XVI.

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Leta e Kidd si fermarono presso l'acqua corrente di un fiumiciattolo nelle vicinanze e lei si inginocchiò, sporgendosi verso lo specchio d'acqua.

"Tu e il tuo rossetto extra forte..." lo rimproverò a bassa voce, ancora imbarazzata per il commento di Law.

Raccolse l'acqua tra le mani a coppa e si sciacquò il viso. Tutta l'area della sua bocca era macchiata di rossetto sbavato, e Kidd non era messo meglio. Lui si sedette scompostamente accanto a lei, a gambe incrociate sotto di sé e la imitò con la sua unica mano, mentre quella robotica restava nascosta sotto la pelliccia scarlatta.
Prendeva una manata d'acqua e se la gettava in faccia, facendo schizzare gocce fino a Leta che lo guardò irritatissima. Li avevano scoperti ed era tutta colpa sua che non sapeva tenerselo nei pantaloni.

"Devo parlare con mia sorella. Voglio raccontarle bene di noi dato che ormai l'ha scoperto."

Kidd ghignò col viso tutto bagnato.

"Vuoi scendere nei particolari? Tanto ora sa anche come immaginarselo".

"Ahh!! Non scherzare... mi fai arrabbiare così tanto..."

"Lo so" replicò Kidd alzandosi, notando che Raissa si stava avvicinando.

Lasciò loro lo spazio di cui avevano bisogno, tornando dagli altri.

"Ho interrotto qualcosa?" le chiese affiancandola.

"No... Raissa, scusami se non ti ho detto subito di noi. Non so perché, ma me ne vergognavo tantissimo..." ammise subito Leta, arrossendo e guardandola quasi supplichevole.

"E' che sono così confusa da tutto. Da me, da lui, da questa situazione. Sono in crisi. Tu sai quello che stiamo facendo realmente, vero? Lo stiamo ingannando". 

Raissa piegò la testa di lato, triste.

"Lo so e mi dispiace così tanto. Però abbiamo fatto un patto con Law, ora siamo nella sua ciurma e dobbiamo aiutarlo con la tua abilità di saper tradurre le lingue antiche. Odio che sei in questa situazione, soprattutto perché Kidd ti piace molto vero?" 

Leta guardò l'acqua.

"Non lo so onestamente... mi fa sentire come non vorrei. Ma non voglio illudermi, siamo due ciurme alleate solo temporaneamente. Siamo rivali in realtà, lui e il nostro capitano si odiano."

Così dicendo si passò le mani sotto la frangia azzurra, come a reggersi la fronte.

"Questa foresta ci ha fatti uscire veramente di testa." 

Raissa arrossì ripensando a poco fa.

"Ehhehehe si, hai ragione. Comunque credo che dovresti goderti i momenti che hai con Kidd, poi vedremo cosa vi riserverà il futuro, non abbatterti così Leta!" la spronò mostrandole il pollice e sorridendo.

Leta sospirò, era sempre stata una donna che si faceva cogliere dalle paranoie. Si sentiva in colpa verso di lui, era come se avesse il dovere di dirgli la verità, di essergli leale.
Perché mai doveva sentirsi così...

Killer era fermo nei pressi della vegetazione. Non aveva ricevuto incarichi segreti da parte di Kidd, ma era una persona molto vigile e sempre con i sensi all'erta. Kidd non era soltanto il suo capitano, era la sua famiglia, il suo compagno, il suo migliore amico. Lo conosceva meglio di chiunque altro e in quei giorni di viaggio si era accorto del suo malumore e della sua distrazione.
Pensava a quella donna, doveva averci perso la testa. Kidd era fatto così, emotivo e testa calda. Ma, come diceva il famoso detto: can che abbaia non morde. Kidd abbaiava tanto e contro tutti, ma non mordeva se non ce n'era realmente motivo. Anzi, era più probabile che si facesse mordere. E a quanto pareva era così visto ciò che aveva appena sentito.
Non se lo sarebbe tenuto per sè, era importante che Kidd sapesse come stavano le cose. La loro ciurma li aspettava alla baia, lì c'erano soltanto loro due. Se c'era un modo per ottenere le traduzioni del Poneglyph in modo immediato, era il caso di provarci.

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