XII.🔞

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Leta aveva seguito la misteriosa presenza nella radura, come affascinata. Poi aveva perso nuovamente il senso del tempo. Ricordava che li erano venuti a fare qualcosa, ma in quel momento le sfuggiva cosa. E non le sembrava neanche una cosa di particolare rilevanza, non ora che era diventata una regina per la popolazione locale. Aveva appena finito di cercare noci di cocco, era così soddisfacente romperle e berne il latte fresco, o almeno credeva, ma poi si era resa conto che di noci di cocco non ne aveva trovata neanche una. Con un sospiro mesto stava per fare ritorno alla sua dimora regale quando Rufus, il suo consigliere più fidato, si fermò a pochi passi da lei.

“Mia regina?”

“Sì?”

“Abbiamo arrestato un intruso che si aggirava nei pressi del palazzo. Dice di essere il capitano di una ciurma e chiede udienza”.

Leta alzò gli occhi al cielo, intuendo già che si trattava di Kidd.

Chi altri poteva tormentarla quanto lui?

“Adesso dov'è?”

“Qui vicino, scortato dalle guardie”.

“Per tutti i diavoli come lui...”

Leta sapeva che quell'uomo poteva essere una vera spina nel fianco. Fece un sospiro e vide effettivamente Kidd avvicinarsi con un sorriso spaccone che si allargava sulle sue labbra. Lì la radura era un po' meno fitta, si sentiva più lucido.

“Leta, finalmente ti trovo! Piantala di allontanarti da sola”.

“Lasciatelo andare” acconsentì lei con tono neutro.

Kidd aggrottò la fronte.

“Con chi stai parlando?”

Leta non rispose, incrociò le braccia sotto al seno e lo osservò in silenzio, quasi come per ricordarsi i suoi lineamenti, ma allo stesso tempo con una leggera irritazione nei suoi riguardi.

“Parliamo in privato” affermò dopo poco, lanciando un'altra occhiata a Rufus.

“Puoi andare. Possiamo fidarci di lui, è un mio alleato”.

Kidd spalancò gli occhi e fissò l'innocuo scoiattolo intento a sgranocchiare una ghianda, col quale Leta stava parlando.

“Dov'è finito il tuo cappello? Perché hai una corona di foglie sulla testa? E perché parli con uno scoiattolo?”

“Questo posto è il mio regno, la popolazione mi ha eletta sua regina”.

“Il tuo regno? Sei a capo sì e no di cinque roditori. Forza, dobbiamo tornare indietro. Trafalgar dice di non separarci in questo momento.”

“Perché dovrei? Qui sto bene”.

Kidd sospirò impaziente.

“Trafalgar ha detto che c'è mescalina in questa atmosfera, ricordi? Se n'è accorto subito appena ci abbiamo messo piede. Sei già ottenebrata dai suoi effetti.”

“E perché tu staresti bene, se questa storia fosse vera?” gli domandò Leta sospettosa.

Lui si strinse nelle spalle.

“Mi hai visto? Difficile che si possa cappottare tanto velocemente un toro come me” scherzò con un ghigno.

“Ma nemmeno io resisterò a lungo, dobbiamo affrettarci. Hai anche altre allucinazioni per caso? Oltre ai tuoi sudditi, dico”.

“No” replicò subito lei.

“Non sempre” aggiunse.

“Dobbiamo andare, prima che cominci a irretire anche me” ripeté Kidd più impaziente, digrignando un po' i denti.

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