XVIII.🔞

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Leta si ritrovò sul ponte della Victoria Punk. I numerosi membri della ciurma di Kidd la squadrarono confusi e curiosi, soprattutto perché indossava la divisa bianca dei Pirati Heart con lo Smile giallo e nero sulla schiena. Kidd guardò i suoi uomini.

"Lei è con noi adesso! Lasciamo quest'isola, abbiamo la Marina alle costole!"

Tutti si mobilitarono a invertire la rotta e a far prendere velocità e vento alle vele, per essere subito fuori gittata per le navi del Governo.

"Stammi dietro" le ordinò Kidd tassativo, e lei obbedì in silenzio.

Era molto concentrato a dare ordini e ad accertarsi di essere al sicuro. Solo alla fine si rilassò, restando in piedi vicino la polena e guardando la striscia d'isola che si stavano lentamente ma gradualmente lasciandosi alle spalle. Leta si avvicinò a lui.

"Sei ricoperto di sangue...dovresti far dare un'occhiata alle tue ferite."

Lui sputò sangue a terra e distolse lo sguardo da lei.

"Ah, che importa".

"Borsalino ha anche colpito la tua protesi. Si è danneggiata?"

"Distrutta. Me ne farò fare un'altra".

Leta abbassò lo sguardo.

"Grazie per avermi protetta. Kidd, lo so che ce l'hai con me per averti ingannato..."

Il pirata la interruppe.

"Non ti perdonerò tanto presto, coniglietta. Ma ti sei messa in gioco per me e sai chi è che fa queste cose? I compagni di ciurma. Pertanto ti sei guadagnata il diritto di entrare nella mia ciurma. Avrai tutto il tempo per farti perdonare" disse allusivo, sporgendosi a parlare vicino il suo orecchio mentre si allontanava orgoglioso.

Killer aveva atteso che Kidd si allontanasse, per avvicinarsi a sua volta a lei. Leta lo osservò, anche se dietro la maschera bianca e azzurra non poteva scorgere davvero il suo viso.

"Sono stato io a rivelare a Kidd del vostro inganno. Ho sentito te e la tua gemella mentre parlavate nella radura, vicino il ruscello" esordì, e Leta sgranò gli occhi, un po' sorpresa ma anche infastidita.

Lui continuò a parlare.

"Mi sembravi sinceramente infelice all'idea di ingannarlo. Ma lo hai fatto. Kidd è il nostro capitano. Ti terrò d'occhio".

Il capitano aveva dato ordine di dirigersi all'isola che possedevano e che fungeva come base operativa della ciurma, e c'era perfino un castello dove Kidd passava il tempo libero. Si trattava di una piccola isola primaverile, formata essenzialmente da una catena montuosa. Leta aveva passato i primi giorni di navigazione nella cabina di Kidd. Ormai ci si muoveva a proprio agio, anche se aveva trascorso gran parte del tempo rannicchiata sul suo letto. La cabina aveva uno stile gotico, c'era un'area costruita su un piccolo soppalco di legno, giusto un gradino, dove si trovava il grande letto a baldacchino. Grandi finestre gotiche si alzavano su tutti e tre i lati, permettendo di vedere la prua della nave, la polena, il ponte e tutto quanto vi accadeva. Lontano dal soppalco invece c'era uno spazio rettangolare con a terra un grande tappeto scuro, alcune casse, uno scrittoio piuttosto disordinato, la porta del bagno privato. 

Una sera Kidd entrò in cabina e la trovò seduta con le ginocchia abbracciate, sul letto, intenta a piangere sommessamente e guardare il cielo buio oltre le grandi vetrate. Il pirata andò a sederle accanto in silenzio. Il moncone del braccio destro era ancora senza protesi metallica, ma le altre sue ferite si erano rimarginate, in fondo erano state lievi. Leta non voleva farsi veder piangere, così voltò il capo azzurro verso le finestre e si asciugò appena le lacrime. Piangeva per i motivi più disparati, da quelli più seri a quelli più sciocchi. Piangeva per suo padre, piangeva perché le mancava Raissa, e piangeva perché lì non aveva assolutamente niente di suo. Anche i vestiti che indossava in quel momento appartenevano ai membri della ciurma, che erano stati così gentili - o forse avevano subìto le minacce di Kidd-  da fare una sorta di colletta e cederglieli, visto che tutto ciò che Leta ancora possedeva era soltanto la divisa bianca dei Pirati Heart, e la sua catena.
Kidd rimase un po' in silenzio a giocare passivamente con una piuma della sua pelliccia scarlatta, poi le lanciò un'occhiata.

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