11. Finzione

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                                                                                    Pov Dean

                      ⛓️

Il passato per me è sempre stato un brutto ricordo, ma c'era quel qualcosa che lo rendeva magico. So benissimo cos'è o chi e che ha reso tutto più magico ma il mio cervello vuole dimenticarlo mentre il mio cuore dice di non cancellare gli unici bei ricordi che ho  di lei e me insieme.

Giro per le strade della California con una sigaretta fra i denti. Dopo le stronzate che ho detto a Sydney volevo restare da solo e ripensare a tutti i nostri ricordi.

Ci sono solo alcuni bar e ristoranti che con la loro luce riescono ad illuminare la strada ormai buia ma quando sto per svoltare l'angolo e tornarmene a casa una figura seduta ad un tavolo attira la mia attenzione. 

Con i suoi capelli lunghi e quei bei occhi che si ritrovava la trovo accovacciata su un  tavolo con al suo fianco 4 bottiglie vuote.

All'inizio non riesco a capire chi sia, ma mi basta squadrala da capo a piedi per capire chi è.

inizia a mugolare e a dire cose senza senso poi capisco che sta chiamando un cameriere.

<<Mi scusi... un'altra bottiglia per favore>>dice supplicando.  Il cameriere sta per passargliela ma io gli e la tolgo fra le mani e la appoggio ad un altro tavolo.

<<Ehi, bastardo ridammi la bottiglia>>. urla inviperita.

soffoco una risata, poi torno serio.

Non ha capito chi sono.

<<Evans, alzati che ti porto a casa>>.

<<Non vado in macchina con gli sconosciuti>> muove  l'indice facendo il gesto "no".

Dopo vari tentativi decido di prenderla in braccio e farla finita.

Una mia mano finisce su un suo fianco  e va a contatto con la felpa calda che indossa mentre l'altra sorregge le sue gambe.

<<Mettimi giù, non ti conosco>>  cerca di dimenarsi con le braccia  e a urlare ma essendo più forte si arrende.

<<Sono Dean Valava e penso che mi conosci benissimo>> apro la portiera della macchina e la faccio sedere nel sedile accanto alla guida.

Dopo un po' ricomincia a mugolare cose strane.

<<Quel Dean e uno stronzo bastardo... non lo sopporto>> rido perchè è inconsapevole che sono di fianco a lei. 

<<Come mai?, cosa ti ha fatto?>> chiedo già sapendo la risposta e facendo lo stronzo.

<<Non ricorda una delle cose.... che ritenevo molto importanti>>dice quasi in modo tenero e dolce. mi aspettavo di tutto ma non di questa frase.

 Anche se sto guidando riesco a lanciargli occhiate fugaci.

<<Lui... non ricorda più nulla>> aggiunge poi.

<<Magari.... in realtà si ricorda tutto ma non vuole ammetterlo.>> spero che sia così ubriaca da non ricordare nulla l'indomani.

<<Me lo ha detto in faccia chiaro e tondo>>.

 siamo arrivati fuori casa sua ed e strano ammetterlo ma  anche se ubriaca mi piace sentire la sua voce.

<<Donna Angelo... siamo arrivati>> la guardo e osservo la sua bellezza. 

il suo capo si volta verso il finestrino e qualcosa gli viene in mente.

<<No, ti prego....>> dice esausta.

Kill meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora