34. Dont' blame me, love made me crazy

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                Pov Sydney

Con una morsa al petto prendo posto all'ultimo banco nell'aula di fisica.

Cazzo, ho rovinato tutto. Se le mie sorelle venissero a sapere che il nemico ha la vittoria in pugno mi vergognerei di me stessa. I loro sono stati sacrifici per venire nel mondo umano. Hanno lasciato la loro casa e le loro abitudini per fare giustizia. Per uccidere il figlio di David Valava e vendicare la morte di nostro padre.

Se ora papà mi vedrebbe credo non sarebbe fiero di me.

Mi sono lasciata ingannare perchè lui ha sempre saputo che è sempre stato il mio punto debole.

In questi anni distanti ogni volta che il mio pensiero tornava a lui sentivo mancare la sua presenza ma dopo un po' mi passava e tornava tutto normale. Ora invece dopo tutto quello che mi ha detto una parte di me aveva creduto che mi amasse.

Inizio a scarabocchiare il foglio e dalla rabbia a disegnare tutto ciò che mi passa per la mente.

Non è facile vivere in una famiglia che fa guerra ad un'altra solo per la conquista di un territorio.

Da piccola ho sempre pensato a cosa potesse esserci di bello nel Nord America ma ad oggi ho capito.

Non c'è mai stato un interesse verso quel territorio ma verso chi lo possedeva.

David Valava ha sempre portato rancore verso mio padre. Lo capivo dagli sguardi che si lanciavano ogni volta che papà usciva di casa.

Poi ci sono state le notti insonni passate a tappare le orecchie a mia sorella Susan mentre i bombardamenti colpivano il castello. Era passato solo un mese dalla morte di mamma e io e Dafne dovevamo abituare il prima possibile nostra sorella Susan alla nostra vita.

Papà non voleva che uscissimo dalle nostre camere quando c'era una battaglia ma in qualche modo dovevo fermare Dafne che aveva sempre l'impulso di agire e affrontare il pericolo e dall'altra parte far smettere di piangere Susan.

<<Sydney quando io non ci sarò voglio che tu conquisti il nord America, mi hai capito?>>

Questa frase rimbomba nella mia testa. Il giorno del suo funerale avevo promesso davanti alla sua tomba che avrei vinto per lui ma ad oggi non ho nessuna certezza perchè ho dei maledetti sentimenti.

Vorrei strapparmi il cuore e buttarlo dritto in faccia a Dean.

<<Evans>>. Una voce mi riporta alla realtà e di fronte mi ritrovo la prof di fisica.

Inoltre sono finita in un cazzo di mondo umano dove a scuola si studiano materie di merda come fisica.

Tutto questo lo sto facendo per uccidere Valava non per innamorarmi.

<<Evans!>> sobbalzo questa volta.

<<Si?>> chiedo.

<<Siamo all'ora di fisica non di arte>>.Dice la prof con tono severo.

Rivolge lo sguardo sul foglio davanti a me.

Ho appena disegnato due castelli ai lati opposti del foglio e al centro l'America del nord.

Ci sono diversi omini sparsi sul foglio e cuori spezzati...

Merda.

<<Mi scusi io...>>. La prof afferra bruscamente il foglio dal banco e lo porta sulla sua cattedra.

Tutti gli studenti hanno gli occhi puntati su di me. Che imbarazzo.

*************

A fine lezione l'aula viene svuotata e la prof mi fa segno di avvicinarmi a lei con un gesto della mano.

Kill meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora