Alle 22 precise, Doji aprí le porte del negozio, e una valanga di persone comparve dai vicoli e dalle strade entrarono persone di ogni etnia.
Yuzuki rimase per circa due ore nella stanza dietro la cassa, poi verso mezzanotte e un quarto uscí e vide decine di persone che si accalcavano tra gli scaffali di manga e libri;
Bakugou era intento a leggere il retro della copertina diel libro Paolo e Francesca di Matteo Strukul.Yuzuki decise di avvicinarsi a lui, sempre col cappuccio calato fin sugli occhi. Appena fu abbastanza vicina da non farsi sentire da altre persone aldifuori di lui, chiese :<Ciao Porcospino, vedo che ti picciono le storie d'amore ambientate nell'antichitá, posso consiglierti qualcosa se vuoi> Bakugou rispose quasi all'istatnte:
<Non mi piacciono le storie d'amore, mi picciono Re Artú e Ginevra, stranamente hanno qualcosa che mi attira...> Yuzuki rimané un po'sbigottita da quella risposta, ma si riprese subito e disse:
<Allora seguimi, le storie su Artú sono sulla parete dei Fantasy e dei Romance> detto ció Bakugou le fece un cenno e andó da quella parte.Yuzuki si stupiva ogni giorno di più con Bakugou: non era solo il ragazzo esplosivo che tutti giudicavano al primo sguardo, era molto, molto di più. Yuzuki si affrettó ad andare al computer per controllare il catalogo di tutti i libri che possedeva il negozio, cercó qualche libro su Artú e Ginevra e se li appuntó su un foglio. Raggiunse Bakugou e gli disse:<Questi potrebbero interessarti...> Gli porse il foglio, Bakugou lo scrutó incuriosito, e dopo qualche istante aggiunse:<Tre di questi già li ho, ma tutti gli altri vedrò di procurarmeli> Yuzuki rispose con tono soddisfatto:<D'accordo; solo un'ultima cosa: il terzultimo lo sto leggendo, se vuoi, quando l'ho finito te lo posso prestare> Bakugou rispose con un semplice <Tsk va bene>.
Intorno all'una di notte Yuzuki stava ancora leggendo il libro che voleva prestare a Bakugou, l'aveva quasi finito ci mancava veramente poco. I suoi pensieri furono interrotti da uno strano odore di bruciato provante dal negozio, in particolare dal reparto Manga. Incuriosita e preoccupata allo stesso tempo, Yuzuki andó in quella direzione, e vide un ragazzo girato di spalle che aveva da poco buttato una sigaretta ancora accesa per terra proprio sopra la serie di Attac On Titan; sembrava non essersi accorto di nulla fatto che stava scrutando il settimo volume di Tokyo Goul. Mentre Yuzuki cercava di non immaginare quello che sarebbe successo se il negozio fosse andato in fiamme, Doji le passó davanti correndo, prese il mozzicone e ci scaraventò sopra una fitta pioggia che fece spegnere la fiamma. I due si guardarono e subito dopo si accorsero che tutti i Manga stavano bruciando, si accorsero che una buona parte delle persone stava scappando e nessuno stava arrivando a spegnere il fuoco. L'uomo che aveva acceso la sigaretta era scappato come tutti gli altri.
All'istante, Doji si mise in una posizione tale da riuscire a spegnere piú fuoco possibile, ma chiaramente una persona non era più sufficiente.
<Vado a cercare aiuto, tu cerca di resistere torneró presto!> disse Yuzuki.Si mise ad urlare cercando di attirare l'attenzione di qualcuno di "portato" per quel genere di cose.
Niente
Si mise a correre nella speranza di incontrare qualche Hero che aiutasse Doji
Niente
Nessuno era per strada, erano tutti tornati a casa propria come se non fosse accaduto nulla.
Improvvisamente arrivó una ragazza, ovviamente maggiorenne con tanto di tacchi a spillo alto almeno 12cm, chiese :<Hei, ho sentito le urla va tutto bene?> <No, il negozio di libri qua vicino sta andando in fiamme e il proprietario é rimasto lì cercando di spegnere le fiam-> Yuzuki venne interrotta dalla risata della ragazza
<Scusa cos'hai da ridere?!>,chiese. La risposta le arrivó subito come una coltellata alla gola <PERCHÉ RIDO SUL SERIO! MA DAI É SOLO UN NEGOZIO DI STUPIDI LIBRI NON CONTA NIENTE, Ti avrei ascoltato se fosse stato un negozio di scarpe, ma di libri ciaone!>Quelle parole le rimbombarono nella testa come una condanna a morte,
Esplose
Una montagna di fulmini si accese dalle sue mani, la ragazza non ebbe neanche il tempo di fare un altro respiro che cosa era a terra morta fulminata.
Yuzuki non si accorse che dietro di lei c'era un uccello, un grande uccello.
Keigo Hawks, l'hero numero due, nonché vecchio amicho di Doji e conoscente di Yuzuki, lo aveva appena vista uccidere una persona.
La prima cosa che venne in mente a Yuzuki fu quella di scappare, di aiutare Doji, poi rifletté, e poi urló:<KEIGO AIUTAMI IL NEGOZIO STA ANDANDO IN FIAMME E DENTRO C'É RIMASTO IL PROPRIETARIO, DOJI, IL TUO VECCHIO MIGLIORE AMICO AITAMI TI PREGO!> Ma dalla bocca di Hawks uscirono solo una parola:
<No>
No? Come No? Perché No? Pensó Yuzuki, che in quel momento non voleva fare altro che gettarsi nelle fiamme.
<Perché no? Keigo andiamo piace anche a te quel posto no?! E se non vuoi farlo per me, almeno fallo per Doji!>
Hawks rispose:<Non mi importa di Doji, e neanche di te, Villen> quella parola la sibiló con una lentezza tale da far tremare le ossa di Yuzuki.Scappó,
Scappó da Kaigo che l'aveva delusa,
Scappó da quella via in cui c'era ancora il cadavere della donna
Scappó da quegli Hero che l'avevano schifata
Andó nella direzione della casa di Bakugou, sperando di incontrarlo,
e la sorte volle che lo vide poche decine di metri da lei,
<Bakugou! Finalmente ti ho trovato, Preso vieni! Il negozio sta andando in fiamme! Doji sta cercando di spegnere il fuoco! Almeno tu AIUTAMI!> Disse tutto d'un fiato. Bakugou di tutta risposta si mise a correre nella sua direzione, corsero insieme alla loro massima velocità finché non raggiunsero il negozioMetà di questo era carbonizzata, l'altra metà era ancora in fiamme, per fortuna c'era la parte del retro del negozio (quella dove c'era la stanza di Yuzuki) che non doveva essere stata bruciata.
Entraro dal retro, passorono nella stanza di Yuzuki dietro la cassa, Yuzuki prese tutti i beni di prima necessità come acqua, cibo, e poi tutti i libri e i manga che c'erano mentre Bakugou andò ad aiutare Doji, che era allo stremo delle forze. Gli disse di prendere gli oggetti di più valore che non erano ancora stati bruciati, mentre lui con le sue ultime risorse cercava di combattere le fiamme. Bakugou prese i libri sotto la cassa, cioè quelli che contavano di più per Doji, e li diede a Yuzuki, che nel frattempo aveva finito di prendere tutto. Yuzuki li mise al sicuro dalle fiamme di fianco alla porta sotto retro, poi andò ad aiutare Doji e Bakugou che cercavano di tenere testa al fuoco. Senza neanche pensare portare un secchio dal bagno, lo riempi d'acqua e facendo il più possibile attenzione a non veramente troppa la terra, lo gettò contro le fiamme più vicine a lei, poi andò a prendere un altro secchio che porse a Bakugou, che la imitò.
Passarono una decina di minuti ma il fuoco era ancora lì, e loro erano senza forze, con l'odore di bruciato nei polmoni, il caldo sulla pelle, e la devastazione negli occhi.
Bakugou e Yuzuki portarono di peso Doji fuori dal negozio, che nel frattempo era svenuto per il calore e la stanchezza. Yuzuki prese le cose che aveva messo di fianco alla porta, e Bakugou portó Doji sulle proprie spalle. Decisero di andare in un vicolo di Roppongi, il quartiere piú vicino al luogo dev'erano, non che uno dei meno raccomandabili a Tokyo. Distesero Doji per terra davanti ad una parete su cui misero i suoi piedi per fare andare il sangue al cervello e cercare di rianimarlo,
dopo un minuto circa, Doji aprí gli occhi, poi li richiuse per la stanchezza e inizio a dormire. <Be', sembra che dovrò passare la notte con voi> disse Bakugou