro verso di lui e il suo sguardo non si sposta neanche di un millimetro
<< Fissi così ogni tua ragazza? >> Domando
<< No, solo a te mia piccola honey >> Queste parole mi destabilizzano molto tanto che non sorrido più e le mie guance si colorano di rosso
<< Vado a preparare la colazione >> Dico osservando i suoi occhi neri, ormai non so più che dire e esco dalla stanza molto velocemente, mi trovo davanti delle scale e le scendo per poi vedere dinanzi a me una bellissima cucina decorata in legno, apro il frigo e noto dei frutti di bosco, li prendo e inizio a scavare nei mobili.
Alla fine ho optato per un porridge ai frutti blu e rossi, preparato due piatti uno per me e uno per il signorino che si troverà sicuramente ancora sul letto, lo chiamo e non ricevo alcune risposta, continuo così per altre quattro volte ma non ricevo nessuna replica e spazientita vado di sopra, cosa diamine sta facendo per non rispondermi! apro la porta della camera e non trovo nessuno, esco e apro tutte le aperture che vedo, c'è ne saranno almeno dieci, rimangono le ultime due, la apro e trovo Liam intento a mettersi un asciugamano in vita, ha i capelli neri bagnati che ricadono sul suo viso in modo furtivo, mi vede e sorride
<< Ti mancavo così tanto da venirmi a cercare anche nel bagno? se volevi mi avvisavi facevamo la doccia insieme >> Ed eccolo tornato con tutte le sue sfaccettature, ritorno in me anche anche se sento le guance andarmi a fuoco
<< Si certo continua a vivere nel mondo dei sogni >> Dico
<< La colazione è pronta e almeno che tu non voglia fargli prendere aria vedi di vestirti >> Finisco per poi uscire, che vergogna! scendo di corsa le scale e inizio a mangiare la mia splendida creazione. Dopo svariati minuti Liam scende le scale, ha solo un pantaloncino nero su di se, si siede di fronte a me e squadra la mia colazione
<< Cos'è questa cosa? >> Domanda con una faccia disgustata
<< Si chiama porridge e prima che tu possa dire che fa schifo assaggialo! >> Titubante prende il cucchiaino e agguanta una piccola porzione per poi portarsela alle labbra, le stesse che mi hanno letteralmente sputato in bocca, le osservo bene e solo dopo qualche secondo mi ricompongo dai miei pensieri sentendo la sua voce
<< Cazzo che buono >> Esulta felice, sembra un bambino che mangia la sua merenda preferita, mi scappa da ridere vedendo che si è sporcato letteralmente ovunque
<< Che c'è? >> Domanda non capendo il motivo delle mie risate, mi alzo dalla sedia e vado verso di lui
<< Sembri un bambino, ti sei sporcato tutto >> Sorrido e pulisco gli angoli delle sue labbra per poi finire su di esse, per infastidirmi socchiude le labbra e con la punta della lingua sfiora il mio dito, mi afferra verso di se e le sue grandi mani finiscono sui miei fianchi
<< Non ricordi niente di ieri? >> Domanda e io stacco la mano dal suo viso
<< No, dovrei ricordare qualcosa in particolare? >> Controbatto, mi fissa
<< Si, quando mi hai detto: ti prego Liam facciamolo muoio dalla voglia di farlo >> Lo guardo titubante di ciò e lui ride, solo dopo poco capisco che stava scherzando
<< Fanculo sei un bastardo, vado a fare la doccia e mi riporti a casa, chiaro? >> Alza la mano a mo di militare
<< Si capo >> E scoppiamo a ridere, faccio per salire le scale però prima mi giro
<< Sappi che prenderò una tua maglia >> E sparisco nel corridoio senza dargli il tempo di rispondere.

e poi ci siamo noi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora