L'accampamento sembrava aver preso vita di colpo. Allo stanco vagabondare dei giorni precedenti si era sostituito un convulso fervore. I soldati canticchiavano e si lanciavano ordini da una parte all'altra del campo come se si stessero preparando a una giostra, piuttosto che al pericolo cui stavano andando incontro.
Il principe e i suoi capitani avevano subito passato in rassegna gli uomini per scegliere quelli che il generale avrebbe guidato nell'incursione notturna. Il resto della giornata era trascorso nel preparare le armi e gli incantesimi.
Dal suo nascondiglio, Silanna fissava quel trambusto. In cuor suo sapeva che era la mossa migliore che il generale potesse compiere per dare una svolta a quella campagna.
Nella frenesia collettiva, anche lei aveva predisposto ogni cosa. Aveva a sua disposizione potenti incantesimi di attacco, ma non era su quelli che avrebbe fatto affidamento. Avrebbe portato con sé le rune che le permettevano di curare a maggiore distanza e i bendaggi intrisi di magia. Era l'occasione giusta perché lui potesse notarla, non poteva sprecarla.
Fuori dalla tenda gli incantatori designati da Aegis si preparavano a incanalare le energie per dare vita allo scudo magico. L'elfa era giunta da poco nell'esercito di Galanár e si era subito unita al gruppo dei guaritori. Era ovvio che sarebbe rimasta fuori dalla cerchia di coloro che avrebbero partecipato alla prima fase dell'attacco, perciò quella notte lei avrebbe disobbedito agli ordini.
Al calar della sera Silanna coprì con il cappuccio le lunghe orecchie sottili e i capelli neri che si accendevano di riflessi blu. Confondendosi con l'oscurità, si allontanò dalla sua schiera e si diresse a est dell'accampamento.
Il gruppo di prescelti era pronto. I cavalli, allineati in ordine, erano impazienti e gli arcieri si stavano posizionando lungo i fianchi della colonna. Senza farsi notare, si mescolò tra loro e avanzò fino a scorgere le prime file dei cavalieri. Doveva trovare lui.
Percepì uno spostamento d'aria alle spalle e sentì sfilare il cavallo argenteo portato da Galanár alla sua sinistra. Le piacque che fosse passato proprio da quella parte, lo interpretò come un segno del destino: sarebbe stata il suo braccio destro perché così volevano le stelle, o perché così voleva lei.
Chiuse gli occhi un istante e, quando li riaprì, vide che il suo principe aveva raggiunto la testa dello schieramento. Lo seguì con lo sguardo mentre legava i capelli con compostezza e indossava con un gesto lento l'elmo scintillante. La sua calma, il suo sguardo fiero, la sua sicurezza la colpirono profondamente. Aveva più volte sentito decantare le sue gesta e il suo coraggio, ma solo in quel momento comprese che nessuna parola poteva rendere giustizia a quella scena o eguagliare quella vista.
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Il figlio dell'Idra (Arthalion's Chronicles #1)
Fantasy"Figlio mio, leggende e profezie servono a ricordarci l'origine e il senso della nostra vita. Rammenti il nome con cui vieni chiamato nelle storie e nelle ballate?" "Il Figlio dell'Idra, il Principe del Sogno". "Sì, è così. Non dimenticare che, nell...